ENRICO LIONNE QUOTAZIONI
Il corpus artistico di Enrico Lionne, benché modesto in numero, si distingue per la sua straordinaria ricchezza e diversità. Tra le sue creazioni, emergono opere divisioniste uniche e personali, caratterizzate da ampi tratti di colore che conferiscono un fascino onirico e distintivo. Accanto a queste, troviamo le affascinanti opere di soggetto mondano, in cui il pittore eccelle nell’immortalare le luci notturne e gli eleganti abiti delle ricche dame nei vivaci caffè dell’epoca.
Particolarmente diffuse sul mercato sono le nature morte di Enrico Lionne, principalmente raffiguranti vasi di fiori, che spaziano sia nello stile divisionista che in altri approcci pittorici. I prezzi per queste opere variano tra €1.000 e €4.000, con stime più elevate per quelle fortemente influenzate dal divisionismo, rivelando l’apprezzamento del pubblico per la sua maestria tecnica e creativa.
Le opere paesaggistiche divisioniste e quelle con temi mondani di Enrico Lionne occupano una posizione di prestigio nel mercato dell’arte, con valutazioni che vanno da €5.000 a oltre €15.000. Le quotazioni più elevate sono riservate ai suoi capolavori, che possono superare queste stime testimonianza della sua influenza duratura e dell’apprezzamento costante nel mondo dell’arte.
Un punto di riferimento significativo è il record di vendita personale di Enrico Lionne, raggiunto con la sua celebre opera “Al caffé concerto” del 1911, dalle dimensioni di 130 x 120 cm, che ha ottenuto un notevole successo nel 2004 con un prezzo di vendita di circa €75.500. Quest’opera, autentico capolavoro, unisce in modo magistrale i soggetti notturni alla tecnica divisionista, evidenziando la genialità dell’artista nel catturare l’essenza delle atmosfere caffè-concerto dell’epoca.
È importante sottolineare che le valutazioni fornite sono puramente indicative e orientative. Per una comprensione più approfondita del valore specifico della tua opera di Enrico Lionne, ti invitiamo a sottoporla a una valutazione gratuita e personalizzata da parte dei nostri esperti di divisionismo, in particolare dedicati allo studio e all’apprezzamento dell’opera di questo artista. Questo processo garantirà una valutazione accurata, considerando dettagli unici e caratteristiche distintive della tua opera, contribuendo a comprendere appieno il suo valore sul mercato attuale.
QUOTAZIONI MEDIE:€1.000 - €15.000
Enrico Lionne Studio dei Prezzi e Valori di Mercato
Enrico Lionne, un illustre pittore che ha lasciato un’impronta significativa sull’arte tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, è riconosciuto per la sua maestria nella tecnica divisionista. Nel suo corpus artistico, spiccano opere divisioniste che portano la firma unica e personale dell’artista, caratterizzate da ampi tratti di colore che contribuiscono a creare atmosfere oniriche e distintive. Parallelamente, le sue opere di soggetto mondano, immerse nella raffinata eleganza delle luci notturne e degli abiti sontuosi delle dame borghesi nei caffè, testimoniano la sua abilità nel catturare l’essenza di momenti di vita quotidiana.
Analizzando l’andamento dei valori di mercato delle opere di Lionne, emergono interessanti trend. Le prime opere divisioniste e le suggestive scene notturne delle eleganti donne borghesi circondate da fiori hanno mantenuto valori costanti nel tempo, mantenendosi a livelli elevati di apprezzamento. D’altra parte, si nota un calo di valore nelle altre opere dell’artista, prevalentemente nature morte, causato da un generale declino dell’interesse nei confronti della pittura figurativa.
Questo fenomeno potrebbe essere interpretato come una riflessione del mutare dei gusti e delle preferenze nel panorama artistico attuale, con una crescente inclinazione verso nuove forme di espressione e rappresentazione. Tuttavia, va sottolineato che le opere di Enrico Lionne mantengono un valore intrinseco, testimoniando il suo contributo significativo nell’arte divisionista.
Queste osservazioni indicano la complessità del mercato dell’arte, che è influenzato da molteplici fattori, tra cui cambiamenti nelle tendenze artistiche e nelle preferenze dei collezionisti. La sua eredità artistica, tuttavia, continua a brillare attraverso le opere che sono rimaste fedeli ai principi del divisionismo e alle rappresentazioni affascinanti della vita quotidiana, mantenendo un ruolo di rilievo nell’ambito artistico.
