REMBRANDT BUGATTI QUOTAZIONI
Il patrimonio artistico di Rembrandt Bugatti si distingue principalmente per le sue straordinarie sculture, anche se l’artista ha lasciato un’impronta altrettanto significativa attraverso i suoi disegni, prevalentemente studi delle sue stesse opere tridimensionali. La sua renommée è in gran parte attribuibile al suo inconfondibile stile impressionista, con particolare attenzione alle sculture in bronzo che ritraggono animali esotici.
Le valutazioni delle opere di Rembrandt Bugatti variano notevolmente in base alla tipologia. I bozzetti e gli studi, per esempio, presentano quotazioni mediamente comprese tra €1.000 e €3.000, riflettendo l’approccio più sperimentale e concettuale dell’artista in queste fasi preparatorie. In contrasto, le sculture autografe, caratterizzate da una certa autenticità, possono raggiungere valori considerevolmente più elevati. Le quotazioni di Rembrandt Bugatti per le sculture autografe variano tra €20.000 e oltre €400.000. Elementi cruciali come il soggetto trattato, la qualità della fusione e le dimensioni dell’opera sono fattori determinanti nel definire il suo valore di mercato.
È importante sottolineare che esistono particolari tipologie di sculture in bronzo raffiguranti animali, realizzate da Rembrandt Bugatti, che godono di un’eccezionale richiesta da parte dei collezionisti. In alcuni casi, i valori di mercato di tali opere possono superare notevolmente le stime generali. Il record personale di vendita dell’artista è attestato a circa €2.480.000, raggiunto nel 2014 per una scultura raffigurante un babbuino sacro hamadryas alto 44 cm, creata nel 1909. Questi dati, sebbene significativi, dovrebbero essere considerati come indicazioni generali, invitando a un’approfondita valutazione da parte di esperti nel campo della scultura animalier e, in particolare, dello scultore milanese.
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QUOTAZIONI MEDIE:€20.000 - €400.000
Rembrandt Bugatti Valore Opere
Rembrandt Bugatti emerge come uno dei più talentuosi scultori italiani del primo novecento, guadagnandosi una posizione di rilievo nell’ambito dell’arte scultorea a livello mondiale. La sua notorietà si deve non solo al suo straordinario talento, ma anche al fatto che ha svolto gran parte della sua attività all’estero, in particolare a Parigi, che all’epoca era il crocevia di grandi artisti e il cuore pulsante dell’innovazione artistica. La sua opera, permeata da una fusione di influenze italiane e internazionali, contribuisce a plasmare la sua identità artistica distintiva.
La scultura di Bugatti si distingue soprattutto per la rappresentazione di animali esotici, una tematica che ha reso le sue opere uniche e riconoscibili. Mentre il suo stile è intrinsecamente legato all’impressionismo, le sue sculture sono considerate pionieristiche nell’evoluzione verso l’Art Deco, aggiungendo un elemento di modernità e raffinatezza alla sua produzione artistica.
L’eredità artistica di Bugatti è un amalgama di notevole finezza tecnica, bellezza formale, intensità espressiva e sottile inventiva stilistica. Questi elementi conferiscono alle sue opere una profondità e una complessità che le rendono straordinariamente apprezzate nel panorama artistico.
I valori di mercato delle opere autografe di Rembrandt Bugatti, in particolare le sculture in bronzo raffiguranti animali, raggiungono livelli molto elevati, spesso sfiorando cifre a sei zeri. La rarità delle sue opere, dovuta alla sua vita breve, aggiunge un elemento di unicità e desiderabilità alla sua produzione artistica. Nella valutazione di una scultura di Bugatti, l’autenticità svolge un ruolo chiave. Lo studio attento della qualità della fusione bronzea è fondamentale per stabilire la genuinità dell’opera e garantire un’autenticità senza ombre di dubbio.
Diversi fattori vengono attentamente esaminati durante la valutazione di una scultura di Rembrandt Bugatti. La qualità della fusione bronzea, il soggetto dell’opera – spesso rappresentante animali come cani, cavalli, cammelli, leoni, orsi, giraffe, rinoceronti, pellicani, pantere, e così via – le dimensioni e la storia dell’opera sono elementi cruciali. La storia stessa diventa un elemento chiave nell’accertare l’autenticità e l’origine dell’opera, aggiungendo un livello di profondità e autenticità alla valutazione complessiva.
