L’opera di Enrico Arcioni si è incentrata quasi unicamente nei ritratti su commissione di personaggi illustri dell’alta società. Nelle sua produzione sono presenti dipinti ad olio, opere su carta e grafiche, quest’ultime realizzate soprattutto nella maturità. I suoi dipinti sono realizzati con uno stile di formazione accademica, con composizioni e tonalità riconducibili all’arte barocca.

Prezzi Correnti delle Sue Opere

Attualmente, le quotazioni delle sue opere sono abbastanza modeste e variano in base alla qualità della singola opera ed al medium. Generalmente le grafiche di Enrico Arcioni sono stimate tra i €50 ed i €200, prezzi bassi che riflettono il disinteresse per l’arte incisoria di questo autore. Le opere uniche su carta del pittore di Spoleto, non godono di prezzi migliori, e sono normalmente valutate tra i €100 ed i €300.

I dipinti ad olio sono la sua produzione più ricercata, tuttavia i prezzi sono relativamente bassi anche per questo medium. Le quotazioni di Enrico Arcioni per i quadri vanno dai €300 fino ai €1.500, valori che vengono superati solo dalle opere di maggior pregio.

Ricordiamo che i parametri indicati sono puramente orientativi ed andrebbero approfonditi tramite la valutazione specifica, della tua opera di Enrico Arcioni, realizzata dai nostri esperti.

Enrico Arcioni Quotazioni, Prezzi e Valore Opere

Ombre e Luci nell’Opera di Enrico Arcioni – Analisi del Mercato di Questo Importante Ritrattista Novecentesco

Enrico Arcioni oggi non è una figura molto conosciuta, ma è stato un protagonista della ritrattistica su commissione nei primi decenni del Novecento. Ha ritratto Papa Benedetto XV, lo Zar Nicola II, il Re Vittorio Emanuele III e molte altre figure illustri. Tuttavia, la sua notorietà è diminuita nel tempo, in quanto i critici non lo hanno considerato un artista particolarmente originale.

Il mercato delle opere di Enrico Arcioni è piuttosto modesto, ricercato principalmente in Umbria, sua terra natale, e, a seconda del soggetto, anche in altre zone. La sua produzione è stata limitata, in particolare per i ritratti, che richiedevano tempi lunghi di realizzazione. Di conseguenza, le sue opere non sono molto presenti sul mercato.

Nel mercato interno delle sue opere, vi sono fattori chiave nella valutazione, come tecnica, soggetto e dimensioni. Arcioni ha utilizzato principalmente due tecniche: i dipinti ad olio e le grafiche. Nella sua parentesi incisoria è noto per la fondazione del GRIA (Gruppo Romani Incisori Artisti), ma, a livello commerciale solo i dipinti suscitano un reale interesse.

Il soggetto è un altro fattore importante per la valutazione delle opere di Arcioni. I ritratti di signore borghesi eleganti e raffinate, o di personalità illustri come lo Zar e il Papa, sono particolarmente apprezzati dagli estimatori.

Infine, anche le dimensioni delle opere influenzano la loro valutazione, a parità di altri fattori.

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La valutazione di un’opera d’arte è un procedimento complesso e richiede l’intervento di un esperto per determinare il possibile valore specifico di un quadro. In particolare, andranno presi in considerazione diversi fattori come: la qualità dell’opera, lo studio del soggetto raffigurato e l’importanza del pezzo all’interno della produzione dell’artista in questione. Conosciamo l’opera di Enrico Arcioni, dei suoi rinomati ritratti accademici dell’alta società borghese, tra aristocratici e diplomatici, fino alla sua produzione grafica.

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Biografia di Enrico Arcioni Pittore

Enrico Arcioni nasce il 22 febbraio del 1875 nella città umbra di Spoleto, in una famiglia nobile locale. Fin da subito, è evidente una propensione artistica e un’abilità innata nel disegno. Avviato a studi classici, li interrompe per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Roma.

La storia di Arcioni nel suo periodo accademico non è molto nota, non si conoscono i corsi che ha frequentato né i suoi professori. Sconosciuta la sua formazione, al contrario è noto che aveva già iniziato ad essere conosciuto per i ritratti su commissione.

Nel 1900, su invito del ministro Durnovo, si trasferisce a San Pietroburgo. In questo periodo in Russia, Enrico Arcioni si occupa di diverse attività inerenti all’arte. In particolare, nel 1902 organizza l’Esposizione d’Arte Italia a San Pietroburgo, con opere mandate da alcuni tra i più celebri pittori italiani. In questa rassegna espongono Giovanni Fattori, Plinio Nomellini, Angelo Dall’Oca Bianca, Attilio Pratella e molti altri.

Grazie al successo di questo evento, si fa una buona fama ed entra nel clima culturale di questo paese. Sposa la nobile russa Brillard ed apre uno suo studio per concentrarsi nell’attività pittorica. Enrico Arcioni diventa, inoltre, pittore di corte e viene invitato a partecipare alle principali rassegne nazionali russe. Si dedica molto alla produzione grafica, tanto che, tornato in Italia fonda il GRIA (Gruppo Romani Incisori Artisti).

Partecipa nel 1920, 1923, 1926 e nel 1927 alle Mostre romane di Amatori e Cultori. Diventa membro dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e dell’Accademia di San Luca. Muore a Roma nel 1954.

Enrico Arcioni Opere – Stile e Caratteristiche

La Pittura di Enrico Arcioni – Maestro del Ritratto dell’Alta Borghesia Novecentesca

Fin da subito, il talento artistico di Enrico Arcioni viene mostrato tramite una spiccata abilità nel ritrarre. La carriera del pittore di Spoleto viene quindi indirizzata nei ritratti di personaggi illustri dell’alta società, realizzati su commissione. Gli ambienti da lui frequentati non sono i tipici poli culturali degli artisti bohémien, piuttosto l’élite di aristocratici e diplomatici, ovvero i suoi possibili clienti.

La pittura di Enrico Arcioni è quindi di base accademica ma anche incline alle tendenze novecentesche. Stilisticamente, non è riconducibile a una corrente artistica precisa, ma nel suo periodo russo si evolve grazie all’influenza dell’opera di Ivan Nikolaevič Kramskoj, celebre pittore e ritrattista russo. Le composizioni dei suoi ritratti e le tonalità utilizzate si ispirano chiaramente a una pittura seicentesca, con somiglianze all’arte di Diego Velázquez.

Nel periodo di ritorno in Italia si dedica quasi unicamente alla grafica, concentrandosi nell’arte incisoria. Nella sua carriera, Enrico Arcioni ha ritratto personalità molto importanti dell’epoca, tra cui il ministro brasiliano Regis d’Oliveira, Papa Benedetto XV, lo Zar Nicola II, il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena.