ROBERTO MELLI QUOTAZIONI
Le opere di Roberto Melli, sebbene non numerose, sono oggetto di notevole interesse tra i collezionisti, specialmente quelli appassionati della Scuola Romana. Le quotazioni dei dipinti di Roberto Melli, in generale, variano da circa €1.000 a €6.000. Tuttavia, è importante notare che alcune delle sue opere hanno raggiunto valori di vendita anche superiori a queste stime, dimostrando l’apprezzamento e la richiesta costante per il suo lavoro.
Il record di vendita noto per un’opera di Roberto Melli è di circa €20.000. Questo risultato è stato ottenuto per una splendida natura morta di grandi dimensioni, appartenente al periodo più fertile della sua carriera, ovvero gli anni ’30, quando abbracciò pienamente lo stile della Scuola Romana.
Le sue sculture e le ceramiche hanno valori simili, sebbene generalmente siano inferiori rispetto alle sue opere pittoriche di punta. Tuttavia, è fondamentale tenere presente che le stime fornite sono indicative e possono variare in base a una serie di fattori, tra cui la qualità artistica, le dimensioni, la datazione e la storia dell’opera. Pertanto, per una valutazione accurata, è consigliabile consultare un nostro esperto d’arte che possa fornire una stima basata sul contesto specifico dell’opera in questione.
QUOTAZIONI MEDIE€1.000 - €6.000
Roberto Melli Valore Opere
Fattori che incidono nella determinazione di una Stima
Roberto Melli, un nome che risplende nel panorama della Scuola Romana, si distingue come un pittore di notevole rilevanza. La sua carriera artistica ha inizio nei primi anni del XX secolo, ma è nel 1928 che riprende la sua attività pittorica in modo vigoroso dopo un periodo di inattività. Questo ritorno sulla scena artistica segna l’inizio di una fase particolarmente significativa nella sua carriera.
Le sue opere sono oggetto di grande interesse e richiesta tra i collezionisti appassionati di questo movimento artistico, la Scuola Romana. Questo è testimoniato dalla continua domanda sul mercato dell’arte per le sue creazioni.
Tra i soggetti principali che possiamo ammirare nelle opere di Roberto Melli, spiccano le nature morte, i ritratti e i paesaggi. Ciascuno di questi soggetti rappresenta una parte preziosa del suo lavoro artistico e ha il potenziale per catturare l’attenzione dei collezionisti e degli appassionati d’arte.
Nel valutare una sua opera, diversi fattori entrano in gioco per determinare il suo valore sul mercato. La qualità dell’opera stessa è fondamentale, insieme alle dimensioni, alla sua datazione (le opere più tardive possono avere valori inferiori), e alla sua storia. Quest’ultima è di particolare importanza, poiché può includere informazioni sulla provenienza dell’opera, le esposizioni in cui è stata presentata e altre documentazioni che aggiungono contesto e significato all’opera stessa.
In definitiva, Roberto Melli è un artista che continua a suscitare interesse e ammirazione nel mondo dell’arte. La sua influenza nella Scuola Romana lo rendono un artista di grande valore storico e artistico.
Roberto Melli Valutazione Rapida e Gratuita
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Siamo consapevoli dell’importanza di determinare il valore di un’opera d’arte e garantiamo la massima professionalità e riservatezza in tutto il processo. Una volta completata la valutazione, ti contatteremo per condividere i risultati e discutere i prossimi passi. Confidiamo nella nostra capacità di fornirti una stima accurata, non esitare a contattarci.
Roberto Melli Vendita ed Acquisto
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Opere in Vendita di Roberto Melli
Se invece sei un collezionista interessato ad acquistare opere di Roberto Melli, ti invitiamo a contattarci. Ti forniremo dettagli sulle opere attualmente disponibili e, su appuntamento, potrai visitare la nostra sede per visionarle di persona. Sarai iscritto alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti mensili sulla nostra collezione, che potrebbe includere opere di Roberto Melli o di altri artisti della Scuola Romana, così come opere di pittori dell’Ottocento e del XX secolo italiani o artisti che hanno lavorato in Italia.
