La produzione artistica di Anselmo Bucci è formata principalmente da dipinti che abbracciano una vasta gamma di temi e stili. Dai primi ritratti parigini, vibranti di energia e caratterizzati da una cruda rappresentazione degli emarginati, alle potenti raffigurazioni delle tragedie belliche, passando per le celebrazioni della modernità e le rivisitazioni dei canoni tradizionali, ogni opera racconta una storia unica e coinvolgente. Ma quanto vale realmente un dipinto di Anselmo Bucci oggi?

Le valutazioni dipendono da diversi fattori, tra cui il supporto utilizzato, le dimensioni dell’opera, il soggetto trattato e il periodo in cui è stata realizzata. Per esempio, le opere su carta e i bozzetti solitamente oscillano tra i €200 e i €1.000, mentre i dipinti ad olio possono variare notevolmente in base alla loro complessità e al loro significato artistico.

In linea generale, le quotazioni per i dipinti ad olio di Anselmo Bucci partono da circa €2.000 e possono arrivare a superare i €12.000, a seconda della rarità, della dimensione e dell’importanza dell’opera. Tuttavia, è importante sottolineare che queste cifre sono indicative e possono variare considerevolmente.

Un esempio eclatante del valore delle opere di Anselmo Bucci è rappresentato dal suo dipinto “La famiglia del medico”, realizzato nel 1940 e venduto nel 2004 per la notevole cifra di €40.900. Questo risultato, e record di vendita personale del pittore marchigiano, testimonia non solo l’apprezzamento del pubblico per l’opera dell’artista, ma anche il suo impatto duraturo.

Tuttavia, ogni opera di Anselmo Bucci è unica e merita un’attenta valutazione da parte dei nostri esperti, specializzati nell’arte del Novecento e particolarmente competenti nel campo dell’opera di questo stimato pittore di Fossombrone.

Anselmo Bucci Quotazioni e Valore Opere

Alla Riscoperta di un Maestro del Novecento: Andamento Valori di Mercato e Criteri di Valutazione

Anselmo Bucci, benché oggi non goda della stessa fama di alcuni dei suoi contemporanei, è stato un protagonista nell’arte italiana dei primi tre decenni del XX secolo. Pur non aderendo mai formalmente al Futurismo, il suo legame con le avanguardie parigine e il suo ruolo da fondatore nel movimento artistico “Novecento” lo pongono come una figura di rilievo nel panorama artistico dell’epoca. Tuttavia, la sua produzione successiva, caratterizzata da un’impronta più solitaria, ha contribuito a farlo cadere nell’oblio, nonostante le indiscutibili opere d’arte che ha creato nei primi decenni del Novecento.

Ma qual è l’andamento attuale del mercato delle opere di Anselmo Bucci? Sebbene i valori di mercato delle sue opere siano rimasti relativamente stabili nel corso degli anni, molti ritengono che il pittore dovrebbe godere di quotazioni più elevate. Ciò è in parte dovuto alla scarsità di capolavori del pittore sul mercato, dato che la sua produzione non è stata estremamente ampia.

È fondamentale considerare diversi fattori per valutare correttamente un’opera di Anselmo Bucci: dal soggetto trattato, alle dimensioni, al medium utilizzato, fino alla datazione e alla storia dell’opera stessa. I suoi ritratti, le sue raffigurazioni belliche e i dipinti che celebrano la modernità sono tra i più ricercati dai collezionisti, poiché riflettono la varietà e la profondità del suo talento artistico.

Un ulteriore valore aggiunto alle opere di Anselmo Bucci è rappresentato dalla partecipazione alle mostre del movimento Novecento. Le opere che hanno preso parte a queste esposizioni spesso godono di un fascino aggiuntivo per i collezionisti, in quanto testimoniano il riconoscimento e l’apprezzamento da parte della comunità artistica dell’epoca.

In conclusione, se possiedi un’opera di Anselmo Bucci o sei interessato a investire nelle sue creazioni, è importante comprendere appieno il contesto artistico e storico che circonda l’artista. La sua importanza nell’evoluzione dell’arte del XX secolo, insieme alla qualità intrinseca delle sue opere, lo rendono un punto fermo nel panorama artistico italiano.

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La valutazione di un’opera d’arte è un processo intricato che richiede competenze specializzate. I nostri esperti considereranno diversi fattori, tra cui la qualità tecnica dell’opera stessa, il soggetto raffigurato e il suo significato storico e artistico.

Dal tratto deciso dei primi ritratti parigini, che catturano con vibrante realismo l’essenza degli individui emergenti nella società dell’epoca, alle poderose raffigurazioni delle atrocità della guerra, fino agli elogi della modernità e delle innovazioni del suo tempo, senza dimenticare i celebri dipinti che omaggiano la tradizione artistica del passato, siamo profondamente immersi nell’opera di Anselmo Bucci.

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Siamo particolarmente interessati all’acquisto immediato di dipinti ad olio di grandi dimensioni realizzati fino agli anni ’30. I ritratti, le raffigurazioni delle guerre, così come le opere che esaltano la modernità, catturano la nostra attenzione. Ogni opera verrà valutata individualmente per comprendere appieno il suo valore, la sua qualità e il suo potenziale sul mercato.

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Biografia di Anselmo Bucci Pittore

Nacque a Fossombrone, un piccole comune nelle Marche, il 23 maggio del 1887, figlio di Achille Muzio e Stilia Chiavarelli. Sin da giovane, Anselmo Bucci mostrò una fervida passione per la pittura, un interesse che lo avrebbe guidato per tutta la vita. La sua famiglia si trasferì a Cittadella per motivi di lavoro quando era ancora adolescente, ma questa parentesi nella sua città natale durò solo fino a quando la sua passione per l’arte lo condusse a Milano.

