Le opere scultoree di Luigi Broggini rappresentano un segmento prezioso del mondo artistico, con quotazioni che generalmente oscillano tra €1.000 e €4.000. Tuttavia, il valore di una scultura di Luigi Broggini è un mosaico complesso di diversi fattori. Questi includono la qualità intrinseca dell’opera, le sue dimensioni, la data di creazione, il soggetto trattato e, naturalmente, l’unicità dell’opera stessa.

Il record di vendita dell’artista, registrato nel 2015, ha raggiunto la cifra di circa €7.000 per una scultura in bronzo datata 1958, il che sottolinea l’interesse costante per il suo lavoro nel mercato dell’arte. In particolare, le sculture di Luigi Broggini realizzate prima degli anni ’60, con un’attenzione particolare per quelle degli anni ’30, attirano un considerevole interesse da parte dei collezionisti. Questo periodo artistico sembra incanalare la maestria creativa dell’artista in opere che oggi sono particolarmente ricercate.

Da menzionare sono anche i disegni a matita di Luigi Broggini, che solitamente godono di valutazioni leggermente inferiori rispetto alle sue sculture, con quotazioni tipicamente comprese tra €100 e €500. Questi disegni offrono un’ulteriore finestra sulla genialità dell’artista e forniscono un’opportunità accessibile per i collezionisti di entrare nel suo mondo artistico.

Si noti che le valutazioni fornite sono indicative e dovrebbero essere considerate come linee guida generali. Una valutazione completa e precisa richiede l’analisi dettagliata di un nostro esperto d’arte, tenendo conto di tutti questi elementi e della situazione specifica dell’opera d’arte in questione.

Luigi Broggini Valore Sculture

Luigi Broggini è stato uno scultore italiano di notevole importanza, la cui carriera artistica si estende dai primi anni ’30 fino agli anni ’80 del XX secolo. Durante questo periodo, ha avuto l’opportunità di interagire e frequentare alcune delle più grandi personalità del mondo artistico del suo tempo. Il suo contributo artistico è stato significativo, e sebbene i valori di mercato delle sue sculture potrebbero non raggiungere cifre astronomiche, il suo lavoro ha lasciato un’impronta duratura nella storia dell’arte italiana.

Un esempio notevole del suo talento è il disegno del cane a sei zampe dell’Eni, che è diventato un’icona dell’arte moderna. Nelle opere di Broggini, emerge una sofferenza plastica che permea ogni punto della superficie scultorea, immergendosi in nuove ricerche di rapporti formali e cromatici. Questo processo creativo porta alla creazione di opere che emanano un ritmo unitario, fondendo le figure in una dinamica singola, catturata in modo vibrante e racchiusa entro due macchie di colore.

La forma nelle sculture di Luigi Broggini sembra sfuggire alle tentazioni romantiche legate all’attimo patetico di luce e ombra. Le sue opere restano saldamente ancorate alla realtà, mantenendo una distanza dagli sperimentalismi artistici che stavano emergendo in quel periodo, persino dopo la Seconda Guerra Mondiale.

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Luigi Broggini Vendita ed Acquisto

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Biografia di Luigi Broggini

Le Radici dell’Arte di Luigi Broggini

La vita e l’arte di Luigi Broggini, nato a Gittiglio (Bergamo) nel 1908, rappresentano un capitolo affascinante nella storia dell’arte italiana del XX secolo. Il suo percorso creativo, che ha trascorso gran parte della sua vita a Milano, è stato segnato da una profonda esplorazione delle forme scultoree e dall’influenza di maestri dell’arte europea.

Sin dai suoi primi passi nell’arte, Luigi Broggini ha dimostrato una predisposizione straordinaria per l’espressione artistica. Ha intrapreso la sua formazione all’Accademia di Brera, dove ha avuto l’opportunità di studiare sotto la guida di maestri eminenti come Adolfo Wildt e Vitaliano Marchini. Questo periodo formativo ha gettato le basi per una carriera straordinaria e un’evoluzione artistica unica.