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Biografia di Rembrandt Bugatti Scultore
Rembrandt Bugatti, nato il 16 ottobre 1883 (sebbene ci siano divergenze riguardo alla data di nascita, con alcune fonti che indicano il 1885 e altre il 1884), a Milano, è una figura affascinante nel mondo dell’arte del primo Novecento. Figlio di Carlo Bugatti, rinomato produttore di mobili d’arte, e fratello minore di Ettore Bugatti, celebre costruttore di automobili, Rembrandt Bugatti ha lasciato un’impronta indelebile nell’ambito della scultura, sebbene la sua vita sia stata tragicamente breve. La sua storia si intreccia con la vivace scena artistica milanese, la fervente creatività parigina e il drammatico sfondo della Prima Guerra Mondiale.
La formazione artistica di Rembrandt iniziò nell’atelier di suo padre, dove, ancora bambino, si dedicava alla scultura, creando statue e statuette. Fu poi iscritto all’Accademia di Brera a Milano, ma fu grazie all’influenza di maestri come Paolo Troubetzkoy, Domenico Ghidoni e il pittore Giovanni Segantini che Bugatti si avvicinò alla scultura impressionistica. Nel 1901, a soli diciotto anni, realizzò la sua prima opera significativa, “Ritorno dal pascolo”, una rappresentazione di quattro mucche seguite da un giovane contadino.
L’anno successivo, nel 1902, Bugatti si trasferì a Parigi, centro pulsante dell’arte europea, e stabilì il suo studio a Montparnasse. Qui, immergendosi nello spirito artistico della città, iniziò a modellare un vasto numero di figurine di animali, frutto delle sue osservazioni nei giardini zoologici di Parigi e di altre metropoli. La sua abilità nel catturare la vitalità e l’espressione degli animali gli valse rapidamente il favore del pubblico e un crescente successo.
La partecipazione attiva alle Esposizioni italiane, in particolare alle biennali di Venezia, contribuì a consolidare la sua reputazione. Alla quinta biennale del 1903, espose con orgoglio i bronzi “Cavalli” e “Cane”. Nel corso degli anni successivi, la sua presenza alle esposizioni divenne sempre più significativa. All’ottava biennale del 1909, presentò ben sedici opere, tra cui “Giraffa”, “Rinoceronte” e “Auroc”. Nel 1910, alla nona biennale, espose quattro opere in bronzo, tra cui “Antilopi” e “Gran nudo”.
Il successo internazionale di Rembrandt Bugatti si consolidò ulteriormente con la partecipazione alle Esposizioni parigine del “Salon d’Automne” e del “Salon de la Nationale”. Il governo francese lo nominò Cavaliere della Legion d’Onore, un riconoscimento della sua eccezionale contributo all’arte.
Tuttavia, la sua vita fu segnata dalla tragedia della Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto, molti degli animali selvatici che aveva tanto amato furono giustiziati nello zoo di Anversa. In un gesto di solidarietà, Rembrandt Bugatti si unì alla Croce Rossa per sostenere i feriti, ma la guerra ebbe conseguenze devastanti anche per la sua carriera artistica. Le commissioni e le vendite crollarono, la Galerie Hébrard chiuse, e la situazione finanziaria di Bugatti divenne precaria.
Per sostenere la sua famiglia rifugiata in Italia, Rembrandt Bugatti tornò a Milano e, nell’agosto del 1915, decise di arruolarsi nell’esercito italiano. Nel periodo trascorso in Italia, fu testimone di un mondo dilaniato dalla guerra e vide le difficoltà che il conflitto impose sulle persone e sulla cultura.
Il ritorno a Parigi nel dicembre 1915 fu segnato da ulteriori sfide. La città era in fermento a causa degli eventi bellici, e lo scultore rifiutò gli aiuti finanziari da parte del fratello Ettore, anch’esso in difficoltà economiche e colpito da tubercolosi. La situazione personale e professionale di Rembrandt Bugatti si aggravò ulteriormente, culminando nella tragica decisione di porre fine alla sua vita il 18 gennaio 1916, nel suo studio a Montparnasse, all’età di soli 32 anni.
La sua eredità artistica continua a vivere attraverso le sue sculture, molte delle quali sono esposte in importanti musei come il Museo di Luxemburgo, le Gallerie d’arte moderna di Venezia e Roma, e la Galleria milanese che ospita un pregevole bronzo raffigurante un bue. Rembrandt Bugatti, con la sua breve ma intensa carriera, rimane un’icona della scultura impressionistica.
