PIETRO MARUSSIG QUOTAZIONI
Pietro Marussig è noto principalmente per le sue opere pittoriche, che spaziano da disegni a matita ad acquarelli e dipinti ad olio. La sua vasta produzione artistica ha attratto l’attenzione del mercato dell’arte, con quotazioni che riflettono il suo valore e l’importanza delle sue creazioni.
I disegni a matita di Pietro Marussig sono opere di grande fascino, e la loro quotazione varia in base a diversi fattori, come la rarità, la dimensione e il periodo in cui sono stati realizzati. In genere, è possibile trovare disegni a matita dell’artista sul mercato dell’arte con quotazioni che oscillano tra €200 e €1.000. Tuttavia, è importante notare che queste sono valutazioni indicative e che il valore effettivo di un suo disegno può variare notevolmente.
Gli acquerelli di Pietro Marussig, con la loro luminosità e la capacità di catturare sfumature delicate, solitamente godono di quotazioni leggermente più elevate rispetto ai disegni. La quotazione di un acquerello dipenderà da vari fattori, tra cui la dimensione, la composizione e la provenienza. In media, gli acquarelli dell’artista possono essere quotati tra €400 e €1.500, ma, come nel caso dei disegni, è essenziale considerare che il valore effettivo può variare considerevolmente.
I suoi dipinti ad olio sono probabilmente la sua forma d’arte più apprezzata e riconoscibile. Le quotazioni di Pietro Marussig per i dipinti possono andare da €4.000 a oltre €25.000, a seconda di molteplici variabili. Alcuni dei fattori che influenzano la quotazione dei dipinti ad olio includono la dimensione del quadro, la sua provenienza, la raffigurazione e la data di creazione. I suoi quadri ad olio più ricercati sono spesso quelli che raffigurano ritratti di persone o scene con più figure, soprattutto quelli realizzati tra gli anni ’10 e ’20.
Un esempio emblematico dell’apprezzamento per l’arte di Pietro Marussig è rappresentato da un dipinto ad olio del 1916, che misura 120 x 97 cm e raffigura un gruppo di persone in un parco. Quest’opera straordinaria è stata venduta per circa €167.000 nel 1989, realizzando il risultato di vendita più alto per un’opera dell’artista, dimostrando il forte interesse che le sue creazioni suscitano tra i collezionisti del gruppo “Novecento”.
Tuttavia, è essenziale tenere presente che le stime di valore fornite sono indicative e dovrebbero essere accompagnate da una valutazione di un esperto per ottenere una determinazione del valore precisa di una specifica opera d’arte di Pietro Marussig. Se hai un’opera dell’artista e desideri scoprirne il valore effettivo, ti consigliamo di contattarci, che saremo in grado di valutarla in modo accurato.
QUOTAZIONI MEDIE€4.000 - €25.000
Pietro Marussig Valore Quadri e Disegni
Pietro Marussig, un nome di spicco all’interno del gruppo “Novecento”, ha indubbiamente lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano del XX secolo. La sua partecipazione attiva al movimento “Novecento” e il suo coinvolgimento in alcune delle principali esposizioni del gruppo testimoniano il suo ruolo di rilievo all’interno di questa corrente artistica.
Le opere di Pietro Marussig godono di un notevole interesse da parte dei collezionisti e degli amanti dell’arte della prima metà del XX secolo e ciò si riflette nelle sue quotazioni che, in molti casi, superano la media del gruppo “Novecento”.
Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui la maestria dell’artista, la sua capacità di creare opere di grande valore estetico e il forte legame con la sua città natale, Trieste. La connessione con le radici ha spesso un’influenza significativa sulle quotazioni di un artista, specialmente se quel luogo rappresenta un crocevia culturale e un ambiente in cui l’artista è cresciuto e ha maturato la sua arte.
Tra le opere più ricercate di Pietro Marussig si trovano quelle realizzate tra gli anni ’10 e ’20. Questo periodo è caratterizzato da una straordinaria produzione artistica in cui spiccano i ritratti di figure femminili e le scene di vita quotidiana con più figure. Queste opere catturano la bellezza e l’intensità delle emozioni umane, rendendo ogni quadro un’opera d’arte unica e coinvolgente.
In conclusione, Pietro Marussig è indubbiamente uno degli artisti più distinti del gruppo “Novecento”. Le sue opere hanno raggiunto valori di mercato elevati grazie alla sua straordinaria abilità artistica e al suo legame con la città di Trieste. Le sue opere dei primi decenni del XX secolo, in particolare i ritratti femminili e le scene con più figure, rappresentano il vertice della sua produzione artistica e continuano a suscitare un notevole interesse da parte dei collezionisti.