Nella vivace atmosfera artistica di Milano, Anselmo si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ebbe l’opportunità di incontrare e stringere rapporti con altri giovani artisti. Fu durante questo periodo che strinse una particolare amicizia con Leonardo Dudreville. Insieme, nel 1906, decisero di trasferirsi nella capitale mondiale dell’arte all’avanguardia: Parigi.

Il suo esordio espositivo risale proprio al periodo parigino, nel 1907 prese parte al Salon de Paris dove espose il dipinto “La poesia del metallo”. Parigi fu per Bucci un’esperienza straordinaria, una città che traboccava di ispirazione e possibilità. Qui ebbe l’opportunità di incontrare non solo altri artisti italiani d’avanguardia come Renato Paresce, Lorenzo Viani e Gino Severini, ma anche figure di fama internazionale come il connazionale Amedeo Modigliani e il grande Pablo Picasso.

Il periodo della Prima Guerra Mondiale lo riportò in Italia, dove si trovò coinvolto attivamente nel conflitto. Fu durante questi anni che Bucci stabilì un legame significativo con il movimento futurista, entrando in contatto diretto con Filippo Tommaso Marinetti e altri pittori futuristi di spicco, tra cui Umberto Boccioni e Luigi Russolo.

Dopo la guerra, Anselmo Bucci trascorse la maggior parte del suo tempo a Milano, immerso nell’effervescente scena artistica della metropoli. Nel 1920 partecipò ed espresse le sue opere alla XII Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, attirando l’attenzione di figure influenti come Ugo Ojetti, che lo introdusse all’ambiente artistico della Galleria Pesaro di Milano.

In questo ambiente stimolante, Anselmo Bucci consolidò legami significativi e rincontrò vecchi amici, insieme ai quali, sotto la guida della critica d’arte Margherita Sarfatti, fondò il movimento artistico “Novecento“. Questo gruppo di artisti, che includeva Achille Funi, il suo caro amico Dudreville, Mario Sironi, Gian Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi, aveva l’obiettivo di rivitalizzare e promuovere la tradizione classica dell’arte italiana.

Nel 1923 prese parte alla Mostra di presentazione del gruppo presso la Galleria Pesaro. Partecipò anche alla I Mostra del Movimento presso la Promotrice milanese nel 1926, confermando il suo ruolo prominente nel panorama artistico italiano. Tuttavia, verso la fine degli anni ’20, si distaccò gradualmente dal gruppo Novecento e si dedicò sempre più all’attività giornalistica e critica. Nel 1926 venne invitato ad esporre alla XV Biennale di Venezia.

La sua vita artistica e intellettuale rimase attiva fino alla fine dei suoi giorni. Anselmo Bucci morì a Monza nel novembre del 1955.

Anselmo Bucci Opere – Stile e Caratteristiche

Un Viaggio Tra Tradizione e Modernità: L’Arte di Anselmo Bucci

L’arte di Anselmo Bucci si distingue per il suo costante dialogo tra tradizione e innovazione, un tema che si manifesta chiaramente nel corso della sua carriera artistica. Nei primi due decenni del Novecento, fu attratto da una vasta gamma di influenze artistiche, dalle rappresentazioni realistiche e intense dei ritratti alla sensibilità verso le condizioni dei più emarginati. Tuttavia, fu soprattutto l’influenza dell’avanguardia futurista a catturare la sua attenzione.

In questa fase, le opere di Bucci riflettevano un fervente desiderio di esaltare la modernità e la velocità proprie dell’epoca. Pur non aderendo completamente al movimento futurista, egli abbracciava la passione per il progresso e il dinamismo, con particolare enfasi sulle rappresentazioni delle macchine e dei mezzi di trasporto, come i treni. Durante il periodo della Prima Guerra Mondiale, le sue creazioni documentavano anche gli eventi bellici, offrendo uno sguardo intenso e commovente sui momenti di battaglia.

Tuttavia, con il passare degli anni, Anselmo Bucci intraprese un percorso artistico che lo portò a riconsiderare la sua posizione nei confronti dell’avanguardia futurista. Gradualmente abbandonò l’impeto dirompente della modernità per abbracciare un ritorno alla tradizione. Questa transizione si riflette nelle sue opere successive, dove elementi classici e realistici si fondono con tocchi di modernità.

Le composizioni classicheggianti di Bucci sono caratterizzate da una raffinata armonia e equilibrio, ma è innegabile la presenza di influenze post-impressioniste e secessioniste. In queste opere, la maestria tecnica di Bucci si combina con una sensibilità artistica che lo porta ad esplorare nuovi territori espressivi, mantenendo al contempo un legame saldo con le radici della tradizione artistica italiana.

Attraverso il suo percorso artistico, Anselmo Bucci incarnò una sintesi unica tra passato e presente, tra l’antico e il moderno.

Quadri

1. Suonatore di chitarra (1907)
2. Guerra (1916)
3. Il Kimono (1919)
4. L’Odeon (1919/20)
5. Amanti sopresi (1921)
6. Nudo disteso (1922)
7. Veduta del Duomo (1922)
8. La bella Rosa Rodrigo (1924)
9. Terrazza sul Lago di Como (1927)
10. Giuditta (1927/28)
11. Beata solitudine (1927/29)
12. Risveglio (1929)
13. La Primavera (1936)
14. La famiglia del medico (1940)
15. Villa Borghese (1943)