CARLO CRESSINI QUOTAZIONI
L’eclettica produzione artistica di Carlo Cressini, prevalentemente costituita da dipinti, si distingue per la sua capacità di esplorare e abbracciare diverse correnti artistiche nel corso della sua carriera. Nei primi passi della sua opera, emerge chiaramente la predilezione per ritratti e nature morte, caratterizzati da una palette di colori che riflettono fedelmente la natura e da soggetti legati alla quotidianità.
Successivamente, Cressini si avventura nella pittura divisionista di paesaggio, intraprendendo una scomposizione del colore che consente di catturare in modo vibrante la fredda luminosità dell’ambiente alpino. Questa fase rappresenta un momento di sperimentazione e innovazione nella sua carriera artistica, evidenziando la sua capacità di adattarsi e evolversi.
Il suo percorso artistico giunge infine alla pittura d’impasto di tradizione lombarda, mantenendo fedelmente gli stessi suggestivi soggetti alpini. Questa scelta stilistica denota un ritorno alle radici artistiche, arricchito dalla maturità e dall’esperienza accumulata nel corso degli anni.
Per comprendere appieno i valori di mercato delle opere di Carlo Cressini, è essenziale discernere i tre distinti periodi della sua produzione. Nel primo periodo, le opere di figura presentano valori di mercato che variano da €1.000 per le prime creazioni a oltre €10.000 per quelle di carattere “verista”, caratterizzate da qualità eccezionale e dimensioni generose.
Le opere del periodo divisionista, focalizzate sulla rappresentazione paesaggistica, oscillano tra €2.000 e €10.000, riflettendo il valore della sperimentazione stilistica di Carlo Cressini in questa fase della sua carriera. Le ultime opere paesaggistiche, invece, presentano valori inferiori, situandosi tra €500 e €2.500.
Il record personale di vendita del pittore genovese, datato al 2007, è stato stabilito con la celebre opera “Et Prope et Procul” dalle dimensioni imponenti di 107 x 146 cm, venduta per circa €84.250. Quest’opera è considerata uno dei capolavori dell’artista, contribuendo a consolidare la sua reputazione nel panorama artistico.
Si sottolinea che le valutazioni indicate sono a scopo orientativo e sarebbe consigliabile approfondirle attraverso una valutazione specifica da parte di esperti del divisionismo, con particolare attenzione alla figura di Carlo Cressini.
FASCIA DI PREZZO:€500 - €10.000
Carlo Cressini Studio dei Prezzi e Valori di Mercato
Carlo Cressini si distingue come un rilevante artista che ha lasciato un’impronta duratura nell’ambito artistico tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Durante questo periodo, ha creato opere di notevole livello e qualità, contribuendo significativamente al panorama artistico del suo tempo. I suoi periodi più significativi si collocano nell’ultimo decennio dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento, in particolare con la sua pittura “verista” e la sua prima incursione nel divisionismo.
La fase “verista” di Carlo Cressini, caratterizzata dalla rappresentazione dettagliata e sincera della realtà quotidiana, ha prodotto opere che sono considerate autentici capolavori. La maestria nell’uso dei colori e la scelta di soggetti appartenenti alla vita di tutti i giorni sono elementi distintivi di questo periodo.
Successivamente, ha abbracciato la tecnica divisionista nella rappresentazione paesaggistica, sperimentando con la scomposizione del colore. Questa fase segna una tappa importante nella sua evoluzione artistica, evidenziando la sua apertura all’innovazione e alla ricerca stilistica.
Infine, l’artista si è rivolto alla pittura d’impasto di tradizione lombarda, mantenendo fedelmente i suggestivi soggetti alpini che avevano caratterizzato le sue opere precedenti. Questo ritorno alle radici artistiche è arricchito dalla maturità acquisita nel corso degli anni.
Analizzando la sua produzione artistica, è possibile distinguere tre periodi chiave. Nelle prime opere, predominano ritratti e nature morte, con colori che rispecchiano la natura e soggetti legati alla quotidianità. Nel secondo periodo, la pittura divisionista di paesaggio si afferma come una nuova sperimentazione, mentre l’ultimo periodo vede il ritorno alla pittura d’impasto di tradizione lombarda.
Riguardo ai valori di mercato e all’andamento delle quotazioni, si osserva una tendenza generale al calo, attribuibile al declino di interesse verso la pittura figurativa in generale. Tuttavia, va notato che i dipinti divisionisti del primo periodo di Carlo Cressini mantengono valori costanti, evidenziando l’apprezzamento continuato per questa fase specifica della sua carriera. Questa eccezione testimonia la persistente rilevanza e il valore intrinseco delle sue opere nel contesto dell’arte del suo periodo storico-artistico.
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Biografia di Carlo Cressini Pittore
Carlo Cressini, figura di spicco nel panorama artistico italiano, vide la luce a Genova il 3 novembre 1864, all’interno di una famiglia agiata composta da Daniele e Fanny Lavidge. La sua educazione fu improntata alla cultura e alla sensibilità artistica, trascorrendo gli anni giovanili in un ambiente che favoriva la sua inclinazione verso le belle arti.
