L’eredità artistica di Domenico Guerello, pur essendo rappresentata da un numero limitato di dipinti noti, assume una notevole importanza proprio grazie alla rarità e alla particolarità delle sue opere sul mercato. La sua produzione divisionista si distingue per un segno distintivo e peculiare, arricchito da istanze simboliche uniche, e si caratterizza per temi paesaggistici e figurativi che, pur attingendo al richiamo dell’antico per la composizione, subiscono una rielaborazione personale all’interno della prospettiva simbolico-divisionista.

Data la scarsità di risultati di vendita conosciuti e la limitata circolazione delle sue opere, definire valori di mercato precisi risulta una sfida. Tuttavia, è possibile offrire una panoramica generale. I disegni e i bozzetti del pittore di Portofino possono avere valori che oscillano dai €500 a oltre €1.000, riflettendo la rarità e l’originalità di tali creazioni. Per quanto riguarda i dipinti finiti, in particolare quelli appartenenti alla corrente divisionista, le quotazioni di Domenico Guerello si attestano generalmente da €2.000 in su, con alcune opere che possono superare anche i €4.000.

Va sottolineato che questi valori sono puramente orientativi e sono suscettibili di variazioni in base a diversi fattori, come la dimensione dell’opera, la sua qualità artistica e il contesto storico dell’artista. Per ottenere una valutazione più precisa e dettagliata della tua opera di Domenico Guerello, invitiamo a una consulenza da parte dei nostri esperti del divisionismo, con un focus particolare sulla scuola ligure e, ovviamente, sul lavoro di Guerello stesso. La valutazione specifica contribuirà a delineare con maggiore precisione il valore e l’importanza della tua opera nel contesto del mercato artistico.

Domenico Guerello Studio dei Valori di Mercato

Domenico Guerello emerge come una figura di spicco nel panorama artistico del primo Novecento, rivestendo un ruolo di rilevanza particolare nel contesto del Divisionismo in Liguria. La sua importanza si amplifica ulteriormente poiché viene considerato un precursore del Realismo Magico, anticipando le atmosfere e le suggestioni di questa corrente artistica. Esploriamo ora in dettaglio la sua opera divisionista, contraddistinta da un segno distintivo e particolare che incorpora istanze simboliche uniche.

Affronta temi paesaggistici e di figura con uno sguardo che attinge al richiamo dell’antico nella composizione, ma, al contempo, offre una rinnovata interpretazione personale in ottica simbolico-divisionista. Questo approccio conferisce alle sue opere una profondità e una originalità che le collocano in un contesto unico all’interno del panorama artistico del suo tempo.

È cruciale notare, tuttavia, che l’opera di Domenico Guerello è caratterizzata da una limitata prolificità in termini numerici, rendendolo un artista raro. Questa rarità può essere interpretata sia positivamente, in quanto aggiunge un carattere esclusivo alle sue opere, sia negativamente, poiché la limitata produzione lo colloca in una categoria di artisti “minori”. Da un lato, la rarità conferisce valore e unicità alle sue creazioni, dall’altro, la scarsità di opere disponibili può rendere più difficile l’accesso alla sua produzione artistica.

In quanto divisionista di seconda generazione, le quotazioni di Domenico Guerello potrebbero risultare inferiori rispetto a quelle dei pionieri di questa corrente artistica. Tuttavia, la sua originalità e il suo contributo innovativo al movimento lo elevano a un livello di apprezzamento che va al di là delle considerazioni puramente economiche. La sua singolarità nell’espressione artistica lo rende degno di essere valorizzato e apprezzato nonostante il contesto valutativo.

L’andamento sul mercato delle sue opere presenta sfide nel tracciare medie, data la limitata disponibilità di dipinti che sono passati sul mercato. Tuttavia, ciò che emerge è la costanza nei valori, una caratteristica che potrebbe riflettere il costante interesse e la stabilità nell’apprezzamento delle opere di Domenico Guerello nel tempo. La rarezza e l’unicità delle sue creazioni rendono ogni sua opera un pezzo di valore intrinseco, contribuendo a consolidare il suo posto nella storia dell’arte come un autore che, seppur “minore” dal punto di vista quantitativo, si distingue per la sua straordinaria qualità e autenticità.

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Siamo consapevoli che la valutazione di un’opera d’arte è un processo complesso che richiede l’occhio esperto di professionisti del settore. I nostri esperti sono costantemente aggiornati sui prezzi di mercato, monitorando attentamente i risultati delle vendite delle opere di Domenico Guerello lungo l’intera sua carriera artistica.

La nostra valutazione sarà completa e accurata, prendendo in considerazione la qualità artistica dell’opera, lo studio del soggetto raffigurato e l’importanza complessiva dell’opera nel contesto dell’evoluzione artistica di Guerello. Riconosciamo appieno la singolare traduzione del suo linguaggio divisionista e l’affacciarsi di istanze simboliste di segno tutto particolare nelle sue opere.