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Biografia di Pietro Marussig Pittore
L’Inizio a Trieste e le Prime Esperienze Artistiche
Pietro Marussig è stato uno dei pittori più influenti del suo tempo, nato a Trieste nel 1879 in un’epoca che vedeva la città vivere il suo massimo splendore culturale ed economico, fungendo da crocevia verso l’Europa. Il suo percorso artistico è stato caratterizzato da un costante desiderio di apprendimento e sperimentazione, che lo ha portato a viaggiare e studiare in diverse città europee.
I suoi primi passi nell’arte furono guidati da Eugenio Scomparini, insegnante di disegno e arti decorative presso la scuola industriale di Trieste. Durante questo periodo, Pietro Marussig iniziò a scoprire i fondamenti della pittura, aprendo la strada a una carriera artistica che avrebbe influenzato molte generazioni successive.
Nel 1887, Pietro Marussig intraprese un viaggio a Vienna, dove rimase fino al 1901, prima di trasferirsi a Monaco. In queste città, entrò in contatto con le tendenze artistiche dell’epoca, tra cui la Secessione viennese e l’espressionismo centroeuropeo. Questi incontri e influenze avrebbero avuto un impatto significativo sulla sua evoluzione artistica.
Parigi e le Influente Esperienze con gli Impressionisti
Il 1905 segna un punto di svolta nella sua vita, quando si trasferì a Parigi per studiare gli impressionisti e i post-impressionisti. Durante il suo soggiorno a Parigi, si immerse nell’arte di maestri come Cézanne, Gauguin e Matisse, che lasciarono un’impronta duratura sulla sua visione artistica.
Tornato a Trieste, Pietro Marussig sviluppò una stretta amicizia con lo scultore e pittore Antonio Camaur, con cui condivise un interesse per la ricerca post-impressionista. Questo legame influenzò ulteriormente la sua evoluzione artistica, portandolo a esplorare nuove forme di espressione e stile.
La prima guerra mondiale lo vide partecipare, e dopo la fine del conflitto e la scomparsa dell’amico Camaur nel 1919, e nel 1920 il pittore si trasferì a Milano. Qui ebbe l’opportunità di entrare in contatto con altri artisti importanti dell’epoca, tra cui Carlo Carrà, Mario Sironi e Achille Funi.
Il Trasferimento a Milano e l’Incontro con Artisti di Rilievo
Pietro Marussig si distinse come uno dei Novecentisti, un gruppo di artisti che abbracciava il Novecento Italiano, un movimento che promuoveva un ritorno all’arte tradizionale e classica, abbandonando le sperimentazioni avant-garde del periodo precedente. Nel 1922, divenne parte di un gruppo di sette pittori del Novecento Italiano, contribuendo al rinnovamento dell’arte italiana insieme a Sironi, Ubaldo Oppi, Gian Emilio Malerba, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci e Achille Funi.
La sua adesione alla linea della Margherita Sarfatti lo portò a rimanere nel gruppo del Novecento Italiano anche dopo il 1925, partecipando a mostre e rassegne sia in Italia che all’estero. Questo periodo segnò una fase di solidità e compattezza nelle forme della sua pittura, con cromie accese che si abbassarono a toni più moderati. Tuttavia, Pietro Marussig mantenne sempre un tocco di matrice secessionista nella sua opera, evidenziato dalla disposizione dei piani e dal panneggio delle vesti nei suoi dipinti.
L’Evoluzione Stilistica di Marussig e l’Isolamento
La sua compostezza compositiva continuò durante il periodo di adesione al Novecento Italiano, protrattasi fino agli anni ’30. Tuttavia, a partire da questa decade, Pietro Marussig cominciò a distaccarsi dal gruppo, forse a causa di una mancata comprensione da parte della critica e dei colleghi. Nei primi anni ’30, il pittore adottò una pennellata più morbida, ritornando a uno stile di impronta impressionista.
Intorno al 1930, insieme ad Achille Funi e Timo Bortolotti, fondò una scuola d’arte a Milano, dove la pratica artistica veniva insegnata seguendo i metodi tradizionali della bottega quattrocentesca. Questo sottolinea il suo desiderio di condividere la sua conoscenza e le sue esperienze con le nuove generazioni di artisti.
Nel corso degli anni ’30, l’influenza di Arturo Tosi sulla sua pennellata divenne sempre più evidente, con uno stile che si avvicinò al neo-impressionismo, caratterizzato da pennellate più sciolte e vibranti. Questa fase della sua carriera testimonia la sua continua ricerca di nuove forme di espressione e stile.
Negli ultimi anni della sua vita, Pietro Marussig trascorse gran parte del tempo in un relativo isolamento, fatta eccezione per la compagnia di pochi amici come Arturo Tosi, Francesco Messina e Alberto Salietti. Con quest’ultimo, partecipò all’impresa decorativa del palazzo di Giustizia di Milano, realizzando il mosaico “La giustizia”.
