CARLO CARRÀ QUOTAZIONI
Carlo Carrà è una figura straordinaria nell’arte del XX secolo, la cui influenza e riconoscimento si estendono ben oltre il suo tempo. Le sue opere, rappresentative di diverse fasi artistiche, generano un notevole interesse nel mondo dell’arte, riflettendo la sua eccezionale evoluzione come artista.
Le quotazioni di Carlo Carrà per i suoi dipinti ad olio più comuni, quindi solitamente per le opere da dopo il ’35, vanno da €20.000 a €60.000. Tuttavia, è importante sottolineare che le prime opere dell’artista, immerse nello stile metafisico e futurista, raggiungono stime notevolmente superiori, spesso superando la soglia di €150.000.
Per illustrare l’entusiasmo che circonda queste prime creazioni, possiamo menzionare un risultato eccezionale ottenuto nel 2014, quando un dipinto metafisico del 1917, con dimensioni di cm 91 x 55, è stato venduto per un incredibile importo di €3.770.000. Questo risultato straordinario è stato quattro volte superiore al secondo miglior risultato di vendita per una sua opera, sottolineando il profondo interesse che circonda le prime opere metafisiche dell’artista e i suoi affascinanti dipinti futuristi.
Nel contesto dei disegni figurativi di Carrà, i prezzi medi tendono a variare tra €1.000 e €4.000 per i disegni a matita. Tuttavia, i pastelli e le tempere possono raggiungere valori leggermente superiori. È fondamentale notare che queste stime, anche se indicative, possono variare notevolmente in base a una serie di fattori, tra cui la complessità del disegno, la raffinatezza dell’opera e la sua storia.
In sintesi, il valore delle opere di Carlo Carrà è una questione complessa che richiede l’attenzione di esperti d’arte per essere compreso appieno. La diversità delle sue creazioni, che abbracciano sia il movimento futurista che la fase metafisica, rendono ogni opera unica e affascinante. Pertanto, è essenziale consultare un nostro esperto per una valutazione approfondita e accurata delle opere di questo straordinario artista italiano del XX secolo.
QUOTAZIONI MEDIE€20.000 - €100.000
Carlo Carrà Valore Opere
Carlo Carrà è una figura di spicco nel panorama artistico italiano della prima metà del XX secolo ed è ampiamente riconosciuto per la sua influenza nell’arte moderna. La sua opera spazia attraverso diverse fasi artistiche, ma sono le prime opere in stile metafisico e futurista che attirano particolare interesse e che spesso raggiungono valori di vendita straordinari, anche nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro.
La produzione artistica di Carlo Carrà è stata estremamente prolifica, con una maggiore quantità di opere create a partire dagli anni ’30/40. Queste opere, sebbene siano più comuni sul mercato, mantengono un valore di vendita considerevole, riflettendo la maestria e l’importanza dell’artista. Tuttavia, sono i suoi dipinti metafisici e futuristi che si distinguono per la loro rarità e il loro significato storico e artistico. Questi capolavori sono altamente ricercati e spesso costituiscono i pezzi centrali delle collezioni d’arte di tutto il mondo. Sono molto richieste anche le sue rare opere divisioniste.
Oltre ai dipinti, Carlo Carrà ha anche prodotto opere grafiche come litografie e acqueforti. Sebbene queste opere abbiano valori di mercato leggermente inferiori rispetto ai dipinti, rappresentano comunque una parte significativa della sua produzione artistica.
Il mercato di Carlo Carrà è prevalentemente italiano, ma i suoi capolavori hanno un’apprezzamento globale. Le opere più importanti dell’artista sono cercate da collezionisti e amanti dell’arte in tutto il mondo, attestando la sua influenza duratura sulla scena artistica internazionale.
In sintesi, Carlo Carrà è un artista di grande importanza e il suo lavoro è altamente apprezzato sia in Italia che all’estero. La sua produzione variegata, che spazia dal metafisico al futurismo e oltre, rappresenta un contributo significativo alla storia delle avanguardie dell’arte italiana.
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Carlo Carrà Biografia
Carlo Carrà è una figura di spicco nel mondo dell’arte del XX secolo, nato il 11 febbraio 1881 a Quargnento, Italia. La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una notevole evoluzione stilistica e dall’adesione a diverse correnti artistiche di rilievo, che lo hanno reso un punto di riferimento nel panorama artistico italiano e internazionale. In questo saggio, esploreremo la vita e l’opera dell’artista, analizzando le tappe salienti della sua carriera e l’influenza che ha esercitato sulla scena artistica del suo tempo.
