SCIPIONE QUOTAZIONI
Scipione, il cui vero nome era Gino Bonichi, è stato un artista eccezionale che ci ha lasciato un’eredità artistica straordinaria, nonostante la sua prematura scomparsa. La sua breve vita, purtroppo, si è riflessa in un corpus d’opere relativamente limitato, ma ciò non ha fatto altro che aumentare la richiesta delle sue creazioni sul mercato dell’arte. Il suo corpus di opere è composto prevalentemente da disegni e da dipinti ad olio, che sono molto più rari e quindi ancora più preziosi per i collezionisti.
La sua morte precoce ha contribuito in modo significativo alla scarsa disponibilità di opere di sul mercato. La sua prematura dipartita ha fatto sì che molti dei suoi capolavori siano rimasti in collezioni private e inaccessibili al pubblico. Questo ha aumentato ulteriormente il desiderio dei collezionisti per possedere un’opera di Scipione, rendendo le sue opere molto ricercate, in particolare tra coloro che amano la Scuola Romana e il suo stile unico.
Le quotazioni di Scipione variano notevolmente in base al tipo di creazione. Per gli oli su tela, i prezzi medi partono da circa €5.000 e possono superare €40.000. È degno di nota che il record di vendita per un’opera di Scipione è stato stabilito nel 2008, quando un affascinante dipinto raffigurante un profeta a Gerusalemme, datato 1930 e caratterizzato dal suo distintivo stile artistico, è stato venduto per circa €170.000. Questo capolavoro misurava 42 x 46 centimetri, dimostrando l’incredibile valore attribuito alle sue opere dai collezionisti e dagli amanti dell’arte.
Per quanto riguarda i suoi disegni, i prezzi sono generalmente inferiori rispetto ai dipinti ad olio. Le quotazioni di Scipione per i disegni vanno da €1.000 a €10.000. Tuttavia, è importante tenere presente che queste sono solo stime indicative. La valutazione accurata del valore di un’opera d’arte richiede l’analisi e l’esperienza di esperti del settore.
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QUOTAZIONI MEDIE€5.000 - €40.000
Valori di Mercato e Criteri di Valutazione di Scipione Pittore Scuola Romana
Scipione, il cui vero nome era Gino Bonichi, è stato uno dei pittori più influenti e una figura cardine all’interno del gruppo della Scuola Romana. Nonostante la sua vita breve e la prematura scomparsa, il suo contributo all’arte italiana è di un’inestimabile importanza. La sua produzione artistica è stata limitata dal destino, ma questa stessa limitazione ha contribuito a rendere le sue opere incredibilmente ambite, facendo lievitare notevolmente i valori di mercato.
Le opere di Scipione sono oggetto di una grande domanda da parte dei collezionisti e degli amanti dell’arte, il che ha portato a risultati di vendita straordinariamente elevati sul mercato. La sua breve carriera ha generato un fascino unico intorno alle sue creazioni, che vengono considerate autentiche gemme artistiche. Scipione è tra gli artisti più ricercati all’interno della Scuola Romana, il che testimonia il suo impatto duraturo sull’arte italiana del XX secolo.
I temi trattati nelle sue opere spaziano ampiamente, ma si possono individuare alcuni elementi ricorrenti. Tra questi, i paesaggi apocalittici di Roma rappresentano un filone significativo. Questi dipinti catturano una Roma avvolta in un’atmosfera di fine del mondo, conferendo loro una profondità e un significato simbolico unici.
Nature morte, Ritratti di personaggi come cortigiane e cardinali emergono come opere in cui Scipione esprimeva spesso critiche sociali e religiose. Questi ritratti vanno oltre la semplice rappresentazione delle figure, incorporando un contesto più ampio e un commento sociale sottolineato dalla sua penna.
In definitiva, Scipione è stato un artista visionario e audace, le cui opere straripano di significato e profondità. La sua brevità di vita ha contribuito a creare una mitologia intorno al suo lavoro, facendo sì che le sue opere continuino a suscitare interesse e ammirazione tra gli amanti dell’arte.
Valutazione Rapida e Gratuita Opere di Scipione (1904 – 1933)
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Scipione (Gino Bonichi) Acquisto e Vendita
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Biografia di Scipione Pittore
Gino Bonichi (1904 – 1933)
Scipione, noto anche come Gino Bonichi, è nato nella pittoresca città di Macerata nel 1904, in una famiglia che aveva una forte connessione con il mondo militare. Suo padre, Serafino Bonichi, era un rispettato capitano d’amministrazione presso il Distretto Militare, mentre sua madre, Emma Wulderk, discendeva da una famiglia tedesca, ma da molti anni aveva fatto della cultura italiana la sua casa. Scipione era il beniamino della famiglia, il sesto e più giovane dei suoi fratelli, e sin da piccolo aveva dimostrato un interesse straordinario per l’arte e la creatività.
La Gioventù e la Nascita della “Scuola di via Cavour”
Nel 1909, quando Scipione aveva appena cinque anni, la famiglia si trasferì a Roma, la capitale d’Italia e il cuore pulsante della cultura artistica e intellettuale del paese. Tuttavia, il destino aveva in serbo un percorso difficile per lui. Fin dalla sua giovinezza, fu afflitto da una malattia che lo costrinse a frequenti ricoveri ospedalieri. Nonostante le sfide di salute, aveva una passione irrefrenabile per l’arte e la creatività, che alla fine avrebbe segnato la sua breve ma intensa vita.
