Il corpus di opere di Angelo Del Bon è composto principalmente da dipinti. Le opere di Del Bon si distinguono per l’uso sapiente di tonalità tenue, leggere e fredde, conferendo alle sue creazioni un’atmosfera eterea e delicata. I soggetti prediletti dall’artista spaziano dai nudi, alle nature morte, dai ritratti ai paesaggi, creando un universo artistico poliedrico e appassionante.

In termini di valori di mercato, generalmente le quotazioni di Angelo Del Bon per i dipinti ad olio oscillano tra €700 e €5.000. Tuttavia, è importante sottolineare che tali cifre sono indicative e possono variare in base a diversi fattori, come la dimensione dell’opera, la sua provenienza e l’importanza storica dell’opera stessa. Il record di vendita dell’artista si attesta a circa €11.000 per il dipinto “Le case di Pescarenico” (1940), con dimensioni di cm 61 x 69, una cifra raggiunta nel 2001. Questo paesaggio suggestivo ha contribuito a consolidare la reputazione di Del Bon nel panorama artistico.

È importante notare che, negli ultimi anni, si è osservata una diminuzione dei valori di mercato delle opere di Angelo Del Bon. Tuttavia, la sua eredità artistica resta preziosa e significativa, con particolare attenzione rivolta alle opere degli anni ’30 e ’40, che mantengono le quotazioni più elevate relativamente ai suoi quadri. Per i disegni, i bozzetti e gli acquarelli dell’artista, le stime medie si aggirano tra €200 e €300, una prospettiva accessibile per chi desidera immergersi nel mondo più intimo e spontaneo della sua produzione artistica.

Le valutazioni fornite sono orientative e dovrebbero essere integrate con una valutazione più approfondita da parte dei nostri esperti. Ti invitiamo a contattarci per esplorare il valore specifico della tua opera d’arte. La nostra equipe di esperti sarà lieta di analizzare dettagliatamente la tua opera, tenendo conto di ogni elemento che può influenzare il suo valore sul mercato.

Angelo Del Bon Valore Opere

Angelo Del Bon, una figura di spicco nel panorama del chiarismo lombardo, emerge come uno dei protagonisti di un movimento artistico caratterizzato da una pittura luminosa, dai toni chiari e priva di chiaroscuro, in netta contrapposizione al predominante “Il Novecento”. La sua posizione di rilievo all’interno di questo contesto espressivo lo colloca tra gli artisti più significativi che hanno abbracciato appieno le caratteristiche distintive di questa corrente artistica.

Il suo contributo al chiarismo lombardo assume un ruolo di notevole importanza, considerando il suo talento nel tradurre pienamente gli elementi distintivi di questa pittura. Angelo Del Bon, con la sua maestria nell’utilizzo di toni chiari e luminosi, ha saputo sfidare le convenzioni artistiche del suo tempo, abbracciando una visione che si discostava significativamente dalla corrente predominante.

Nonostante la sua posizione di spicco e il riconoscimento della sua abilità artistica, il mercato dell’arte ha vissuto negli ultimi vent’anni una tendenza sfavorevole per il chiarismo lombardo, con un conseguente ribasso generale dei valori di mercato e della domanda per le opere di artisti come Del Bon. Questo declino, seppur avvertito anche per le opere dell’artista, non sminuisce il suo ruolo fondamentale nel plasmare e definire il chiarismo lombardo come movimento artistico.

Le opere di Angelo Del Bon, prevalentemente nature morte, paesaggi del nord Italia, nudi e ritratti, si distinguono per la loro intrinseca aderenza ai principi della pittura chiarista. L’artista, attraverso la sua tavolozza vibrante, riesce a catturare la luminosità e la vitalità degli oggetti e dei soggetti rappresentati.

Nel contesto delle sue opere, i dipinti ad olio degli anni ’30 e ’40 emergono come le creazioni più ricercate. Questi dipinti, con la loro complessità e raffinatezza, rappresentano i punti culminanti della carriera di Angelo Del Bon, ottenendo i risultati migliori in termini di vendita. Tuttavia, è fondamentale comprendere che la valutazione di ogni opera d’arte è un processo intricato che tiene conto di molteplici fattori, tra cui la sua provenienza, la sua storia e il contesto artistico in cui è stata creata.

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Le nostre recenti acquisizioni potrebbero presentare anche opere di artisti dell’Ottocento e del XX secolo italiani o di coloro che hanno contribuito significativamente al panorama artistico italiano.

Biografia di Angelo Del Bon

Angelo Del Bon, nato il 12 aprile 1898 a Milano, da Giovanni, pellicciaio, e Idalide Abbrighi, insegnante di conservatorio, fu una figura eminente nell’ambito artistico italiano del XX secolo. La sua vita e la sua carriera artistica sono intrise di esperienze uniche, influenze artistiche significative e contributi distintivi alla scena culturale del suo tempo.

La sua formazione artistica ebbe inizio all’Accademia di Brera, dove nel 1922 ottenne il diploma sotto la guida di Antonio Ambrogio Alciati, un maestro stimato. Subito dopo, nel 1923, ricevette la cattedra di pittura presso la Scuola umanitaria di Milano, rivelando sin da subito un talento promettente e una predisposizione per l’insegnamento.

Il 1925 segnò un punto di svolta nella sua carriera, quando vinse un prestigioso concorso per scialli di seta a Como. Questo successo non solo consolidò la sua reputazione, ma lo introdusse anche nel mondo dell’arte tessile, un terreno che avrebbe influenzato le sue future esplorazioni artistiche.