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La conoscenza approfondita che abbiamo dell’opera di Enrico Lionne, dal suo divisionismo unico e personale caratterizzato da tratti di colore ampi e un fascino onirico, fino alle sue incursioni nelle opere di soggetto mondano ritraendo le signore dell’alta borghesia romana, evidenzia la nostra competenza nel settore. Nel corso della sua carriera, si è avvicinato ai modi e alle formule secessioniste, una trasformazione che sarà presa in considerazione nella tua valutazione.
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Enrico Lionne Vendita ed Acquisto
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Ogni opera verrà valutata individualmente per comprenderne il valore, la qualità e il suo potenziale impatto sul mercato. Una volta raggiunto l’accordo, ci occuperemo personalmente del ritiro e della logistica, affidandoci a ditte specializzate nel trasporto di opere d’arte.
Enrico Lionne In Vendita
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Biografia di Enrico Lionne
Enrico Lionne, l’artista visionario il cui vero nome era Enrico Della Lionessa, ha lasciato un’impronta indelebile nel tessuto artistico italiano dei secoli XIX e XX. La sua storia inizia nella vibrante Napoli, dove il 15 luglio 1865 vede la luce, dando vita a un genio creativo destinato a sfidare le convenzioni e a plasmare il corso dell’arte del suo tempo.
Fin da giovane, Enrico Lionne sperimenta una fervente passione per la pittura, una chiamata che risuona profondamente in lui nonostante l’opposizione dei genitori. Le sue prime lezioni di disegno sono affidate a Entico Fiore, studente di Domenico Morelli, un inizio che si rivela fondamentale per il suo sviluppo artistico. Durante i primi vent’anni della sua vita, vive a Napoli, dedicandosi con dedizione al ritratto e al disegno umoristico, manifestando un precoce talento che attira l’attenzione degli osservatori attenti.
La sua abilità nel disegno e nella grafica non passa inosservata, e Matilde Serao e Edoardo Scarfoglio lo chiamano a Roma per contribuire all’illustrazione del prestigioso “Giornale di Roma”. Questa opportunità segna l’inizio di una collaborazione fruttuosa, durante la quale Lionne dimostra la sua maestria nella satira illustrata, contribuendo a riviste di rilievo come “Capitan Fracassa”, “Don Chisciotte”, “Tribuna” e “Giorno”. Le sue xilografie e incisioni caratterizzano la sua firma artistica, evidenziando la capacità di unire l’eloquenza del segno sintetico a una vena umoristica garbata e coinvolgente.
La sua carriera artistica prende una svolta significativa nel 1895, quando espone per la prima volta alla mostra degli Amatori e Cultori, vincendo la medaglia d’oro con il Ritratto del giornalista Luigi Arnaldo Vassallo. Quest’opera si distingue per la ricerca di effetti luministici e accostamenti cromatici audaci, rivelando la profondità del suo talento e il suo impegno verso una pittura che va oltre la mera rappresentazione.
Alla fine degli anni Novanta, Enrico Lionne si immerge nello studio delle teorie ottiche della pittura divisionista, ispirato dalla lettura del testo di Rood sulla Teoria dei colori e sue applicazioni all’arte e all’industria. Questo periodo segna una trasformazione nell’approccio artistico del pittore napoletano, che diventa uno degli accesi sostenitori della tecnica divisionista. Nel 1902 e nel 1903, espone quadri simbolisti alle mostre della Società degli Amatori e Cultori e alla Biennale veneziana, consolidando la sua reputazione come un innovatore nel panorama artistico.
A partire dal 1905, Enrico Lionne si dedica a opere di soggetto mondano, come il celebre “Caffe concerto”, dove la sua abilità nella descrizione delle luci notturne e degli abiti sontuosamente decorati si manifesta con straordinaria maestria. La sua scelta di soggetti riflette il gusto per una pittura di costume, inserendosi perfettamente nell’ambito del Divisionismo romano. Accanto alle nature morte, dipinge scene popolari ispirate all’atmosfera della campagna romana, ampliando la sua gamma espressiva.
Nel 1906 espone alla Nazionale di Belle Arti a Milano insieme a Giacomo Balla e ad Antonio Discovolo. Stringe una grande amicizia con quest’ultimo, di cui diventa anche una fonte di ispirazione per i dipinti. Le opere divisioniste di Lionne furono uno stimolo ed un’attrazione per i quadri del periodo romano di Discovolo.
Presente alle esposizioni della Società Cultori e Amatori, nel 1912 Enrico Lionne partecipa con polemica alla mostra del Ritratto presso il Circolo Artisti di Roma, segnando la sua volontà di sfidare le istituzioni artistiche esistenti. Negli anni successivi, insieme ad altri eminenti artisti come Pietro D’Achiardi, Camillo Innocenti, Roberto Melli, Arturo Noci, Giovanni Prini e Aleardo Terzi, diventa membro del consiglio direttivo della Secessione, esponendo con successo alle varie edizioni dell’evento.