Purtroppo, il 13 ottobre 1937, Pietro Marussig morì a Pavia, ponendo fine a una carriera artistica straordinaria.
Pietro Marussig Esposizioni
- Mostra alla Galleria Vinciana – (1919)
- XIV Esposizione internazionale d’arte di Venezia – (1924)
- I Mostra Novecento – (1926)
- II Mostra Novecento – (1929)
- Mostra d’arte italiana a Parigi – (1935)
Pietro Marussig Opere
Stile Pittorico
Pietro Marussig, uno dei pittori più celebri del movimento “Novecento”, è noto per la sua straordinaria abilità nel ritrarre figure femminili, nature morte e scene di vita quotidiana. La sua opera artistica abbraccia il clima distintivo del Novecento Italiano, con una marcata evoluzione stilistica nel corso degli anni.
Nei primi decenni del XX secolo, Pietro Marussig creò opere che colpirono per la loro solidità e compattezza, con cromie intense che gradualmente si trasformarono in tonalità più moderate. Pur adattandosi a nuove influenze, il suo lavoro mantenne un legame radicato con la matrice secessionista, evidente nella sua sensibilità per la disposizione dei piani e nella cura dei panneggi delle vesti.
Durante il periodo di adesione al gruppo “Novecento”, la compostezza delle sue composizioni rimase evidente e permeò gran parte del suo lavoro fino agli anni ’30. Tuttavia, nei primi anni ’30, abbracciò una pennellata più morbida, ritornando a uno stile di impronta impressionista.
Elenco delle Opere
Di seguito, ti presento alcune delle opere più significative di Pietro Marussig:
- Autoritratto (1902 – 1903)
- Paesaggio (1910)
- Veduta della villa (1911)
- In giardino (1912)
- Nel parco (1912)
- Donna seduta con ombrellino (1913)
- Passeggiata (1913)
- Ritratto di signore (1914)
- Bambina con la palla (1915)
- Donna con borsetta (1915)
- Il giardino della villa (1915)
- Pergolato (1915 – 1916)
- Concertino nel parco (1916)
- Figure in giardino (1916)
- L’amatore d’arte (1916)
- Donna che dorme (1917)
- Ragazza e albero (1917)
- Capri (1917)
- Le amiche (1918)
- Interno (1918)
- Bambina a piano (1919)
- Signora con pelliccia (1920)
- Donna che si pettina (1920)
- Figura con cagnolino (1920)
- Lezioni di mandolino (1920)
- Figure al balcone (1921)
- Donne al caffè (1924)
- Venere addormentata (1924)
- Ragazzo con la palla (1925)
- Donna col garofano (1925)
- Natura morta con maschera (1925)
- Igea (1926)
- Ragazzina al mandolino (1926 c.)
- Natura morta con il macinino (1926)
- Ritratto di Francesco Cauda (1927)
- Meriggio (1928)
- Nudo di donna (1928)
- Fanciulla con tamburello (1929)
- Binari morti (1929)
- Ritratto della moglie (1929)
- Il ponte sul torrente (1931)
- La giustizia (1930 c.)
- Figura di donna (1930 c.)
- Villa al mare (1930)
- Crosa ligure (1932)
- Ritratto di un giovane pittore (1932)
- Lago d’Iseo (1933 c.)
- Natura morta con limoni (1933)
- Ritratto di Ida Origgi (1933)
- La lettrice (1935)
- Natura morta (1937)
Queste opere rappresentano una parte significativa della produzione artistica di Pietro Marussig e testimoniano la sua abilità nell’esplorare una vasta gamma di soggetti e stili nel corso della sua carriera.
Natura Morta
Donna con Mandolino
Natura morta
Pietro Marussig Firma
Questa immagine ci presenta un esemplare della firma di Pietro Marussig, datata “P. Marussig 1932”. La presenza di tale firma funge da modello di riferimento, fornendo un punto di confronto per la verifica della firma della vostra opera d’arte. È essenziale sottolineare, tuttavia, che quest’ultima da sola non può costituire una garanzia assoluta dell’autenticità di un dipinto.
L’arte della firma, pur rappresentando un elemento importante nelle indagini di autenticazione, è suscettibile di interpretazioni varie. La sua riproduzione accurata da parte di copiatori esperti può offuscare la linea tra l’originale e la replica. Al contrario, gli artisti stessi possono, nel corso del tempo, variare lo stile della loro firma, rendendo un’analisi basata esclusivamente sulla firma un processo delicato.
È noto che gli artisti modifichino il loro approccio alla firma nel corso degli anni, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alle procedure di autenticazione. Pertanto, mentre la datazione della firma qui presentata può costituire un utile punto di partenza, è essenziale procedere con cautela e considerare altri elementi di prova.