Carlo Carrà Vita – L’Inizio e l’Apprendistato Artistico
Nel 1909, Carlo Carrà iniziò il suo percorso artistico come studente del pittore Cesare Tallone presso l’Accademia di Brera a Milano. Qui ebbe l’opportunità di sviluppare una solida base figurativa di tipo divisionista, un movimento pittorico che scomponeva i colori in piccoli punti per creare effetti luminosi e vibranti. Durante il suo periodo all’Accademia di Brera, strinse amicizia con diversi artisti, tra cui l’importante futuro futurista Umberto Boccioni, segnando l’inizio di una straordinaria collaborazione artistica.
La sua permanenza a Milano a partire dal 1895 lo portò a frequentare la Galleria Grubicy di Alberto e Vittore, un luogo chiave per il Divisionismo. Durante questo periodo, Carlo Carrà ebbe l’opportunità di studiare da vicino le opere di artisti come Courbet e l’Impressionismo, nonché Constable e Turner. Queste influenze avrebbero avuto un impatto significativo sulla sua evoluzione artistica.
La Rivoluzione Futurista e l’Esplorazione dell’Avanguardia
Nel 1906, Carlo Carrà si iscrisse ufficialmente all’Accademia di Brera, dove ebbe l’opportunità di seguire i corsi del paesaggista Cesare Tallone. Tuttavia, la svolta decisiva nella sua carriera avvenne nel 1910 quando incontrò Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del movimento futurista. Questo incontro portò alla sua partecipazione, insieme ad artisti come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini e Luigi Russolo, alla stesura del Manifesto dei pittori futuristi e del Manifesto tecnico. Si trasformò rapidamente in uno dei principali esponenti del nascente movimento futurista, abbracciando pienamente l’ideologia futurista e applicandola alla sua arte. Un esempio noto di questo periodo è l’opera “Funerali dell’anarchico Galli” del 1911.
I viaggi di Carlo Carrà a Parigi e il suo contatto con artisti come Picasso e Apollinaire lo portarono a esplorare ulteriormente i territori dell’arte moderna. Fu influenzato dalla ricerca cubista, come evidenziato nelle sue opere come “La Galleria di Milano” del 1912 e “Manifestazione interventista” del 1914. Stava abbracciando un approccio più astratto e geometrico alla pittura, esplorando nuove forme espressive.
Nel 1916, Carlo Carrà scrisse due saggi celebri su “La Voce” intitolati “Parlata su Giotto” e “Paolo Uccello costruttore”, che riflettevano la sua crescente affinità con il movimento metafisico. Questo periodo segnò una svolta significativa nella sua carriera artistica, poiché si allontanò dalle rappresentazioni puramente figurative per abbracciare una forma di pittura più enigmatica e simbolica.
Tuttavia, la sua evoluzione artistica non si limitò solo al cambiamento di stile. Durante la prima guerra mondiale, Carlo Carrà fu richiamato alle armi e trascorse del tempo a Ferrara, dove ebbe l’opportunità di incontrare altri artisti come Giorgio de Chirico, Alberto Savinio e Filippo de Pisis. Questi incontri influenzarono profondamente la sua poetica artistica, portando alla creazione di opere come “L’Idolo Ermafrodito” nel 1917.
Nel dopoguerra, Carrà si avvicinò alla rivista “Valori Plastici”, diretta da Mario Broglio, una pubblicazione che promuoveva un ritorno alla tradizione italiana in un contesto moderno. In questo periodo, intraprese un processo di semplificazione formale, esprimendo l’esigenza di un ritorno a un “giottesco-primitivismo”, come anticipato nel suo saggio “Parlata”. Questo approccio si rifletteva nei suoi paesaggi, che raffiguravano luoghi come la Val Sesia, la Versilia e la Laguna veneta. Qui, il richiamo alla tradizione italiana si fondeva con una profonda riflessione sulla lezione di Cézanne, un altro grande maestro dell’arte moderna.
Il Trionfo Artistico
La sua carriera raggiunse l’apice con la sua prima personale alla Biennale di Venezia nel 1927, annunciando una serie di importanti commissioni nel decennio successivo, tra cui il suo coinvolgimento nella Triennale di Milano e nella realizzazione del Palazzo di Giustizia di Milano.
Nel secondo dopoguerra, Carlo Carrà ricevette il Gran Premio alla Biennale nel 1950, un riconoscimento della sua straordinaria contribuzione all’arte contemporanea. Nel 1962, una mostra storica a Milano celebrò la sua carriera, sottolineando l’importanza duratura della sua opera nell’arte italiana e internazionale.
Verso la fine della sua vita, nell’estate del 1965, mentre trascorreva il tempo a Forte dei Marmi, Carrà realizzò numerosi disegni. In questi lavori, rielaborò talvolta motivi a cui era particolarmente affezionato, dimostrando la sua dedizione continua all’arte fino all’ultimo momento.