Il riconoscimento internazionale arriva nel 1915, quando Lionne si aggiudica la medaglia d’oro all’esposizione di Belle Arti di San Francisco, confermando la portata globale del suo talento. Nel 1919, alla Galleria Pesaro di Milano, espone con Amleto Cataldi e Vincenzo Miranda opere che testimoniano un distacco definitivo dalla tecnica divisionista, privilegiando un accostamento dissonante dei colori che segna una nuova fase nella sua evoluzione artistica.
La carriera di Enrico Lionne giunge a termine nel 1921, con la sua morte a Napoli.
Enrico Lionne Opere – Stile e Caratteristiche
Sinfonia Cromatica: tra Divisionismo, Simbolismo e le Dame dell’Alta Borghesia Romana
L’incessante fiamma creativa di Enrico Lionne lo guida sin dall’inizio della sua carriera verso il mondo affascinante del disegno umoristico e della grafica, esplorando con maestria le xilografie e le incisioni. In questo universo artistico, l’artista napoletano fonde l’eloquenza di un segno sintetico con una vena umoristica garbata e coinvolgente, dando vita a opere che intrattengono e sorprendono.
Nel tumultuoso decennio finale del XIX secolo, la passione di Lionne lo conduce verso la tecnica divisionista, un approccio innovativo che abbraccia con entusiasmo. In questo periodo, la sua ricerca artistica si concentra sulla cattura di effetti luministici e sull’esplorazione di accostamenti cromatici audaci. La sua abilità nel manipolare il colore e nell’esplorare le potenzialità della luce raggiunge l’apice, mentre la sua opera si arricchisce di elementi simbolisti, ampliando ulteriormente la sua espressione artistica.
Una concezione unica e personale della divisione del colore emerge nella sua pittura, caratterizzata dalla ripetizione di tratti di tinta larghi che avvolgono i protagonisti dei suoi dipinti. Questo stile conferisce un fascino onirico e straordinario, accentuato dalla decisione di adottare una scala cromatica antinaturalistica, con il viola a dominare la scena. Enrico Lionne si distingue per la sua audacia nell’esplorare nuove frontiere artistiche, creando opere che trasportano lo spettatore in un mondo di suggestioni e suggestioni cromatiche.
Dal 1905 in poi, il pittore si dedica a dipinti di soggetto mondano, tra cui il celebre “Caffe concerto”. In queste opere, Lionne dimostra una straordinaria abilità nel catturare le sfumature delle luci notturne, degli abiti ornati con pizzi e trine, e degli effetti luminosi sulle ricche stoffe. La scelta dei soggetti riflette il suo gusto per una pittura di costume, in armonia con l’estetica del Divisionismo romano.
Le sue opere trasudano densità materica e dissonanze attraverso grumi “divisi”, una caratteristica distintiva che diventerà nota in tutto il panorama artistico. Questi elementi, che anticipano le tematiche del primo futurismo di Umberto Boccioni, conferiscono un’identità riconoscibile alle sue opere Nei dipinti, spiccano figure di donne misteriose, dagli occhi penetranti e sguardi seducenti, rappresentate con un’eleganza moderna e allo stesso tempo senza tempo.
Parallelamente alle nature morte, Enrico Lionne esplora anche scene popolari ispirate all’atmosfera della campagna romana, ampliando la sua gamma espressiva e testimoniando una continua evoluzione artistica. Dal suo iniziale approccio divisionista, il pittore si avvicina progressivamente a un colorismo di nuova intensità espressiva, abbracciando modalità e formule secessioniste. Questo cambiamento culmina nella sua produzione finale, caratterizzata da un definitivo distacco dalla tecnica divisionista, preferendo un audace accostamento dissonante dei colori.
Nel vasto panorama delle sue creazioni, emergono soggetti prediletti che definiscono l’intera opera di Enrico Lionne: eleganti dame appartenenti alla ricca borghesia romana, affascinanti campagne, vibranti composizioni floreali e piacevoli gite fuori porta. La sua variegata produzione artistica, intrisa di talento e innovazione, testimonia il percorso straordinario di un visionario che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte italiana.
Enrico Lionne Quadri
- La Signora Dall’Oppio (1892)
- Grassi e magri (1899)
- Trasteverina (1901)
- Villa Borghese (1909)
- Mercato a Roma (1911)
- Al Caffè Concerto (1911)
- Fuori porta San Giovanni (1911)
- Viole (1913)
- La donna con la rosa in bocca (1914)
- Rose Rosse (1915)
- L’attesa (1919)
- La fioraia (1919)