ATTILIO SELVA QUOTAZIONI
Attilio Selva, un artista di grande rilevanza nel panorama artistico del Novecento italiano, gode di una valutazione apprezzabile nel mercato dell’arte. Le quotazioni delle sue sculture variano generalmente da €1.000 a oltre €5.000, riflettendo l’interesse costante dei collezionisti per le sue opere. Tuttavia, è fondamentale notare che il valore di mercato può essere influenzato da diversi fattori, tra cui la qualità dell’opera, il suo periodo di creazione e, naturalmente, la domanda dei collezionisti.
Tra le opere di Attilio Selva più ricercate si trovano quelle che raffigurano nudi femminili, in particolare quelle realizzate negli anni ’20 e ’40. Questi pezzi, grazie alla loro raffinatezza e alla capacità dell’artista di catturare la bellezza e la sensualità del corpo umano, possono raggiungere quotazioni più elevate rispetto ad altre opere.
Per quanto riguarda i disegni e gli studi di Selva, le quotazioni tendono ad essere inferiori rispetto alle sculture. Tuttavia, questi lavori rappresentano spesso una preziosa finestra sul processo creativo dell’artista e possono attrarre gli appassionati di arte e collezionisti interessati a esplorare il mondo dell’artista in modo più approfondito.
È interessante notare che il record conosciuto di vendita per un’opera di Attilio Selva risale al 2018, quando una bellissima scultura in bronzo degli anni ’20 raffigurante un nudo di donna è stata venduta per circa €85.000. Questo dimostra il persistente interesse per l’arte di Selva e il suo valore nel mercato dell’arte.
Tuttavia, è importante sottolineare che le stime dei valori delle opere d’arte possono variare notevolmente in base a molteplici fattori, e pertanto è consigliabile ottenere una valutazione approfondita da parte di un nostro esperto per determinare il valore specifico di un’opera di Attilio Selva. Le stime fornite sono indicative e dovrebbero essere considerate come punto di partenza per una valutazione più accurata.
QUOTAZIONI MEDIE€1.000 - €15.000
Attilio Selva Quotazioni, Prezzi e Valore Sculture
Tra le curve del tempo: L’Arte di Attilio Selva nel Contesto delle Opere del Primo Novecento
Attilio Selva è stato una figura di rilievo nell’ambito della scultura del primo Novecento. Le sue opere, apprezzate e ricercate dai collezionisti, occupano un posto di prestigio, specialmente quando si tratta delle sculture in bronzo realizzate tra la fine degli anni ’10 e l’inizio dei ’40. I prezzi di queste opere tendono a diminuire man mano che ci si avvicina ai lavori più recenti.
Uno dei temi prediletti da Selva nelle sculture è rappresentato dai nudi femminili, creazioni che emanano un’intensa sensualità e un’eleganza senza tempo. Inoltre, le composizioni con più figure, spesso caratterizzate da richiami al periodo fascista, trovano un posto di rilevanza nella sua produzione artistica. Il contesto storico e politico del Ventennio ha influito significativamente sulla produzione artistica in Italia, e queste opere rappresentano un riflesso di quei tempi.
È importante notare che, generalmente, le opere di dimensioni più imponenti presentano valori di mercato più elevati. Tuttavia, la valutazione di una scultura di Attilio Selva non si basa solo sulle dimensioni, ma coinvolge diversi fattori chiave. La qualità artistica e il soggetto dell’opera sono elementi fondamentali, insieme alla qualità della fusione stessa nel caso di bronzi, alla datazione, al materiale utilizzato (con particolare preferenza per il bronzo e il marmo) e alla storia dell’opera stessa.
La storia di un’opera può avere un impatto significativo sul suo valore. Ad esempio, un’opera che ha partecipato a numerose mostre o che è stata creata per promuovere il regime fascista potrebbe suscitare un maggiore interesse tra gli acquirenti o tra chi è interessato all’acquisto di pezzi storici e significativi.
In sintesi, la valutazione di un’opera di Attilio Selva è un processo complesso che coinvolge numerosi aspetti.
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È importante sottolineare che la nostra valutazione sarà in linea con i prezzi di mercato attuali, grazie alla costante aggiornamento dei nostri esperti nel campo della scultura del primo novecento e, in particolare, delle opere di Attilio Selva. Monitoriamo attentamente i risultati delle vendite delle sue opere, concentrandoci principalmente sulle sculture, per garantire che la tua valutazione sia accurata e affidabile.
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Attilio Selva Vendita ed Acquisto
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Attilio Selva In Vendita
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Biografia di Attilio Selva Scultore
Nacque nel 1888 a Trieste, durante il periodo dell’Impero austro-ungarico. Fin dalla giovane età, mostrò un profondo impegno nell’irredentismo, un movimento che perseguiva l’unificazione delle terre italiane all’interno del Regno d’Italia, segnando così il percorso della sua vita e della sua carriera artistica.
I primi passi di Selva nel mondo dell’arte furono caratterizzati dagli studi presso la Scuola Industriale, ma presto decise di trasferirsi a Milano, una delle capitali culturali dell’Italia, dove iniziò a lavorare come scalpellino. La sua determinazione e il suo talento lo condussero successivamente a Torino, dove ebbe l’opportunità di entrare nell’atelier di Leonardo Bistolfi, un noto scultore dell’epoca. Qui, sviluppò le sue abilità artistiche e stabilì un’importante amicizia con il collega Felice Carena nel 1905.
