Emilio Vedova è stato uno dei più eminenti pittori dell’arte informale italiana. Inizialmente influenzato dall’espressionismo e dal cubismo, spicca presto per il suo stile astratto-informale, distinguendosi dagli altri artisti contemporanei con una notevole innovazione.

Le sue opere su tela sono considerate delle vere e proprie opere d’arte preziose e molto ricercate sul mercato. Le quotazioni dei dipinti su tela di Emilio Vedova si aggirano mediamente tra €10.000 e oltre €100.000, ma è nei rari capolavori di grandi dimensioni realizzati verso la fine degli anni ’50 e all’inizio dei ’60 che si raggiungono le cifre più elevate. Un record di vendita ben noto è stato stabilito nel 2017, quando una magnifica composizione astratta del 1959, di ampie dimensioni, è stata venduta per circa €800.000, testimonianza dell’alto valore artistico e della sua riconosciuta importanza nel panorama dell’arte moderna.

Le opere su carta di Emilio Vedova, pur mantenendo una significativa rilevanza artistica, tendono ad avere quotazioni inferiori rispetto alle tele. Mediamente, si collocano tra €3.000 e €20.000, ma opere particolarmente significative possono superare tali valori. È importante sottolineare che queste stime sono puramente indicative e che una valutazione accurata richiederebbe l’opinione speicifca ed approfondita di un nostro esperto.

Emilio Vedova Quotazioni, Prezzi e Valore Opere

L’Evoluzione Artistica e i Fattori Determinanti nella Stima delle Opere di Emilio Vedova

La lunga e feconda carriera artistica di Emilio Vedova ha attraversato diversi decenni, iniziando negli anni ’40 e proseguendo fino alla sua morte nel 2006. Durante questo lungo periodo, l’artista ha sperimentato varie fasi espressive, ciascuna influenzata da correnti artistiche differenti. Inizialmente, i primi lavori di Vedova furono fortemente influenzati dal cubismo e dall’espressionismo, stili che lasciarono una traccia significativa nella sua produzione artistica.

Tuttavia, fu negli anni ’50 e ’60 che Emilio Vedova raggiunse la sua massima espressione con una pittura astratto-informale. Questo periodo è considerato il più importante e rivoluzionario dell’artista. Le sue opere di questo periodo si caratterizzarono per la libertà gestuale, l’uso audace del colore e l’energia espressiva, che trasmettevano un senso di dinamicità e intensità emotiva. Le opere astratto-informali di Vedova ricevettero un’ampia attenzione e ammirazione da parte dei critici d’arte e degli appassionati, consolidando la sua posizione come uno dei principali esponenti dell’arte informale italiana.

Ogni opera di Emilio Vedova ha un valore unico e varia in base a diversi fattori. La datazione dell’opera è fondamentale per capire in quale periodo dell’artista sia stata realizzata, poiché i lavori dei diversi periodi possono avere valori significativamente diversi. Le dimensioni dell’opera influenzano anch’esse il suo valore, con opere di grandi dimensioni spesso più ricercate e valutate rispetto a quelle di dimensioni più contenute.

Il periodo stilistico dell’opera è un altro fattore cruciale da considerare. Le opere astratto-informali degli anni ’50 e ’60 sono generalmente le più ricercate e valutate, ma anche gli altri periodi hanno il loro fascino e valore nel contesto della carriera dell’artista.

La tecnica utilizzata dall’artista nella realizzazione dell’opera è altrettanto importante per la sua valutazione. Vedova sperimentò diverse tecniche artistiche nel corso della sua carriera, da dipinti ad olio a tecniche miste e grafiche, ognuna delle quali contribuisce a determinare il valore dell’opera.

Infine, la storia dell’opera, ovvero la sua provenienza, eventuali esposizioni in mostre o collezioni illustri, e qualsiasi informazione che possa conferire una maggiore rilevanza e autenticità all’opera, può influenzarne il valore sul mercato.

In sintesi, per calcolare il valore di un’opera di Emilio Vedova, è essenziale prendere in considerazione tutti questi fattori e affidarsi a esperti d’arte qualificati che possano effettuare una valutazione accurata e professionale. Le opere di Vedova continuano a essere molto apprezzate e ricercate dai collezionisti e dagli amanti dell’arte, testimoniando l’influenza e la rilevanza duratura di questo grande artista nel panorama dell’arte moderna e contemporanea.