Rembrandt Bugatti Opere – Stile e Caratteristiche
Rembrandt Bugatti, con il suo ricco corpus di opere, principalmente costituito da sculture in bronzo, emerge come una figura iconica, celebre soprattutto per le sue straordinarie rappresentazioni di animali esotici. La sua maestria nel plasmare il bronzo è stata un catalizzatore per lo sviluppo di uno stile unico, che si colloca inizialmente nell’ambito dell’impressionismo, ma evolve successivamente contribuendo in modo innovativo all’Art Deco.
Le sculture di Rembrandt Bugatti sono profondamente radicate nell’impressionismo, che privilegia la cattura dell’essenza di un momento piuttosto che una rappresentazione rigorosa. Si dedicava intensamente agli animali, e la sua frequentazione del celebre zoo di Anversa diventò una sorta di pellegrinaggio artistico, consentendogli di osservare e immortalare creature esotiche con una profonda connessione con la natura. Le sue opere, improntate all’impressionismo, rivelano una sensibilità straordinaria nel cogliere l’istante di verità che solo gli animali, inconsapevoli dell’osservatore, possono esprimere.
Ciò che rende la sua opera ancor più rilevante è la sua transizione verso l’Art Deco, una corrente artistica e stilistica che enfatizzava la modernità e l’eleganza. Bugatti ha contribuito in modo pionieristico a questa evoluzione, mantenendo comunque la sua affinità con il mondo animale. Il suo stile, riconoscibile per la fusione di elementi impressionisti e Art Deco, si manifesta in una sintesi armoniosa che riflette la sua abilità tecnica e la sua visione artistica audace.
Gli animali rimangono i protagonisti indiscussi delle sue opere, e ogni scultura sembra essere permeata da una profonda connessione emotiva con il soggetto ritratto. Bugatti, attraverso le sue sculture, sembra catturare non solo la forma fisica degli animali ma anche il loro spirito intrinseco. Ogni pezzo diventa un omaggio rispettoso alla bellezza e alla diversità del regno animale.
La sua evoluzione stilistica è evidente nella sua transizione dall’impressionismo a un espressionismo più studiato. Il suo approccio diventa più intenso e riflessivo, caratterizzato da una profonda comprensione del soggetto e una maggiore attenzione ai dettagli. Nel suo percorso artistico, sembra ritirarsi in uno spazio intimo e riflessivo, trasformando il mondo circostante in opere scultoree di rara bellezza e significato.
Il processo creativo di Rembrandt Bugatti sembra essere stato intriso di un profondo rispetto per la natura e un desiderio di catturare la sua essenza. La sua abilità tecnica, la bellezza formale delle sue opere, l’intensità espressiva e l’inventiva stilistica sottile si fondono in un unicum che lo colloca tra gli artisti più significativi del suo tempo. La sua eredità artistica continua a suscitare ammirazione per la sua capacità di dare vita al mondo animale attraverso la magia della scultura in bronzo.
Ecco alcune delle sue opere scultoree più famose:
- Mucca al pascolo e toro muggito (1902 circa)
- Cammello che beve (1903 circa)
- Ippopotamo sbadigliante (1905 circa)
- Dieci minuti di riposo (1905)
- Cervo ruggente (1905 circa)
- Bulldog francese (1905)
- Due pantere che camminano (1905)
- Il mio cane Wurst, Bassotto: Wurst, il cane dell’artista (1906 circa)
- “Pellicano in conversazione” (1906)
- Donna nuda seduta che si pettina i capelli (1906)
- Due giraffe (1906)
- Giovane ragazzo (1906)
- Gnu che si lecca la zampa (1907 circa)
- Marabutto a riposo (1907 circa)
- Il grande formichiere (1909)
- Leone nubiano (1909/10 circa)
- Leone e Leonessa di Nubia (1909/1910 circa)
- Elefante asiatico con fogliame (1910 circa)
- Leonessa africana (1910 circa)
- Grande giraffa a testa in giù (1910)
- Serpentina femmina/serpentina maschio, un’ala tesa (1911/12 circa)
- Asse Fulvo (1911-1912)
- Un’oca (1911-1912 circa)
- Grande tigre reale (1913 circa)
- Pantera in cerca di preda (1913/14 circa)
- Babbuino sacro di Hamadryas
- Elefante asiatico (mendicante)
- Piccola carezza di antilopi Kudu
- Gallo