Enrico Prampolini è considerato uno degli artisti più importanti del primo Novecento. Le sue opere più ricercate sono i suoi quadri futuristi realizzati tra la fine degli anni ’10 e l’inizio dei ’30. Durante questo periodo, Prampolini ha prodotto capolavori che hanno attirato grande attenzione sul mercato dell’arte.

Un particolare traguardo significativo per l’artista è stato raggiunto nel 1990, quando una delle sue opere del 1930 è stata venduta per un valore eccezionale di circa €215.000. Questa cifra, che corrisponde al suo record di vendita conosciuto, testimonia la riconosciuta importanza e il valore delle opere di Enrico Prampolini.

Le quotazioni attuali per i dipinti di Enrico Prampolini variano in media tra €3.000 e €40.000. Ci sono diversi fattori che possono influenzare il valore di un suo quadro, come la datazione, la qualità artistica e il periodo. I bozzetti e i disegni di Prampolini hanno generalmente valori medi compresi tra €1.000 e €2.000.

È importante notare che le quotazioni di Enrico Prampolini aumentano notevolmente per le sue tele e le sue carte del periodo futurista. L’importanza storica e artistica di queste opere le rende particolarmente desiderabili per i collezionisti e gli appassionati d’arte.

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Enrico Prampolini Quotazioni, Prezzi e Valore Opere

Fattori Determinanti e Considerazioni di Mercato nella Valutazione delle Opere di Enrico Prampolini

Per valutare adeguatamente il valore di un’opera di Enrico Prampolini, è importante considerare diversi fattori che contribuiscono alla sua valutazione complessiva. La qualità artistica, la datazione, il periodo, le dimensioni, la tecnica e la storia dell’opera giocano un ruolo significativo nel determinare il suo valore sul mercato.

La qualità artistica di un’opera di Prampolini si riferisce alla sua bellezza estetica e alla genialità artistica, in confronto ad altre opere dello stesso artista e dei pittori contemporanei. Alcune opere possono essere caratterizzate da una forte influenza del pensiero futurista, mentre altre possono mostrare meno evidenti tracce di questa corrente.

Anche la scelta del soggetto svolge un ruolo cruciale in questa valutazione. Opere che presentano automatismi e paesaggi futuristi sono spesso molto ricercate. La composizione dell’opera è un fattore altrettanto importante nella sua qualità artistica. Tuttavia, va notato che il giudizio sulla qualità artistica può essere soggettivo, poiché il valore di un’opera d’arte può variare in base alle preferenze individuali dei collezionisti e degli appassionati.

La datazione delle opere di Enrico Prampolini è un aspetto di rilevante interesse per i collezionisti. Le opere realizzate negli anni ’10 fino all’inizio degli anni ’30 sono particolarmente ricercate poiché rappresentano il periodo in cui l’artista ha prodotto opere rare e innovative dal punto di vista artistico.

Questi anni coincidono con il periodo delle prime avanguardie artistiche, e il valore delle opere di Enrico Prampolini di quel tempo è elevato sia per la loro rarità sia per l’innovazione che hanno apportato al contesto artistico dell’epoca. Essendo uno dei principali esponenti del futurismo e dell’arte del primo Novecento in Italia, le opere di Prampolini sono oggetto di ricerca da parte dei collezionisti, ma a parità di altri fattori, il valore di mercato tende a diminuire man mano che le opere si avvicinano a periodi successivi.

Il periodo artistico in cui un’opera è stata realizzata influisce anche sulla sua valutazione. Come già accennato, le opere futuriste di Prampolini sono particolarmente apprezzate dagli appassionati d’arte. Sebbene l’artista abbia prodotto anche dipinti di diverse tipologie, salvo eccezioni come capolavori astratti degli anni ’40 e ’50 o opere particolarmente notevoli, la sua produzione futurista rimane di maggiore interesse rispetto ad altre fasi artistiche della sua carriera.

Le dimensioni di un’opera possono influire significativamente sul suo valore di mercato. A parità di qualità artistica e datazione, opere di dimensioni maggiori tendono ad essere valutate più in alto. Ciò è dovuto al fatto che lavorare su opere di dimensioni maggiori richiede un impegno e uno studio maggiore da parte dell’artista, contribuendo ad aumentare il valore complessivo dell’opera stessa.