Nel 1929, tuttavia, partecipò alla seconda mostra del Novecento italiano, un’esperienza che, nonostante la sua rilevanza nel panorama artistico dell’epoca, non fu del tutto positiva a causa di divergenze artistiche con gli altri membri del gruppo. Questo segnò l’inizio di un periodo di distanziamento da movimenti artistici consolidati, aprendo la strada a una ricerca più personale e intima.

La svolta nella sua carriera artistica si ebbe con l’incontro con Edoardo Persico, un’amicizia che ebbe un impatto significativo sul suo stile pittorico. Iniziò a prediligere tinte più lievi, una scelta che rifletteva la sua crescente inclinazione verso espressioni artistiche più delicate e sottili. Questo periodo di evoluzione artistica portò alla creazione di opere che rivelavano una profonda connessione con l’ambiente circostante e una sottile raffinatezza nel trattamento del colore.

Nel 1934, il riconoscimento ufficiale arrivò sotto forma del premio Principe Umberto, conferendo a Angelo Del Bon una posizione di prestigio nell’ambiente artistico italiano. Nel 1941, ricevette la cattedra di figura disegnata all’Accademia di Brera, consolidando il suo ruolo di insegnante e mentore per le generazioni future di artisti.

La critica d’arte spesso collega Angelo Del Bon ai chiaristi, un gruppo artistico che emerse a Milano come reazione al movimento novecentista. Tuttavia, i legami del pittore milanese sembrano andare oltre le influenze francesi comunemente associate ai chiaristi. La sua predilezione per la Lombardia, la sua terra natale, emerge come un elemento dominante nella sua estetica. Mentre gli impressionisti, i nabis e i fauves hanno lasciato una traccia evidente nel suo lavoro, la vera tradizione che segue è quella della pittura lombarda, dalle opere dei trecentisti all’Ottocento, passando per artisti come Foppa e Luini.

Il 1950 rappresentò un altro momento significativo nella sua carriera quando partecipò alla Biennale di Venezia, guadagnando ulteriore visibilità e riconoscimento. L’anno successivo, durante la IX Triennale, Del Bon realizzò un affresco nell’emiciclo del palazzo dell’arte a Milano, un’opera oggi purtroppo distrutta ma che testimonia la sua dedizione all’arte pubblica e al suo ruolo nella creazione di opere d’arte monumentali.

La sua palette cromatica distintiva è una delle caratteristiche più notevoli della sua produzione artistica. I colori tenui e freddi, come il giallo, il rosa, il rosso e il verde, sono immersi nella tradizione pittorica lombarda che abbraccia secoli di storia artistica. La forma nelle opere di Del Bon può apparire sfrangiata e non completamente definita, ma è sempre sorretta dal potente utilizzo del colore che la riempie di vita e la sostiene.

Angelo Del Bon morì a Desio nel 1952. Fu il maggiore esponente del gruppo dei chiaristi lombardi (composto da Carlo Zocchi, Cristoforo De Amicis, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni, Oscar Sorgato, Adriano Di Spilimbergo e Renato Vernizzi).

Angelo Del Bon Opere – Stile, Soggetti e Caratteristiche

L’opera di Angelo Del Bon si presenta come un affascinante mosaico di dipinti, ove il pennello dell’artista danza con maestria attraverso una tavolozza di toni tenui, leggeri e freddi. Questo tratto distintivo conferisce alle sue creazioni un’atmosfera eterea, intrisa di delicatezza e avvolta da una luce sottile, elementi che richiamano chiaramente lo stile tipico del movimento chiarista lombardo, in opposizione al Novecento.

Le opere di Angelo Del Bon, intrise di una pittura dai colori chiari e impreziosite da un tratto leggero e luminoso, si rivelano autentiche rappresentazioni della corrente artistica che il pittore milanese ha abbracciato. I paesaggi, prevalentemente ispirati alle terre del nord Italia, emergono come una delle tematiche predilette dell’artista. Attraverso la sua tavolozza, Del Bon trasmette la bellezza della natura circostante, catturando la luce e la vibrazione dei colori in ogni singolo colpo di pennello.

Oltre ai paesaggi, i nudi, le nature morte e i ritratti occupano un ruolo significativo nel corpus delle opere di Del Bon. Un aspetto notevole della sua opere è l’assenza deliberata del chiaroscuro. L’artista opta per una fusione armoniosa tra luce e colore, rinunciando all’uso tradizionale del contrasto netto tra ombra e luce. Questa scelta stilistica conferisce alle sue opere una sensazione di luminosità diffusa, contribuendo a definire uno stile distintivo che si distacca dalla consuetudine artistica del suo tempo.

Ecco alcuni dei dipinti più conosciuti di Angelo Del Bon:

1. Paesaggio invernale (1925)
2. Donna allo specchio (1928)
3. Donna alla finestra (1930)
4. Natura morta con peperoni (1932)
5. Piazzetta ad Alessia (1934)
6. Rocca delle Ciminate (1936)
7. Lavandaie a Pescarenico (1937)
8. Nudo Seduto (1938)
9. Le case di Pescarenico (1940)
10. Il ponte (1940)
11. Il ciclista (1943)
12. Poponi e uva (1945)
13. Figura e anfora (1947)
14. L’Adda dopo Lecco (1948)
15. Tetti rossi (1951)
16. Fiori composti nel vaso (1952)
17. Casa sul Garda
18. Campagna lombarda
19. Natura morta con meloni e cesto