Biografia di Roberto Melli Pittore
La Formazione Artistica e l’Influenza Genovese
Roberto Melli, l’illustre artista nato a Ferrara nel 1885, è stato una figura di spicco nell’ambito dell’arte italiana del XX secolo. La sua straordinaria carriera artistica è stata plasmata da una serie di influenze e esperienze significative, che hanno contribuito a definire il suo stile unico e la sua importanza nella Scuola Romana. Questa biografia dettagliata esplorerà la vita e l’opera dell’artista, offrendo un approfondimento approfondito sulla sua evoluzione artistica.
Roberto Melli nacque in una famiglia di commercianti di origine ebraica a Ferrara, nel 1885. Fin dall’infanzia, Melli manifestò un interesse innato per l’arte, una passione che avrebbe plasmato il corso della sua vita. Tuttavia, la svolta decisiva si verificò quando si trasferì a Genova nel 1902, per vivere con sua sorella maggiore, Rina Melli. Qui, iniziò a lavorare come apprendista intagliatore, un mestiere che lo mise in contatto con il mondo dell’arte in modo tangibile. Presto emerse il suo talento naturale, e la sua passione per la creazione artistica si fece strada nella sua vita.
L’incontro cruciale che avrebbe influenzato profondamente la sua carriera avvenne quando fu introdotto al poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi. Questo incontro lo aprì a un mondo di possibilità artistiche, e iniziò a frequentare figure chiave nell’ambiente culturale genovese, come lo scrittore Camillo Sbarbaro e lo scultore Giovanni Prini. Queste interazioni e l’immersione nell’ambiente culturale locale furono fondamentali per lo sviluppo della sua visione artistica.
L’Evoluzione Artistica e le Sfide del Periodo Bellico
Nonostante un periodo di inattività artistica, Roberto Melli fece un ritorno straordinario sulla scena artistica nel 1928, all’età di 43 anni, con l’opera “Abito a scacchi”. Questa riemersione segnò l’inizio di una nuova fase nella sua carriera, durante la quale il pittore divenne un punto di riferimento sia come critico che come artista per i giovani talenti emergenti. La sua pittura, già caratterizzata da un forte senso plastico e influenze cubiste, iniziò a esplorare il colore come un mezzo per esprimere emozioni e stati d’animo.
Intorno al 1930, la sua ricerca artistica si orientò verso l’esplorazione di vaste zone tonali, che venivano unite attraverso sfumature delicate, come si può osservare nell’opera “Vestaglia cinese”. Questo periodo segnò un cambio significativo nel suo stile, con l’introduzione di una griglia geometrica che facilitava l’astrazione e l’iconicità nelle sue opere.
Il critico d’arte Ragghianti notò questa trasformazione nella sua pittura e la contrappose alle tendenze artistiche dell’epoca. Fu il famoso pittore Renato Guttuso a presentare Roberto Melli alla Galleria del Secolo di Roma nel 1947, sottolineando come la sua pittura avesse influenzato l’intero panorama artistico romano. Guttuso fu colpito dalla “luce fredda e classica incastonata in zone ben nette e taglienti” delle opere.
Oltre alla sua produzione di ritratti, si dedicò alla pittura di nature morte e paesaggi nel 1931. Nel corso degli anni, questi paesaggi si trasformarono in armonie luminose di chiari e scuri, rappresentando una resa più morbida e pastosa della sua pittura, che precedentemente mirava a sintetizzare i piani nella massa. Questo aspetto distintivo lo differenziò da altri artisti dell’epoca, come Mario Mafai, con il quale condivideva una certa influenza da Giorgio Morandi.
