GIACINTO GIGANTE QUOTAZIONI
La produzione artistica di Giacinto Gigante è abbastanza variegata e comprende dipinti, acquerelli e talvolta anche disegni. Le sue opere, che ritraggono principalmente i paesaggi della terra e della costa napoletana, sono caratterizzate da una visione naturalistica “dal vero”, una resa luminosa moderna e una componente personale ed emozionale. Questi elementi distintivi rendono le creazioni di questo pittore napoletano di grande interesse artistico per la loro relativa modernità.
Prezzi Aggiornati delle Sue Opere
Ma quanto valgono oggi le opere di Giacinto Gigante sul mercato contemporaneo dell’arte? La risposta a questa domanda dipende da vari fattori, tra cui la tecnica utilizzata e il supporto su cui l’opera è stata realizzata. In generale, l’autore è molto apprezzato e ricercato, soprattutto nel mercato nazionale e specialmente nella sua città, con prezzi e stime che possono variare notevolmente a seconda di alcune caratteristiche intrinseche dell’opera specifica.
Le sue opere su carta, quindi acquerelli, disegni, tempere e pastelli, sono valutate generalmente tra i €1.000 e i €4.000. Queste stime tengono conto del soggetto rappresentato, delle dimensioni dell’opera e del grado di finitura. Le opere su carta più dettagliate e di maggiori dimensioni tendono naturalmente a raggiungere quotazioni più elevate.
Per quanto riguarda i dipinti ad olio, le quotazioni sono generalmente più alte. Le quotazioni di Giacinto Gigante per quest’ultimi partono da circa €5.000 e possono superare i €30.000, a seconda delle caratteristiche specifiche del quadro. Le vedute luminose e animate di Napoli e del golfo partenopeo sono particolarmente ricercate, raggiungendo spesso le valutazioni e le stime più alte dell’artista.
Il record di vendita personale di Giacinto Gigante è stato stabilito nel 2010, quando il dipinto “Castellammare di Stabia” del 1840, una splendida veduta di 71 x 110 cm, è stato venduto per €210.800. Questo risultato eccezionale evidenzia e sottolinea l’interesse e l’apprezzamento per le grandi vedute animate e luminose della regione napoletana, che sono considerate dai suoi collezionisti tra le opere più rappresentative e significative della sua produzione.
È importante sottolineare che queste stime sono puramente indicative ed orientative. La valutazione precisa di un’opera di Giacinto Gigante richiede un’analisi dettagliata delle caratteristiche intrinseche del pezzo da parte dei nostri esperti, in particolare quelli specializzati nella Scuola di Posillipo, di cui questo autore è uno dei principali esponenti. Solo attraverso un nostro studio accurato è possibile determinare il valore attuale di una sua opera, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti e specifici dell’opera che possono influenzare il mercato.
FASCIA DI PREZZO:€1.000 - €30.000
VALORE OPERE SU CARTA
Generalmente le sue opere su carta, quindi acquerelli, tempere e pastelli, hanno prezzi che variano dai €1.000 ai €4.000.
VALORE DIPINTI AD OLIO
In media le quotazioni di Giacinto Gigante per i dipinti ad olio vanno dai €5.000 ad oltre i €30.000, con cifre talvolta superiori per i suoi capolavori.
RECORD DI VENDITA
La cifra record a cui un dipinto di questo pittore napoletano è stato venduto è di €210.800, cessione avvenuta nel 2010. Ad oggi risultato migliore di vendita per una sua opera.
Giacinto Gigante Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Analisi delle Quotazioni e Dei Prezzi Attuali delle Opere di Giacinto Gigante Maestro della Scuola di Posillipo
Giacinto Gigante è stato, senza dubbio, uno dei pittori italiani più importanti del panorama artistico partenopeo della prima metà del XIX secolo. È riconosciuto come un protagonista di spicco del movimento della Scuola di Posillipo, una corrente artistica che ha avuto un impatto significativo sulla pittura paesaggistica del suo tempo. Quando si pensa a questa corrente, il suo nome è uno dei primi che viene in mente, grazie al suo stile distintivo e per l’importanza che il pittore ha avuto in questo collettivo.
Le opere di Giacinto Gigante si distinguono per la loro modernità, sia nella resa della luce che nelle vedute che rappresentano. Questo approccio moderno rende le sue opere particolarmente amate, in quanto riescono a catturare la bellezza e l’atmosfera dei paesaggi napoletani, e quindi della sua terra, in modo unico, affascinante e progressista. Ma come si collocano oggi le quotazioni delle sue opere nel mercato contemporaneo dell’arte?
