ANTONIETTA RAPHAËL QUOTAZIONI
Le opere di Antonietta Raphaël, celebre scultrice e pittrice lituana, godono di una notevole popolarità nel mercato dell’arte. Le sue sculture, in particolare quelle realizzate negli anni ’30 e ’40 di dimensioni considerevoli, si collocano in una fascia di prezzo media compresa tra €5.000 e €10.000. Queste sculture sono particolarmente ricercate da collezionisti e appassionati d’arte.
Le quotazioni di Antonietta Raphaël per i quadri ad olio tendono a essere leggermente inferiori rispetto alle sculture e solitamente variano tra €2.000 e €10.000. Tuttavia, è importante notare che per opere di grande rilevanza e importanza artistica, i prezzi possono superare questa fascia di prezzo e raggiungere valori più elevati.
È interessante notare che il record di vendita della scultrice, datato al 2004, è stato stabilito con la vendita di una maestosa scultura in bronzo dalle dimensioni di 95 x 45 x 37 cm, che è stata acquistata per circa €38.000. Questo record testimonia l’apprezzamento e la domanda per le opere di Antonietta Raphaël nel mercato dell’arte.
Tuttavia, è importante sottolineare che le stime di valore precedentemente menzionate sono indicative e possono variare in base a diversi fattori, tra cui la storia dell’opera, la sua condizione e l’interesse dei collezionisti. Per ottenere una valutazione accurata e dettagliata del valore della tua opera d’arte, ti consigliamo di contattare un esperto del settore. Saremo lieti di assisterti gratuitamente e senza impegno nella valutazione della tua opera d’arte.
QUOTAZIONI MEDIE€2.000 - €10.000
Antonietta Raphaël Valore Opere
Antonietta Raphaël emerge come una figura di grande rilevanza nell’ambito dell’arte, soprattutto all’interno del contesto della Scuola Romana. Le sue creazioni artistiche sono tanto ambite dai collezionisti legati a questa corrente quanto da coloro che desiderano possedere un pezzo di arte proveniente dalla sua terra d’origine, la Lituania. Questo fatto contribuisce in modo significativo a mantenere elevati i valori di mercato delle opere di Antonietta Raphaël e di quegli artisti che condividevano la sua sfera d’influenza.
Tra le opere dell’artista, quelle che spiccano per una crescente domanda da parte dei collezionisti sono le sculture in bronzo di dimensioni considerevoli. In queste creazioni, emerge in modo prepotente un richiamo al mondo arcaico, creando un legame tra il passato e il presente attraverso l’arte. L’abilità di Antonietta Raphaël nel plasmare il bronzo in forme suggestive e suggestive è diventata un segno distintivo delle sue opere, e questo richiamo all’antico esercita un forte fascino sugli amanti dell’arte.
Nonostante la sua notorietà per le sculture in bronzo, il talento poliedrico di Antonietta Raphaël si estende anche al mondo della pittura. I suoi dipinti sono altamente ricercati, poiché catturano l’essenza delle sue influenze culturali e artistiche. L’artista è stata in grado di tradurre le sue esperienze e le sue radici ebraiche in opere pittoriche che attraggono l’attenzione degli appassionati d’arte di tutto il mondo.
L’interesse per le opere di Antonietta Raphaël non si limita solo al suo paese di origine o alla cerchia della Scuola Romana. Le sue creazioni hanno un’attrattiva universale che ha contribuito a farne delle vere e proprie icone dell’arte. Il suo lavoro non solo incarna la sua eredità culturale e l’influenza dei suoi contemporanei, ma anche una sensibilità artistica unica.
In sintesi, Antonietta Raphaël è una figura artistica di spicco, le cui opere sono ammirate e ricercate da collezionisti, esperti d’arte e appassionati di tutto il mondo. La sua capacità di coniugare tradizione e modernità è stata unita alla maestria con cui maneggiava il bronzo e il pennello.
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Antonietta Raphaël Acquisto e Vendita
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Antonietta Raphaël Opere in Vendita
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Antonietta Raphaël Mafai Biografia
Antonietta Raphaël (Kaunas 1895 – Roma 1975)
Le Radici e l’Inizio di una Carriera Artistica: Kaunas a Londra e le Prime Esplorazioni
La vita e l’opera di Antonietta Raphaël, nata intorno al 1900 (alcuni sostengono nel 1895), e scomparsa nel 1975 a Roma, sono un affascinante intreccio di talento, cultura e un profondo senso di appartenenza. Pittrice e scultrice di straordinario talento, la sua vita artistica è stata caratterizzata da una costante evoluzione e un profondo impegno nella ricerca della sua espressione unica nell’arte.