Dopo aver completato gli studi presso il liceo classico, si immerse nel mondo dell’arte frequentando l’Accademia Albertina di Torino, dove fu guidato dai saggi insegnamenti di Enrico Gamba. La sua sete di conoscenza lo portò successivamente a Milano, dove fu allievo di Giuseppe Bertini all’Accademia di Brera, arricchendo così il suo bagaglio artistico e consolidando la sua formazione.
Il debutto ufficiale di Cressini nell’ambito artistico avvenne nel 1884 a Torino, marcando l’inizio di una carriera destinata a raggiungere notevoli vette di successo. Partecipò con entusiasmo alla II Biennale di Venezia del 1897 e alle edizioni successive, lasciando un’impronta indelebile nel panorama artistico dell’epoca.
L’evoluzione artistica di Carlo Cressini fu evidente nel passaggio dalla pittura di ritratto alla pittura di paesaggio, dove si cimentò con la tecnica divisionista. Questa scelta non fu casuale, ma derivò dalla sua convinzione che questa tecnica fosse la più idonea per catturare la fredda luminosità dell’atmosfera alpina. Nei suoi quadri, emergeva la sua abilità nel manipolare i colori in modo da creare atmosfere suggestive e suggestive.
Gli anni successivi videro numerose partecipazioni alle esposizioni di Torino e Milano, dove Cressini stringeva amicizia con i luminari dell’ambiente artistico milanese e torinese, tra cui spiccano i nomi di Giovanni Segantini, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, Giorgio Belloni e molti altri. Questi legami artistici contribuirono alla sua crescita e alla sua continua ricerca di espressione artistica.
Nonostante il successo nel divisionismo, Cressini, con il passare del tempo, abbandonò questa tecnica, ma mantenne comunque la sua dedizione a rappresentazioni naturalistiche, approfondendo la pittura d’impasto seguendo la tradizione lombarda. Il suo percorso artistico rimase sempre in evoluzione, riflettendo la sua sensibilità e la sua apertura alle diverse influenze artistiche.
Il periodo tra il 1914 e il 1928 lo vide costantemente presente alla Biennale di Venezia, consolidando la sua reputazione a livello nazionale e internazionale. Tuttavia, la sua vita fu segnata da tragedie personali, come la partecipazione alla prima guerra mondiale, durante la quale perse il suo unico figlio.
Il riconoscimento ufficiale arrivò nel 1923, quando Cressini fu onorato con la medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione. In quell’anno, a Milano, espose il dipinto intitolato “La valle”, che rimane un esempio tangibile della sua maestria artistica.
Il destino di Carlo Cressini si spegne a Milano il 13 maggio 1938.
Carlo Cressini Opere – Stile e Caratteristiche
Il Viaggio di Carlo Cressini: tra Verismo, Divisionismo e Tradizione Lombarda
Inizialmente, la sua produzione artistica era prevalentemente caratterizzata da ritratti e nature morte, rivelando una chiara eredità della Scapigliatura lombarda e del movimento “verista“. Nei primi dipinti, si osserva un’attenta applicazione dei colori, in sintonia con la natura, e la scelta di soggetti appartenenti alla vita quotidiana.
Il suo percorso artistico ha subito un’evoluzione progressiva, trasformandosi dalla pittura di ritratto a quella di paesaggio. In questa nuova fase, Carlo Cressini ha abbracciato la tecnica divisionista, considerandola la più idonea per catturare in modo efficace la fredda luminosità dell’atmosfera alpina. Il divisionismo, con la sua particolare enfasi sull’uso di piccoli tocchi di colore separati, ha permesso al pittore nativo di Genova di esprimere in modo magistrale la vibrante vitalità della natura circostante.
Il periodo intorno al 1920 segna una svolta nella sua produzione artistica, quando Carlo Cressini conferisce alle sue opere un tocco di “decorativismo estetizzante”. Questa fase rappresenta una distanza dai modelli di Vittore Grubicy e dai primi divisionisti, sottolineando la sua capacità di adattarsi e sperimentare nuovi stili senza perdere la sua identità artistica.
Nonostante l’abbandono successivo del divisionismo, Carlo Cressini continua a dedicarsi a rappresentazioni naturalistiche, abbracciando la pittura d’impasto, un approccio che richiama la tradizione artistica lombarda. Questa transizione testimonia la versatilità dell’artista nel navigare tra diverse tecniche pittoriche, mantenendo sempre un forte legame con il suo passato artistico.
Di seguito alcuni dei suoi dipinti più noti:
- Lago di Garda, le rocce di Tremosine dal castello
- Cucina colonica con contadinella al lavoro (1884)
- Et Prope et Procul (1894)
- La lavanderia (1900)
- Ritratto della signora Maria dell’Acqua (1902)
- Il paesello grigio (1906)
- I Pioppi (1914)
- Tramonto (1924)
- Lago Brianzolo (1935)