
ADOLFO LEVIER QUOTAZIONI
Le quotazioni di Adolfo Levier, pittore post-impressionista triestino dallo stile distintivo, possono essere di riferimento per i possessori di un suo quadro. Dipinse sia a olio che ad acquerello, trattando principalmente il ritratto e il paesaggio, con una progressiva evoluzione verso una maggiore sintesi delle forme e una palette cromatica più vivace.
Prezzi Correnti delle Sue Opere
Attualmente, le quotazioni di Adolfo Levier per le opere a olio variano dai €1.000 ai €5.000, con prezzi raramente superiori a tale fascia. Sono particolarmente amate le sue vibranti vedute triestine, contraddistinte da colori intensi e atmosfere poetiche. Gli acquerelli, invece, sono generalmente meno ricercati e presentano stime comprese tra i €200 e i €1.000.
Il record di vendita per un quadro di Adolfo Levier è attualmente di €10.500, cifra realizzata nel 2017 dalla sua opera Trieste, serata sulle Rive (50 x 70 cm). Si tratta di un panorama notturno del lungomare triestino, illuminato dai lampioni e dalla luna, dipinto con una pennellata essenziale che gli conferisce un’estetica moderna, dinamica e suggestiva.
Si ricorda che le quotazioni fornite per le opere di Adolfo Levier sono puramente orientative. Per una stima approfondita del tuo dipinto, è consigliabile consultare i nostri specialisti.
FASCIA DI PREZZO:€200 - €5.000
VALORE DEGLI ACQUERELLI
€200 – €1.000
VALORE DEGLI OLI
€1.000 – €5.000
RECORD DI VENDITA
€10.500
Lungomare Barcola, Trieste
Adolfo Levier Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Analisi del Mercato di Adolfo Levier: Un Post-Impressionista Tra Trieste, Monaco e Parigi
Artista triestino, Adolfo Levier è stato influenzato sia dalla cultura mitteleuropea che dall’innovazione artistica in atto a Parigi. Stilisticamente post-impressionista, si distinse per una pittura dai forti accenti fauve. Nel tempo, la sua espressione artistica si evolse verso una maggiore sintesi formale e una vivace sperimentazione cromatica.
Formatosi tra Monaco e Parigi, partecipò a importanti esposizioni come la Biennale di Venezia, i Salon parigini e le Sindacali triestine. Dopo soggiorni a Zurigo e Milano, tornò a Trieste, dove divenne una figura di rilievo nella scena artistica locale.
Oggi, Adolfo Levier è un nome poco considerato nella pittura del suo periodo. Il suo collezionismo è prevalentemente regionale: i suoi quadri sono apprezzati e ricercati soprattutto in Friuli Venezia Giulia. La sua produzione è stata piuttosto prolifica, caratteristica che lo rende una firma frequente sul mercato.
Le sue quotazioni, tuttavia, restano abbastanza basse e stabili su un intervallo di valori modesto. Riteniamo che la sua vicinanza al fervente panorama artistico parigino e le influenze sia mitteleuropee che italiane lo rendano un nome interessante della sua epoca.
Entrata in villa
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La valutazione verrà realizzata dai nostri esperti, che vantano una profonda competenza nei pittori triestini attivi nella prima metà del XX secolo. In particolare, siamo specializzati in Adolfo Levier e nelle sue quotazioni. Questa conoscenza ci permette di realizzare sempre delle stime coerenti con i prezzi di mercato.
Per valutare correttamente la sua opera, prendiamo in considerazione: qualità, dimensioni, periodo e soggetto. Generalmente, sono preferiti gli scorci triestini del primo periodo, caratterizzati da una pennellata vibrante e un cromatismo vivace. Tuttavia, la qualità artistica e la piacevolezza del soggetto saranno i fattori maggiormente determinanti nella stima.
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Adolfo Levier Vendita e Acquisto
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Adolfo Levier In Vendita
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Lungomare Barcola, Trieste
Biografia di Adolfo Levier Pittore
Adolfo Levier nacque il 3 gennaio 1873 a Trieste, all’epoca parte dell’Austria-Ungheria. Figlio di Giacomo e Caterina Pakitz, la sua infanzia fu sconvolta dalla morte precoce del padre. La scomparsa di quest’ultimo, che era contrario alla sua carriera artistica, consentì al giovane di dedicarsi alla sua passione. Dopo essersi formato principalmente da autodidatta, nel 1898 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Monaco.
Durante il periodo accademico, Adolfo Levier seguì le lezioni di Karl Raupp, suo insegnante di pittura. Esordì partecipando a diverse esposizioni monacensi, come il Glaspalast e la Secessione. Iniziò anche a partecipare a collettive italiane, figurando nel 1905 alla VI Biennale di Venezia. Le sue partecipazioni a questa rassegna furono numerose, in particolare nel 1907, 1910, 1924, 1934, 1935.
Nel 1908 e nel 1912, Adolfo Levier partecipò anche alla Società Amatori e Cultori di Roma. Verso la fine del primo decennio del XX secolo, si trasferì a Parigi, città da cui era sempre stato attratto. Qui espose regolarmente alle mostre dei Salon fino al 1915. Successivamente, visse prima a Zurigo, poi a Milano e, infine, tornò nella sua amata Trieste.
Entrò presto a far parte della scena artistica triestina, stringendo legami con i principali interpreti dell’arte goriziana. Dopo la fine della Grande Guerra, Levier riprese la sua attività espositiva, partecipando costantemente alle Esposizioni Sindacali Triestine, all’Internazionale Acquarelli di Milano del 1925, alla Mostra d’Arte Marinara a Roma del 1927 e alla Sindacale di Roma del 1933.
Morì a Trieste nel marzo del 1953.
Re Magi
Adolfo Levier Opere – Stile e Caratteristiche
L’Arte di Adolfo Levier: Sintesi Stilistica e Sperimentazione Cromatica
La formazione artistica e stilistica di Adolfo Levier si sviluppa in diverse fasi: dalla sperimentazione da autodidatta a Trieste, alla frequentazione dell’Accademia di Monaco di Baviera, fino al periodo parigino. In ogni tappa, assimila delle conoscenze che gli permettono di costruire una dimensione artistica propria e originale. Il suo stile riflette una profonda affinità con la cultura mitteleuropea (o nordica), arricchita poi da suggestioni moderniste francesi.
Nella sua pittura, incentrata sul ritratto e sul paesaggio, emerge chiaramente l’influenza del contesto culturale parigino in cui ha operato. La sua arte si colloca nell’ambito del post-impressionismo, caratterizzata da una pennellata rapida e dalla rappresentazione “dal vero” e “del vero”. È evidente anche la conoscenza dell’avanguardia dei Fauves, che si traduce in colori più chiari e in accostamenti cromatici più audaci.
Con il tempo, la sua espressione artistica evolve attraverso un graduale processo di sintesi, orientandosi verso una maggiore semplificazione delle forme e un linguaggio sempre più modernista, vicino all’astrazione. Negli anni ’20, al suo ritorno a Trieste, porta nell’ambiente artistico goriziano una vivacità cromatica unica e un dinamismo vibrante nella pennellata, con una tavolozza di colori puri e luminosi.
Quadri
- Re Magi
- Fuori dal Caffè
- Lungomare Barcola, Trieste
- Entrata in villa
- La fabbrica
- Barche in cacchetta
- Piazza Unità, Trieste
- La giostra
- La platea al teatro
- Canottieri nel porto
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