Antonietta Raphaël venne alla luce nella città di Kaunas, un luogo che sarebbe diventato importante per la sua crescita artistica. Figlia di un rabbino, la sua infanzia fu permeata dalla spiritualità e dalla cultura ebraica. Queste radici avrebbero influenzato profondamente il suo lavoro e la sua identità artistica nel corso della vita.
Dopo la tragica perdita del padre, Antonietta Raphaël si trasferì a Londra, dove iniziò la sua formazione musicale presso l’Accademia Reale. Il pianoforte divenne la sua prima forma d’espressione artistica, e presto ottenne un diploma che attestava le sue capacità straordinarie. Durante il suo soggiorno a Londra, iniziò anche a studiare il disegno, dimostrando una grande versatilità nelle arti.
La sua formazione artistica avrebbe presto conosciuto una svolta significativa quando venne introdotta allo scultore J. Epstein, una figura che avrebbe svolto un ruolo cruciale nel suo percorso artistico futuro.
Il 1930 segna un punto di svolta nella carriera di Antonietta Raphaël, quando inizia a dedicarsi alla scultura sotto l’incoraggiamento e la guida di Epstein. Questa nuova direzione avrebbe portato a una fase di esplorazione artistica che avrebbe dato vita a opere straordinarie e iconiche. Durante questo periodo, si trovava a Parigi, una città ricca di stimoli artistici, dove ebbe l’opportunità di immergersi nell’arte di artisti come Soutine, Chagall, Pascin e Kisling, che avrebbero influenzato il suo stile e la sua visione artistica.
Roma e l’Evolvere dello Stile: Pittura e Scultura nell’Arte di Antonietta Raphaël
Successivamente, Antonietta Raphaël si trasferì a Roma, dove incontrò, strinse amicizia e successivamente sposò il pittore Mario Mafai. Questo matrimonio si rivelò fondamentale per entrambi gli artisti e fu il punto di partenza della cosiddetta Scuola Romana, un movimento artistico che avrebbe avuto un impatto significativo sulla scena artistica italiana. Questo circolo artistico era frequentato da talenti come Giuseppe Capogrossi, Emanuele Cavalli, Roberto Melli, Corrado Cagli, Fausto Pirandello e altri, e rappresentava una comunità vibrante di menti creative.
Uno degli aspetti più affascinanti dell’arte di Antonietta Raphaël è la sua profonda connessione con le sue radici ebraiche e la sua capacità di fondere questo patrimonio culturale con le influenze artistiche che ha incontrato nel corso della sua vita. Come ha osservato Corrado Maltese (storico dell’arte) nel 1960, la scultrice aveva un forte legame spirituale con l’arte degli ebrei emigrati a Parigi, e il loro “patetismo ebraico” trovava una sua espressione naturale nei ricordi di Amedeo Modigliani.
Questa sintesi unica di influenze culturali e artistiche ha dato vita a un linguaggio artistico straordinario e distintivo.
Nel 1929, Antonietta Raphaël fece il suo debutto artistico alla I Sindacale del Lazio e fu subito segnalata da una delle figure più autorevoli del mondo dell’arte, Roberto Longhi. La sua arte comunicava un linguaggio particolare, caratterizzato da pennellate ampie e forti risultati plastici, arricchiti dalla sua eredità culturale orientale. Questo approccio pittorico aveva un’affinità con l’iconografia bizantina, ma catturava anche l’attenzione degli spettatori grazie alla focalizzazione sugli occhi dei personaggi, un elemento che sembrava derivare dall’ispirazione del Picasso neoclassico.
Rispetto alle sperimentazioni di altri artisti come Scipione e Mafai, Antonietta Raphaël si distingueva per la sua “naïveté iconica” caratterizzata da intense sfumature contrastanti che spesso riempivano l’intera tela, creando un intarsio vivace e fantastico. Mentre altri artisti potevano optare per il vuoto o la sospensione, lei riempiva lo spazio con una visione vivida e quasi selvaggia.