Il talento di Selva non passò inosservato, e due anni dopo il suo arrivo a Torino, vinse il prestigioso Premio di Roma, un riconoscimento che lo portò a trasferirsi nella capitale italiana. A Roma, stabilì il suo studio presso Villa Strohl-Fern, dove lavorò instancabilmente fino alla fine degli anni Venti, contribuendo in modo significativo alla scena artistica romana.
La formazione artistica di questo artista era basata sull’approfondito studio della scultura romana e rinascimentale, oltre alla statuaria egiziana. La sua partecipazione alla mostra personale di Ivan Mestrovich a Roma nel 1911 influenzò notevolmente il suo lavoro, ma presto le influenze simboliste cedettero il passo a un nuovo approccio denominato “ritorno all’ordine” nell’arte del Novecento, rendendolo un precursore di questo movimento artistico di rilevanza internazionale.
Il suo talento continuò a crescere quando espresse le sue opere alla Secessione nel 1915, guadagnando riconoscimento internazionale nel 1918 con la sua partecipazione a una mostra d’arte a Zurigo. Lo stesso anno, la sua presenza all’esposizione alla Casina del Pincio a Roma consolidò ulteriormente il suo successo. La sua opera fu descritta come “italianità michelangiolesca” (Bellonci, 1918), sottolineando la sua maestria nell’arte scultorea.
Tra le sue opere più celebri si annoverano le sculture decorative esposte alla Biennale di Monza nel 1923, che abbellirono gli ambienti della Sezione Romana. Nel 1919, lo scultore triestino si recò in Egitto per adempiere a diverse commissioni governative, un’esperienza che influenzò notevolmente la sua produzione artistica.
Attilio Selva realizzò numerosi monumenti di grande importanza tra le due guerre, tra cui il monumento a Guido Baccelli nel 1921 e la Fontana delle Cariatidi in Piazza dei Quiriti nel 1928, entrambi situati a Roma. Altre opere significative includono la Pietà per la cattedrale di Tripoli nel 1928, il monumento a Guglielmo Oberdan a Trieste nel 1931 e quello a Nazario Sauro a Capodistria nel 1934.
Partecipò con entusiasmo a tutte le principali manifestazioni artistiche dell’epoca, dimostrando costantemente la sua versatilità e la capacità di adattarsi ai diversi stili e movimenti artistici. Nel 1938, Selva tenne una mostra personale a Trieste, in cui presentò una selezione delle sue opere realizzate a partire dal 1918. Questa esposizione includeva una vasta gamma di lavori monumentali e opere d’ispirazione claudia, una fase che lo scultore avrebbe progressivamente abbandonato nella seconda metà degli anni ’30, per abbracciare forme più solide ed essenziali, spesso caratterizzate da una materia scolpita ed emaciata.
La sua carriera artistica di successo continuò fino alla sua morte, avvenuta a Roma nel 1970.
Attilio Selva Opere – Stile e Caratteristiche
Tra Eleganza e Plasticità: l’arte Scultorea di Attilio Selva nel Novecento italiano
L’opera scultorea di Attilio Selva si distingue per la sua profonda esplorazione della figura umana, con una particolare predilezione per la rappresentazione femminile, il nudo ed il genere ritrattistico. Nella sua evoluzione artistica, ha attraversato varie correnti e stili, riflettendo le tendenze e le influenze dell’arte italiana del Novecento.
Inizialmente, Selva si è ispirato allo stile “bistolfiano” liberty e simbolista, caratterizzato da linee fluide e simbolismo evocativo. Tuttavia, la sua ricerca artistica lo ha poi condotto verso una scultura più legata alla tradizione e all’ordine, abbracciando uno stile classico che attinge dai canoni della scultura romana, egiziana e greca. Questo percorso lo ha portato a creare opere di una bellezza senza tempo, che si nutrono delle radici antiche dell’arte.
Durante il periodo del regime fascista, l’arte di Selva subisce un’evoluzione significativa, adattandosi alle esigenze e agli ideali del momento. Le sue opere diventano strumenti di propaganda, assumendo una dimensione monumentale e una solidità nelle forme che rispecchiano l’ideologia del regime. Tuttavia, anche in questo contesto politico, la sua maestria nell’intrecciare eleganza e forza artistica rimane evidente.
La capacità di Attilio Selva di modellare il marmo e il bronzo con una precisione straordinaria lo ha reso un interprete eccezionale dei gusti e delle sensibilità del Novecento. Le sue opere emanano una raffinatezza e un’intimità che catturano lo spettatore, trasmettendo emozioni e significati profondi. In ogni scultura di questo artista triestino si percepisce un equilibrio tra grazia ed eleganza, tra forme morbide e sinuose e una solidità che testimonia la sua maestria tecnica e la sua sensibilità artistica.
Sculture
- Cariatide (1914)
- Ritmi (1914)
- Marcellina (1918)
- Enigma (1919)
- Ritratto della Signora Carena (1920)
- Nudo disteso (1930)
- Eva (1939)
- Nannina