Verso il 1936, con opere come “Sinfonia in rosso” e “Autoritratto”, si assistette a un progressivo disgregamento dei volumi e del colore nelle opere di Roberto Melli, che si risolveva in suggestive vibrazioni atmosferiche fino al 1944. Questa fase rappresentava un’ulteriore evoluzione nel suo percorso artistico, caratterizzata da una sperimentazione continua e dalla ricerca della forma espressiva perfetta.
Il Contributo Duraturo e il Riconoscimento Internazionale
La sua importanza nell’ambito artistico non si limitò solo alla sua produzione artistica, ma si estese anche alla sua partecipazione alla scena culturale. Roberto Melli esponeva regolarmente con i giovani artisti alla Sindacale del Lazio nel 1932 e presentò due opere alla Galleria La Cometa quattro anni dopo, aprendo un terzo anno di esposizioni. De Libero, curatore della galleria, riconobbe il suo ruolo fondamentale nell’ambiente artistico romano dell’epoca.
Tuttavia, la vita di Roberto Melli fu segnata da eventi drammatici. Nel 1938, a causa delle leggi razziali fasciste, gli furono privati i diritti civili. Questo periodo buio interruppe la sua attività espositiva e la sua capacità di insegnare. Solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, poté riprendere la sua carriera artistica e tornare a esporre.
A Roma, stabilì legami profondi con altri artisti come Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli. Fu uno dei firmatari del Manifesto del Primordialismo Plastico, dimostrando il suo impegno nella ricerca artistica e nella promozione di nuove tendenze. Tuttavia, la sua attività espositiva rimase limitata fino alla fine della guerra.
Dopo la guerra, Roberto Melli continuò a lavorare nel suo appartamento di tre stanze a Testaccio, proprio di fronte al Mattatoio di Roma. Qui cominciò a insegnare pittura privatamente e aprì le porte ogni settimana a giovani artisti, tra cui Renato Guttuso, Enrico Accatino e Fausto Pirandello. La sua passione per la condivisione del suo talento e la sua esperienza con i giovani talenti testimoniano il suo impegno a contribuire alla crescita della scena artistica italiana.
Dal 1945, iniziò a insegnare pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, condividendo la sua vasta conoscenza e la sua esperienza con le generazioni future di artisti. Parallelamente, riprese a esporre in mostre collettive e personali, continuando a influenzare e ispirare altri artisti con il suo lavoro innovativo e la sua dedizione all’arte.
Roberto Melli, considerato dalla critica uno dei principali esponenti della Scuola Romana, ricevette finalmente il riconoscimento internazionale nel 1950, quando fu invitato alla Biennale di Venezia e gli fu dedicata una personale. Questo riconoscimento tardivo rappresentò la coronazione di una carriera artistica straordinaria.
Tragicamente, Roberto Melli morì nel 1958.
Roberto Melli Stile
La sua pittura è un viaggio attraverso diverse influenze artistiche che lo hanno reso unico nel suo genere. Fin dai suoi esordi, Roberto Melli ha dimostrato una straordinaria capacità di dare forma e tridimensionalità alle sue opere, unendo in esse elementi cubisti e una profonda espressività del colore. Non vedeva il colore solo come un elemento visivo, ma come un mezzo per comunicare emozioni e stati d’animo, conferendo alle sue opere una profonda carica emotiva.
Verso gli anni ’30, la sua pittura ha iniziato a evolversi verso una ricerca sintetica delle zone tonali. Questo stile ha portato alla creazione di aree di colore distintive, accostate con grande delicatezza. Inoltre, anche se non sempre visibile, nelle sue opere si percepiva una griglia geometrica implicita che contribuiva a definire la struttura delle composizioni, conferendo loro un’aura di astrazione e iconicità unica.
Roberto Melli si è dedicato a una varietà di generi artistici, tra cui nature morte, ritratti e paesaggi. I suoi paesaggi, nel corso degli anni, hanno assunto un carattere di armonie luminose, con contrasti di chiaro e scuro che ne definivano la struttura in modo morbido e pastoso.