Durante questo periodo, la sua arte era in costante evoluzione, passando attraverso diverse fasi e stili. Nel 1929, espone alla I Mostra del Sindacato, ma a partire dal 1930-31, la sua attenzione si sposta sempre più verso la scultura. Nel 1937, presenta al pubblico una delle sue opere più significative, “Le tre sorelle” (1934), alla Sindacale del Lazio. Opere come “Adolescente” e “Bambina dormiente” sono state successivamente esposte nelle mostre successive del Sindacato.
La sua scultura, come affermato da Martinelli nel 1958, era caratterizzata da un’essenzialità formale assoluta, un tratto che rifletteva le sue influenze giovanili derivanti dalla statuaria sacra e profana dell’Asia orientale che aveva studiato a Londra. Il suo percorso artistico la portò a un “realismo lirico”, in cui assimilò la tecnica e lo stile di Rodin attraverso l’influenza di Epstein e superò le influenze di Maillol.
Il Riconoscimento Internazionale e l’Eredità Duratura: Viaggi, Esposizioni e l’Impatto della Scultrice
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Antonietta Raphaël affrontò un mutamento di direzione nelle sue sculture, che sembravano avvicinarsi sempre più ai moduli rodiniani. Nel 1948, partecipò alla Biennale di Venezia, un riconoscimento significativo dopo un periodo di difficoltà finanziarie.
Nel 1952, Antonietta Raphaël fece ritorno a Roma, stabilendosi definitivamente in questa città che aveva svolto un ruolo cruciale nella sua crescita artistica. Nel 1956, intraprese un viaggio in Cina insieme ad artisti come Aligi Sassu e Giulio Turcato. Questo viaggio segnò un altro capitolo importante nella sua carriera artistica e portò a numerose esposizioni collettive in Europa, Asia e America.
Un momento fondamentale nella sua carriera arrivò nell’ambito dell’VIII Quadriennale di Roma del 1959-1960, dedicata alla Scuola Romana, in cui molti dei suoi lavori furono presentati al grande pubblico, consolidandola come uno dei principali esponenti di questa scuola. Negli anni successivi, Antonietta Raphaël si dedicò quasi esclusivamente alla scultura, tralasciando progressivamente il lavoro pittorico.
Antonietta Raphaël Mafai Opere
Ecco l’elenco in ordine cronologico di alcune delle opere pittoriche e scultoree di Antonietta Raphaël:
- Natura morta con chitarra (1928)
- Autoritratto con violino (1928)
- Ritratto di giovane donna (1928)
- Simona in fasce (1928)
- Veduta (1929)
- Arco di Settimio Severo (1929)
- Yom Kippur (1931)
- Mia madre benedice le candele (1932)
- Mia madre (1932 – 1952)
- Mio padre (1932 – 1952)
- Autoritratto (1940 c.)
- Scrivendo una lettera a Mario (1942)
- Tirannicida (1942)
- Narciso (1942)
- Mafai con il gatto (1942)
- L’immagine allo specchio (1942)
- Lo spaccapietra (1943)
- Busto di Simona (1943)
- Busto di Simona (1943)
- Toro morente (1937 – 1946)
- La sognatrice (1946)
- Le tre sorelle (1947)
- Particolare della Fuga (1947)
- Ermafrodito (1947)
- La danza (1949)
- Caltagirone all’alba (1951)
- Maternità cinese (1956)
- La pettinatrice (1957 c.)
- La corrida (1958)
- La fuga (1958)
- Giuditta (1960)
- Ritratto di Baldina e Pulcina Berti (1961)
- Io e miei fantasmi (1961)
- Particolare della fuga (1961)
- La fruttivendola (1961)
- La Giocatrice (1963)
- La grande genesi n.4 (1966-68)
- Omaggio a Mafai (1967)
- Giulia and Ariel (1967)
- Er e Tamar (1967 c.)
- La spiaggia di Vico (1967)
- Ragazzo cinese (1967)
- La lamentazione di Giobbe (1967)
- Gli amanti gotici (1967)
- La pettinatrice (1968)
- Cappello rosso (1968)
- Il serpente d’acqua (c.1968/70)
- Concerto (1970)
- Tramonto su Monte Venere
- Ritratto della Signora Della Ragione
- Donna allo specchio
- Airone