Per quanto riguarda la tecnica utilizzata, le opere su tela di Prampolini sono generalmente più ricercate rispetto ai disegni su carta. I disegni su carta spesso corrispondono a studi e bozzetti preparatori per le opere su tela. Di conseguenza, le opere su tela sono considerate più preziose, in quanto rappresentano la realizzazione finale ed elaborata dell’artista.

Infine, la storia dell’opera, inclusi i suoi riferimenti in pubblicazioni, esposizioni e la provenienza, può influenzare il suo valore. Le opere che hanno una storia documentata, hanno partecipato ad esposizioni importanti o sono state pubblicate in cataloghi e monografie autorevoli, possono essere considerate più ricercate dai collezionisti.

In conclusione, per valutare adeguatamente il valore di un’opera di Enrico Prampolini, è necessario considerare una serie di fattori, tra cui la qualità artistica, la datazione, il periodo, le dimensioni, la tecnica e la storia dell’opera stessa. L’interazione di questi fattori contribuirà a determinare il valore complessivo dell’opera sul mercato dell’arte.

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Biografia di Enrico Prampolini Pittore

Enrico Prampolini, nato a Modena nel 1894 e scomparso a Roma nel 1956, fu un eclettico artista poliedrico, noto come pittore, scrittore e scenografo. Il suo talento lo portò a entrare in contatto con i futuristi sin dal 1912, e già a metà degli anni Dieci si distinse per la stesura di significativi manifesti riguardanti l’architettura, la pittura, la scultura e la scenografia futuriste. La sua genialità fu particolarmente evidente nel campo della scenografia, in cui ebbe un’intensa attività.

Dopo aver cominciato gli studi con Duilio Cambellotti presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, fu espulso per aver redatto un manifesto-antiaccademico. Come Fortunato Depero e Gerardo Dottori, frequentò allo studio del celebre artista d’avanguardia futurista Giacomo Balla e successivamente entrò in contatto con Umberto Boccioni, emergendo come un notevole esponente del Movimento Futurista.

Oltre a essere influenzato dal movimento futurista, Enrico Prampolini si identificò anche con il dadaismo e divenne un esponente europeo dell'”arte meccanica”, come esplicitato nel manifesto del 1922. Nei tumultuosi anni Venti, fu protagonista del secondo futurismo, intrattenendo un fitto rapporto con le avanguardie europee. Dal 1925 decise di trasferirsi a Parigi, città che divenne la sua dimora stabile.

Negli anni Trenta, l’attività di Prampolini rimase estremamente intensa. Partecipò insieme ai futuristi a numerose importanti esposizioni, come le Biennali di Venezia del 1930, 1932, 1934, 1936, 1938 e 1940, le Quadriennali di Roma del 1931, 1935 e 1939, la Mostra futurista architetto Sant’Elia e 23 pittori futuristi alla Galleria Pesaro di Milano nel 1930, la Mostra d’aeropittura a Firenze e la Mostra futurista di aeropittura e scenografia presso la stessa Galleria Pesaro nel 1931. Nel corso dell’anno successivo, espose nella mostra di aeropittura futurista. Ha influenzato diversi pittori del Secondo Futurismo come Tullio Crali.

Nel 1932, Prampolini si distinse con la sua personale mostra “Enrico Prampolini et les aeropeintres futuristes italiens” presso la Gallerie de la Renaissance a Parigi. Nel 1935, partecipò alla mostra collettiva “Les futuristes italiens” presso la Gallerie Bernheim Jeune nello stesso luogo. Inoltre, nel 1933 e nel 1936, prese parte alla Triennale di Milano, un evento prestigioso nel mondo delle esposizioni d’arte.

Duranti il 1934 e il 1936, Prampolini contribuì alle mostre di plastica murale a Genova e a Roma. Inoltre, nello stesso anno pubblicò il suo libro “Scenotecnica”, un importante contributo alle tecniche scenografiche, pubblicato a Milano dalla casa editrice Hoepli. Enrico Prampolini fu protagonista di una grande mostra personale del ’41 presso la Galleria di Roma, che attestò ulteriormente la sua influenza nel panorama artistico.