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Emilio Vedova Biografia

Emilio Vedova, celebre pittore italiano, nacque il 9 agosto 1919 a Venezia. Fin da giovane dimostrò una spiccata predisposizione per l’arte, tanto che all’età di soli 11 anni iniziò a lavorare in un’azienda di decorazione. Tuttavia, il suo spirito ribelle e la durezza delle condizioni di lavoro lo portarono presto a essere licenziato. Questo evento segnò l’inizio di un percorso che lo avrebbe portato alla scoperta della sua vera passione: la pittura.

Nonostante le difficoltà iniziali, Vedova non si lasciò scoraggiare e decise di dedicarsi completamente all’arte. Cominciò a disegnare e ad approfondire le sue conoscenze frequentando le biblioteche e l’Accademia di Belle Arti di Roma. La sua determinazione e il suo talento lo fecero emergere rapidamente nel panorama artistico italiano.

Durante gli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, Emilio Vedova si schierò apertamente contro il regime fascista, aderendo all’antifascismo e impegnandosi attivamente nella Resistenza. Questo periodo fu fondamentale per la formazione della sua coscienza politica e della sua sensibilità verso le ingiustizie sociali, elementi che avrebbero influenzato la sua produzione artistica in seguito.

Negli anni ’50, Vedova divenne una figura di spicco in vari gruppi artistici italiani, come “Corrente,” che comprendeva altri artisti come Renato Birolli, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Giuseppe Migneco e Ennio Morlotti, e successivamente il “Fronte Nuovo delle Arti” e il movimento voluto da Lionello Venturi conosciuto come”Gruppo degli Otto,” in cui militavano artisti del calibro di Giulio Turcato, Afro Basaldella, Giuseppe Santomaso e Antonio Corpora. Questi incontri e scambi con altri artisti influenzarono la sua evoluzione stilistica e lo portarono a sperimentare diverse correnti artistiche.

La pittura di Vedova, inizialmente caratterizzata da un rigore geometrico, si evolse nel corso del tempo verso l’arte informale, che lo vide come uno dei principali esponenti in Europa. Fu proprio negli anni ’50 che il suo stile raggiunse una maturità espressiva, e nel 1953 realizzò i celebri Cicli della protesta, della natura e dello Scontro di situazioni, opere che gli conferirono una fama internazionale.

Nel 1963, Vedova ricevette un prestigioso invito dalla Ford Foundation e si trasferì a Berlino come “Artist in residence” per un periodo di due anni. Questa esperienza internazionale influenzò profondamente la sua produzione artistica, e da questo viaggio nacque il ciclo degli “Absurd Berliner Tagebuch,” opere cariche di riflessioni sulla condizione umana e sull’assurdità del mondo contemporaneo.

Nei decenni successivi, gli anni ’70 e ’80, Emilio Vedova creò una serie di nuovi cicli, come le “Lacerazioni,” le “Compresenze,” le “Als Ob,” e le “Da Dove,” che continuavano a esplorare le tensioni e le contraddizioni dell’esistenza umana. La sua pittura, caratterizzata da gesti impulsivi e violenti, divenne il simbolo della lotta contro le ingiustizie sociali e della protesta contro ogni forma di oppressione.

Nel 1993, in risposta al bombardamento della Biblioteca Nazionale di Sarajevo, Vedova realizzò una straordinaria opera intitolata “Chi brucia un libro brucia un uomo,” esprimendo la sua indignazione e solidarietà verso gli orrori della guerra e la distruzione della cultura.

Oltre alla pittura, Emilio Vedova si dedicò anche alla grafica e all’incisione, continuando a esplorare nuove forme espressive. La sua reputazione crebbe costantemente, e il suo lavoro fu ammirato e riconosciuto dai critici d’arte di tutto il mondo.

Non solo un artista di spicco, ma anche un generoso maestro, Vedova dedicò parte della sua vita all’insegnamento in diverse accademie e scuole di pittura. La sua passione per la condivisione delle conoscenze e l’incoraggiamento dei giovani artisti gli permise di influenzare intere generazioni di talenti emergenti.

Emilio Vedova morì nel 2006.