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Per coloro che invece sono appassionati collezionisti interessati ad acquistare opere di Domenico Guerello, li invitiamo a contattarci. Saranno aggiunti alla nostra esclusiva newsletter, ricevendo aggiornamenti mensili sulle nuove opere che inseriamo nella nostra collezione. Sarà anche possibile organizzare visite nella nostra sede, preferibilmente su appuntamento, per ammirare di persona le opere disponibili. Nella nostra collezione potrebbero figurare anche opere di altri pittori divisionisti, sculture, e lavori di artisti italiani dell’Ottocento e del XX secolo o di coloro che hanno lasciato un’impronta significativa nel contesto artistico italiano.

Biografia di Domenico Guerello Pittore

Domenico Guerello, nato a Portofino nel 1891 da Domenico e Geronima Paris, emerge come una figura di spicco nel panorama artistico italiano del primo Novecento, contribuendo con la sua sensibilità unica e il suo percorso artistico affascinante. Nei primi anni della sua vita, caratterizzati dagli studi classici, intraprende un percorso più specifico dal 1912 al 1916 frequentando i corsi regolari dell’Accademia Linguistica di Belle Arti, un periodo che segna una svolta significativa nella sua formazione.

Il suo approfondimento artistico avviene dal 1918 al 1922, quando Guerello decide di affinare ulteriormente le sue abilità presso la scuola speciale di nudo, completando così la definizione della sua fisionomia artistica. In questo periodo cruciale, stringe un’importante amicizia con Alberto Helios Gagliardo, artista con il quale condivide non solo interessi culturali ma anche intenti artistici, una collaborazione che avrà un impatto duraturo sulla sua evoluzione artistica. È interessante notare come l’influenza di Gagliardo, sostenitore del Divisionismo, abbia giocato un ruolo chiave nell’orientarlo verso questo movimento e stile pittorico.

Un altro elemento determinante nella sua formazione è rappresentato dal critico e pittore Paolo De Gaufridy, che, sostenitore accanito di Gaetano Previati, ha contribuito a consolidare la connessione di Domenico Guerello con il Divisionismo sia dal punto di vista critico che pittorico. Questo momento segna anche il primo incontro tra Guerello e De Gaufridy, un’amicizia che avrà un’importante influenza su due fronti: da una parte, come ammiratore di Previati e Pellizza Da Volpedo, lo orienta ulteriormente  verso il Divisionismo; d’altra parte, come pittore, suscita l’interesse del giovane artista per alcune delle sue soluzioni artistiche, con tratti lunghi e incrociati, nella rappresentazione dei rapporti luminosi tra figura e ambiente.

Nella biblioteca di Domenico Guerello entrano i Principi scientifici del divisionismo, pubblicati nel 1906, e la mostra di Previati nel 1915, a Genova, nel ridotto del teatro Carlo Felice, permette una conoscenza più completa dell’opera del maestro. L’istanza divisionista si offre comunque al pittore in quegli anni per molteplici fonti. Alle Promotrici genovesi appaiono pressoché costantemente opere dei maggiori pittori divisionisti, da Plinio Nomellini, a Giuseppe Pellizza, a Giuseppe Cominetti, allo stesso Rubaldo Merello.

Nel 1907 è vasta l’eco a Genova del “Salon des Peintres Divisionnistes'” di Parigi, cui Merello partecipa. Nel 1909 Merello espone al Circolo artistico Tunnel di Genova, e già nei primi anni del secolo Genova sta maturando quel secondo Divisionismo a componenti simboliste che, introdotto sulla fine del secolo da Plinio Nomellini, trovava fertile bumus nella pubblicistica culturale, artistica e letteraria dell’epoca. Nel 1907 Giuseppe Cominetti aveva dipinto Conquistatori del sole, e caratterizzazione simbolista avevano le opere di Nomellini esposte alle Promotrici genovesi a partire dal 1900.

Non esistono certezze circa eventuali rapporti diretti tra Domenico Guerello, Nomellini e altri artisti dell’area divisionista e simbolista genovese, ad esempio Sexto Canegallo e Cornelio Geranzani, a eccezione di Gagliardo. Con ogni probabilità il pittore nativo Porto Fino si affaccia sulla scena artistica genovese con una propria consapevolezza quando il momento del fervore e della coesione artistica dei primi anni del secolo è prossimo alla dissoluzione, per l’evolversi della situazione politica e sociale verso gli eventi della guerra. Dal 1916 al 1922 le sue comparse alle mostre genovesi sono fugaci, e lasciano poca traccia persino nella critica locale.