Tre anni dopo, nel 1944, Prampolini pubblicò un’altra importante opera intitolata “Arte polimaterica (verso un’arte collettiva?)” pubblicata a Roma dall’OET (Opera degli Esposti e dei Trasferiti). Da quel momento fino alla sua morte, avvenuta nel 1956, continuò a essere attivamente coinvolto nell’ambito artistico, dedicandosi a una vasta gamma di progetti creativi e mantenendo il suo spirito innovativo e avanguardista.

Enrico Prampolini Opere – Stile e Caratteristiche

L’Arte come Entità Autonoma e Tangibile: il Futurismo di Enrico Prampolini

L’opera di Enrico Prampolini lo pone come un esponente di spicco della seconda generazione futurista, si distingue per la sua straordinaria precocità artistica e per la sua visione radicalmente innovativa nell’ambito del movimento futurista italiano. Per comprendere appieno l’importanza e la portata della sua opera, è necessario analizzarla nel contesto del primo Futurismo, dove il pittore modenese si inserisce come uno dei protagonisti più audaci e originali.

Le prime sperimentazioni artistiche di Prampolini risalgono agli albori del movimento, agli inizi degli anni ’10, momento in cui il Futurismo stava delineando le proprie linee guida e definendo i suoi principi estetici. Il suo lavoro sembra essere profondamente radicato nei pilastri fondamentali del Futurismo, come gli studi di Umberto Boccioni e le ricerche dinamiche di Giacomo Balla. Tuttavia, ciò che lo distingue dagli altri futuristi è la sua volontà dichiarata di perseguire una plastica oggettiva, disinteressata a tutto ciò che nell’opera d’arte rimanda a stati psichici, sentimenti o contenuti letterali.

Nelle prime fasi della sua carriera artistica, Prampolini si immerge in un’esplorazione della pittura pura e dell’oggettività, cercando un equilibrio sottile tra astrazione e rappresentazione figurativa. La sua opera si caratterizza per una fusione di elementi, dove l’astrazione si mescola con l’utilizzo di oggetti reali, creando opere d’arte concepite come entità concrete e autonome. In questo processo, l’artista mira a conferire una materialità tangibile all’opera d’arte, sottolineandone la presenza fisica e la capacità di esistere al di là delle emozioni o dei contenuti concettuali che possa veicolare.

L’approccio distintivo di Prampolini all’interno del Futurismo si manifesta attraverso la sua ricerca incessante di una “oggettivazione plastica”, una sorta di neutralità estetica che emancipa l’opera d’arte dalle influenze soggettive dell’artista. Attraverso questo processo, contribuisce a ridefinire i confini dell’arte futurista, trasformandola in un’esperienza sensoriale e visiva in cui l’oggetto artistico assume una vita propria, indipendente dalle esperienze personali del creatore.

In sintesi, l’opera di Enrico Prampolini rappresenta un momento cruciale nell’evoluzione del Futurismo italiano, offrendo una visione unica e radicale che ridefinisce il concetto stesso di arte. La sua ricerca di una plastica oggettiva e la sua indifferenza verso il mondo interiore dell’artista contribuiscono a plasmare un’arte che si presenta come una entità tangibile e autonoma, in grado di suscitare emozioni e stimoli visivi indipendentemente dalle interpretazioni soggettive dell’osservatore.

Quadri

1. Donna + Luce + Ambiente (1915)
2. Paesaggio (1918)
3. Autoritratto simultaneo (1923)
4. La Duchessa De LaSalle Roche Maure (1925)
5. Paesaggio femminile (1929)
6. La Venere meccanica (1930)
7. La Sezione d’Oro – paesaggio femminile di un’attrice (Carmen Boni) (1930)
8. Ritratto di Marinetti, poeta del Golfo della Spezia (1933/34)
9. Apparizione cosmica dell’essere aerodinamico (1935)
10. Guglielmo Marconi (1939)
11. Polimaterico automatismo F (1941)
12. Tensioni astratte (1949/50)
13. Dissonanze (1955)

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