Carlo Carrà ci lasciò il 13 aprile 1966 a Milano, ma il suo impatto sull’arte moderna e la sua influenza sulle generazioni successive di artisti rimangono indelebili. La sua tomba ospita un’opera di Giacomo Manzù.
Carlo Carrà Futurismo
Carlo Carrà, un pioniere dell’arte moderna italiana, ha sperimentato diverse fasi artistiche nel corso della sua carriera, e il Futurismo è stato uno dei movimenti più significativi a cui si è associato. Nonostante non abbia aderito in modo definitivo a un singolo movimento, la sua partecipazione al Futurismo ha lasciato un’impronta duratura sulla sua opera.
I dipinti futuristi di Carlo Carrà si distinguono per il dinamismo delle immagini e l’uso ardente del colore per creare rappresentazioni che sfidano le leggi fisiche. Durante la sua fase futurista, abbandonò il simbolismo pittorico divisionista, privilegiando invece la simultaneità dinamica degli stati d’animo umani. L’artista cercò di catturare emozioni e sensazioni umane in costante evoluzione, rappresentando l’essenza della modernità e della velocità proprie del Futurismo.
Il 1910 fu un anno significativo per il pittore, poiché firmò il Manifesto del Futurismo di Marinetti insieme ad altri artisti. Questo segnò l’inizio del movimento futurista, nel quale rimase attivo per circa sei anni prima di allontanarsene intorno al 1915. Durante questo periodo, realizzò opere iconiche come “La stazione di Milano,” “Luci notturne,” “La Galleria di Milano,” “Manifestazione interventista,” e “Trascendenze plastiche.”
Un’opera futurista di grande rilevanza di Carlo Carrà è “I funerali dell’anarchico Galli,” ispirata ai bozzetti del pittore realizzati nel 1904 dopo essere rimasto profondamente colpito dagli scontri tra polizia e anarchici durante il funerale di Galli, a cui aveva partecipato personalmente.
Attraverso la sua adesione al Futurismo, Carlo Carrà ha contribuito a ridefinire il linguaggio artistico, abbracciando l’energia della modernità e catturando l’essenza della vita urbana in un’epoca di rapido cambiamento sociale e tecnologico.
Carlo Carrà Opere più importanti
Carlo Carrà è noto per essere l’unico artista ad aver partecipato sia al movimento futurista che alla pittura metafisica. La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una notevole variazione di stili, tra cui il divisionismo, il simbolismo, il futurismo, la pittura metafisica e una fase di “ritorno all’ordine.” Di seguito, troverai un elenco delle sue opere più significative, organizzate in ordine cronologico.
- La strada di casa (1900)
- Piazza del Duomo (1909)
- Uscita dal teatro (1909)
- Autunno. Ritratto di Emilio Colombo (1909)
- Paesaggio (1909)
- The Horsemen of the Apocalypse (1908)
- Stazione a Milano (1909)
- Ciò che mi ha detto il tram (1911)
- The Drunken Gentleman (1916)
- Concert Cafe (1912)
- Il cavaliere rosso (1913)
- Ritrmi Plastici (1911)
- Ritmi di oggetti (1911)
- Sobbalzi del fiacre (1911)
- I funerali dell’anarchico Galli (1911)
- Leaving the Theatre (1910)
- Ritratto di Papini (1913)
- Donna al balcone (1912)
- Ritmi di linee (1912)
- Manifestazione interventista (1914)
- Il Fanciullo Prodigio (1914)
- The Swimmers (1921)
- The Engineer’s Lover (1921)
- Il Figlio del Costruttore (1921)
- A Pine by the Sea (1921)
- Il pino sul mare (1921)
- La strada di casa (1900)
- Foce del Cinquale (1928)
- Ritratto di Giovanni Ballerio (1928)
- Partita di calcio (1934)
- I Dioscuri (1922)
- Venere anadiomene II (1944)
- La musa metafisica (1917)
- L’idolo ermafrodito (1917)
- Il cavaliere dello spirito occidentale (1917)
- The Enchanted Chamber (1917)
- Madre e figlio (1917)
- Western Horseman (1917)
- L’ovale delle apparizioni (1918)
- Le figlie di Loth (1919)
- The Red House (1927)
- Solitudine (1917-1926)
- Lagoon (1932)
- Bacino di San Marco (1932)
- Ciò che mi ha detto il tram (1911)
- La carrozzella (1916)
- Houses in the wood (1931)
- La casa abbandonata (1930)
- Pioggia al mare (1929)
- Pagliai (1929)
- Nuotatori (1929/30)
- Pagliaccio (L’attrice futurista) (1915)
- Fiumetto (1941)
- Natura morta con la squadra (1917)
- Vasi sul davanzale (1923)
- Venezia (1928)
- Still Life (1944)
- Giustiniano libera lo schiavo (1938)
- Giudizio Universale (1938)
- Lo squero di San Trovaso (1938)