Nel 1922 l’artista espone alla Biennale di Venezia, e vi ricompare nel 1926: sono queste le uniche uscite di un certo rilievo, non sufficienti tuttavia a propiziare una vera conoscenza della sua arte fuori dall’ambito regionale. Gli anni tra il 1915 e il 1926 sono comunque i più intensi nel lavoro di Domenico Guerello: già l’Annunciazione, del 1916, mostra una singolare traduzione del linguaggio divisionista, e l’affacciarsi di istanze simboliste di segno tutto particolare, incentrate su un’acuta meditazione del movimento europeo. S’intende dalla sua vasta biblioteca, ricca di testi del simbolismo letterario, che l’artista andava elaborando una propria visione, autonoma rispetto alle istanze di partenza mediate dall’ ambiente culturale genovese.

Questa svolta coincide con l’isolamento dell’artista sul Monte di Portofino, e con il definitivo affermarsi nella sua pittura di una poetica che si avvia a trovare nella rappresentazione del paesaggio, o della figura nel paesaggio, simboli figurativi di “stati d’animo”. Alla Biennale del 1922 compare uno dei suoi dipinti più importanti, Meriggio quieto, in cui le precedenti esperienze appaiono rivissute in una personale visione affiorante l’avvenuta meditazione sulla pittura della Secessione viennese.

Proprio a partire da questi anni mancano completamente notizie su spostamenti contatti di Domenico Guerello, e l’intelligenza del suo lavoro unicamente si affida alle opere. A partire dal 1926 abbandona definitivamente il Divisionismo: la sua pittura, non estranea ora all’influsso di Felice Casorati e della Metafisica di Giorgio De Chirico, mantiene tuttavia quell’astratta qualità luminosa dell’immagine che aveva caratterizzato la sua precedente esperienza. Prende nuovamente parte alla XV Esposizione Biennale di Venezia, l’ultima a cui partecipa. Muore a Portofino il 24 dicembre 1931.

Domenico Guerello Opere – Stile e Caratteristiche

Oltre il Divisionismo: La Maestria di Domenico Guerello nell’Evoluzione dell’Arte del XX secolo

Domenico Guerello, inizialmente influenzato dalla straordinaria opera di Previati, intraprende un viaggio artistico avvincente avvicinandosi al divisionismo, una corrente che segna profondamente la sua espressione pittorica. Sperimentando un tratto lungo e incrociato, traduce con maestria i rapporti luminosi tra figura e ambiente, come evidenziato nei suoi primi suggestivi dipinti. In queste opere, emerge una chiara caratterizzazione simbolista, derivante dalle presunte interazioni con l’ambiente divisionista genovese, in quel periodo storico-artistico al seguito di Plinio Nomellini.

Il percorso artistico di Guerello continua a evolversi, e nel dipinto “L’Annunciazione” del 1916, assistiamo a una raffinata traduzione del linguaggio divisionista. Qui, emerge un nuovo capitolo nella sua ricerca artistica, con l’introduzione di istanze simboliste che si manifestano in una meditazione profonda sul movimento europeo. Questa fase segna una svolta nella sua carriera, poiché decide di isolarsi sul suggestivo Monte di Portofino, dando inizio a una pittura che abbraccia una poetica centrata sulla rappresentazione del paesaggio e della figura nel paesaggio, entrambi divenuti simboli figurativi ricchi di “stati d’animo”.

Nel corso degli anni, l’originaria passione per lo stile divisionista sembra attenuarsi, e la sua pittura assume un carattere più decorativo. Dal 1926, Domenico Guerello abbandona definitivamente il Divisionismo, abbracciando con entusiasmo le influenze dell’arte di avanguardia, in particolare la metafisica. Questo segna un altro capitolo significativo nella sua carriera, poiché la sua espressione artistica si apre a nuove prospettive e a un dialogo più ampio con le correnti artistiche contemporanee.

Ricapitolando, la sua opera si presenta come un’anticipazione straordinaria delle atmosfere che caratterizzeranno il Realismo Magico. La sua capacità di trasportare il pubblico in mondi suggestivi e misteriosi diventa evidente in molte delle sue opere, con un’ambientazione ricorrente sul Monte di Portofino, una località che ha un significato profondo per l’artista. Questa predilezione per il luogo non è solo geografica, ma rappresenta un anello connettivo con le sue emozioni e le sue riflessioni, contribuendo a rendere ogni opera di Domenico Guerello un viaggio affascinante attraverso la sua visione unica del mondo.

Di seguito alcuni dei suoi pochi dipinti noti:

1. La lunga attesa (1916)
2. Annunciazione (1916)
3. Alberi (1920)
4. Pineto a Portofino (1920)
5. Meriggio quieto (1922)
6. Calma argenta (1922)
7. Lavoro tranquillo (1922 c.)
8. Portofino degli ulivi (1928)
9. Pino secco (1929)