Uno degli elementi distintivi nella crescita artistica di Luigi Broggini è stato il suo desiderio incessante di apprendimento. Durante i suoi viaggi in Europa, tra cui Parigi, il Belgio e la Svizzera nel 1929-30, ha avuto l’opportunità di emanciparsi dall’influenza dei suoi maestri. In particolare, ha trovato ispirazione nelle opere di artisti del calibro di Edgard Degas e Ernesto De Fiori. Queste influenze si sono fuse con l’impressionismo lombardo di maestri come Giuseppe Grandi e Medardo Rosso, dando vita a una visione artistica unica e affascinante.

La Maturità Artistica e l’Influenza di Corrente

Il ritorno in Italia dopo questi viaggi ha segnato un momento cruciale nella carriera di Luigi Broggini. Ha esposto le sue opere presso la galleria Tre Arti in una mostra personale, curata con maestria da Persico. In questa esposizione, Emilio Anceschi (1931) ha riconosciuto la “visibile sofferenza plastica” presente in ogni punto delle sue opere, sottolineando l’abilità dell’artista nell’ottenere un’unità di ritmo che fonde le figure in un “unico slancio vivente”. Queste opere erano intrise di una profonda ricerca di rapporti e rappresentavano una svolta significativa nella sua carriera.

L’approccio anticlassico e monumentale di Luigi Broggini alla scultura lo ha avvicinato al gruppo “Corrente”, che includeva artisti di spicco come Renato Birolli, Bruno Cassinari, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Emilio Vedova, Arnaldo Badodi e Giuseppe Migneco. La sua partecipazione alla seconda mostra organizzata dalla rivista “Corrente” con l’opera “Ragazza allo specchio”, presentata da un saggio di Morosini, ha dimostrato la sua affinità con l’espressionismo e l’importanza della sua presenza nell’ambito artistico italiano.

Nel corso degli anni ’40, Luigi Broggini ha continuato a consolidare la sua reputazione artistica, esponendo alla galleria del Milione e alla Bottega di Corrente, con la presentazione di Alfonso Gatto, autore della prima monografia completa sulla sua opera nel 1940. In queste mostre, le sue opere sono state ammirate per l’espressionismo nella modellazione e la capacità di creare una profonda architettura interna di direttrici lineari, che ha reso lo spazio un elemento di studio e riflessione.

La Seconda Guerra Mondiale ha influito pesantemente sulla vita di Luigi Broggini, con un bombardamento che ha colpito il suo studio, distruggendo numerose opere di quel periodo. Nonostante questa tragedia, è rimasto resilientemente legato al suo stile formale, rimanendo fedele alla sua visione artistica che abbracciava la realtà e si discostava dagli sperimentalismi.

Fuori dall’ambito artistico, ha scritto anche scritti autobiografici e poesie che riflettono l’inquietudine e la sensibilità vibrante delle sue sculture. La sua personalità riservata e schiva ha contribuito a creare un alone di mistero intorno alla sua figura, mentre la sua produzione artistica continuava a ispirare e a sfidare i limiti della scultura tradizionale.

Il Leggendario “Cane a Sei Zampe”

Nel corso della sua vita, Luigi Broggini ha vissuto anche in Svizzera, ampliando ulteriormente la sua visione artistica e la sua esperienza culturale. Le sue prime sculture risalenti al 1928 e la sua prima mostra hanno dimostrato un distacco netto dagli stili ufficiali e tradizionali dell’epoca. In effetti, Broggini si è avvicinato all’Impressionismo francese, sviluppando un concetto innovativo dei legami tra architettura e scultura, nonché tra gli elementi plastici come il chiaroscuro e il luminismo pittorico. L’influenza dell’espressionismo è stata altrettanto evidente nella sua opera, contribuendo a creare una sintesi unica di diverse influenze artistiche.

Uno dei momenti più iconici della carriera di Luigi Broggini è stato nel 1952, quando ha realizzato il famoso “cane a sei zampe” utilizzato dall’Agip per promuovere il nuovo carburante “Supercortemaggiore”. Quest’opera è diventata un simbolo dell’ENI e ha consolidato ulteriormente la sua reputazione come artista di rilievo nell’ambito della scultura italiana.

Luigi Broggini è scomparso nel 1983 all’età di 75 anni.