Nel 1924, all’età di soli vent’anni, Scipione ebbe l’opportunità di incontrare Mario Mafai, un altro giovane artista che condivideva la sua passione per l’arte e la ricerca spirituale. Questo incontro fu destinato a cambiare il corso della sua vita. Svilupparono una profonda amicizia e una collaborazione artistica che sarebbe durata per il resto della loro vita. Insieme, decisero di iscriversi alla Scuola Libera del Nudo, un’istituzione rinomata per la sua formazione artistica. Qui, iniziarono a esplorare le radici dell’arcaismo mitico, ispirandosi a figure come Carlo Carrà e Arturo Martini.
Non passò molto tempo prima che Scipione e Mafai esponessero le loro opere alla Terza Biennale Romana, un importante evento artistico dell’epoca. Questa esposizione segnò il loro esordio nel mondo dell’arte e li portò a condividere lo spazio espositivo con figure di spicco come Carlo Carrà e Arturo Martini, da cui avevano tratto ispirazione.
Mentre frequentava la Scuola del Nudo, Scipione fece un altro incontro cruciale che avrebbe plasmato il suo percorso artistico. Antonietta Raphaël, un’altra giovane artista, entrò nella loro vita e insieme formarono un sodalizio artistico che si radicò nello studio di Mario Mafai e Antonietta in via Cavour. Questa collaborazione artistica fu talmente influente che il celebre critico d’arte Roberto Longhi coniò il termine “Scuola di via Cavour” per descrivere il loro gruppo. Questo nome, in seguito, sarebbe diventato noto come “Scuola Romana”, riconoscendo il loro contributo significativo all’arte contemporanea.
Il Successo a Venezia e l’Apice della Carriera Artistica
Nel frattempo, Scipione e Mafai fecero la conoscenza di Renato Marino Mazzacurati, un altro artista con cui condividevano interessi espressionisti. Nel 1929, i tre artisti esibirono le loro opere in una mostra collettiva organizzata dalla Casa d’Arte Bragaglia, dedicata alle tendenze espressioniste. Questa esposizione fu un ulteriore passo in avanti nella sua carriera, poiché iniziò a ottenere riconoscimenti per il suo lavoro.
L’apice del successo di Scipione arrivò nel 1930, quando partecipò alla Biennale di Venezia e presentò un’opera intitolata “Il Cardinale Decano”. Questa opera ottenne un inatteso e clamoroso successo, consolidando la sua reputazione come uno dei talenti più promettenti dell’arte italiana. La sua personale a Roma confermò il suo status di artista di primo piano.
Negli anni seguenti, Scipione si immerse in una febbrile attività artistica. In poco più di un anno, dipinse una serie di nature morte e vedute romane, dimostrando la sua versatilità e il suo talento in diverse discipline artistiche. Tra le sue opere più celebri di questo periodo vi fu “Il risveglio della bionda sirena”, un dipinto che raffigurava una sirena immersa in una dimensione onirica e mitica.
La Lotta Contro la Malattia e la Scomparsa di Scipione
Tuttavia, la carriera artistica di Scipione fu costellata da difficoltà personali legate alla sua salute precaria. A partire dal 1931, iniziò un doloroso calvario di cure mediche e lunghe degenze in sanatori. Nonostante la sua malattia, continuò a dipingere e a esplorare nuove frontiere artistiche. La sua estrema stagione pittorica, pur anticipando una certa tendenza allo schiarirsi dei toni tipica della “Scuola Romana” negli anni ’30, rifletteva chiaramente il dramma della sua situazione personale e la sua lotta contro la malattia.
La sua vita si concluse tragicamente nel 1933, quando morì ad Arco di Trento. Nonostante la sua prematura scomparsa, il contributo di Scipione Bonichi all’arte italiana rimane indelebile. Le sue opere sono state esposte negli Stati Uniti e a Parigi, testimonianza della loro rilevanza internazionale.
Scipione Gino Bonichi Opere
Ecco un elenco di alcune delle opere più importanti di Scipione (Gino Bonichi), che spaziano da paesaggi apocalittici a nature morte, da ritratti a opere di ispirazione religiosa. Le date di creazione forniscono un contesto temporale per la sua carriera artistica:
- Diana e Atteone (1927)
- Contemplazione (Tramonto) (1928 c.)
- Natura morta con tubino (1929)
- Cavalli davanti al mattatoio (1929)
- Nudi (1929) – disegno
- Cortigiane nell’Alcova (1929) – disegno
- Flagellazione di Cristo (1929) – disegno
- La teoletta (1929) – disegno
- Natura morta con piuma (1929)
- Villa corsini (1929 c.)
- Asso di spade (1929)
- Borghi (1930)
- Paesaggio Collepardo (1930)
- Veduta del Foro Traiano a Roma (1930)
- Autoritratto (1930)
- Veduta di piazza Navona, con in primo piano la Fontana del Moro (1930)
- Ritratto di Ungaretti (1930)
- Il Cardinal Decano (1930)
- Cortigiana (1930)
- Il profeta in vista di Gerusalemme (1930)
- Ritratto di Bruno Barilli (1930) – disegno
- Natura morta (1930)
- La ciociara (1930)
- Etude pour «Gli uomini che si voltano» (1930 c.)
- Fichi spaccati (1930)
- Apocalisse (1930)
- Ritratto ideale di Mazzacurati (1932)