Le opere di Gigante godono di un forte mercato nazionale, con particolare interesse nella sua zona d’origine, Napoli. Tuttavia, anche queste opere non sono rimaste immuni al deprezzamento generale che ha colpito la pittura ottocentesca italiana negli ultimi decenni. Questo fenomeno ha portato a una diminuzione dei valori, in particolare per le opere della sua produzione di fascia più modesta (quindi le opere su carta e gli oli meno importanti). I suoi capolavori, invece, hanno subito meno questo declino, mantenendo ancora oggi prezzi e valori abbastanza elevati.
Tra le opere più ricercate di Giacinto Gigante vi sono i dipinti ad olio che raffigurano le luminose e animate vedute di Napoli e del golfo partenopeo, specialmente quelle di grandi dimensioni. Queste opere, con la loro luce vibrante, la vivacità delle scene rappresentate e il loro taglio moderno, continuano a suscitare grande interesse tra i collezionisti e gli appassionati d’arte.
Valutare correttamente un’opera di Giacinto Gigante richiede una conoscenza approfondita della sua produzione artistica e un’attenta considerazione di vari fattori specifici. Tra questi elementi, la qualità dell’opera è fondamentale, così come le dimensioni, il soggetto della veduta, la tecnica utilizzata e la storia documentata dell’opera stessa. Ogni dettaglio può influenzare significativamente la possibile valutazione e, di conseguenza, il suo prezzo nel mercato.
Le opere di Giacinto Gigante, quindi, mantengono un posto di rilievo nel mercato dell’arte, soprattutto a livello locale. La loro stima attuale può variare ampiamente a seconda delle caratteristiche specifiche di ciascun quadro e dalla richiesta di questi nel determinato momento. I paesaggi luminosi e animati di Napoli e dintorni rimangono tra le opere più apprezzate e ricercate dal suo pubblico.
Baia di Sorrento
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Giacinto Gigante Vendita ed Acquisto
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Ogni opera verrà valutata individualmente per comprenderne appieno il suo valore attuale, la sua qualità artistica nella produzione di Gigante e il suo potenziale sul mercato contemporaneo. Una volta trovato un accordo soddisfacente per entrambe le parti, ci occuperemo personalmente del ritiro e della logistica, avvalendoci di ditte specializzate nel trasporto di importanti opere d’arte per garantire la massima sicurezza e integrità dell’opera durante il trasporto.
Giacinto Gigante In Vendita
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Biografia di Giacinto Gigante Pittore
Nacque a Napoli l’11 luglio del 1806, figlio di Gaetano Gigante e Anna Maria Fatati e primogenito di una numerosa famiglia composta da otto figli. Il padre, Gaetano, era un pittore di discreta fama e fu il primo maestro per Giacinto Gigante, nonché dei suoi fratelli minori Ercole ed Achille, che seguiranno anch’essi le orme paterne nel mondo della pittura.
Fin dall’infanzia, Giacinto Gigante mostrò un’intensa passione per il disegno e in particolare per la pittura. La sua casa, intrisa dell’atmosfera artistica creata dal padre, divenne il primo laboratorio dove il giovane artista iniziò a sviluppare le sue capacità. Spesso si rifugiava nello studio del padre, osservando con occhi curiosi e pieni di ammirazione le tecniche e i metodi di lavoro utilizzati, apprendendo così i primi rudimenti dell’arte.
Durante l’adolescenza, Giacinto iniziò a frequentare attivamente l’ambiente artistico napoletano. Da subito, strinse amicizia con Achille Vianelli, un altro giovane pittore partenopeo, e insieme decisero di approfondire le loro conoscenze recandosi nello studio di un pittore paesaggista tedesco, all’epoca residente a Napoli. Questa esperienza fu cruciale nella sua formazione, poiché Napoli era, in quel periodo, un vero e proprio centro culturale e artistico, attrattivo per molti pittori stranieri affascinati dai paesaggi e dalla luce di questo meraviglioso posto.
La conoscenza fondamentale nella carriera di Gigante avvenne con il pittore Anton Smick Van Pitloo, un maestro del paesaggismo che esercitò una profonda influenza sul giovane artista. Pitloo, olandese di nascita ma napoletano d’adozione, era celebre per la sua capacità di catturare la luce e i colori del paesaggio con una freschezza straordinarie ed una rappresentazione naturalistica. Sotto la sua guida, affinò la sua tecnica, imparando a osservare e rappresentare la natura con un occhio nuovo e sensibile.
Nel 1826, a soli vent’anni, Giacinto Gigante fece il suo debutto ufficiale nel mondo dell’arte, partecipando alla I Mostra Borbonica con alcune delle sue prime opere. Questo evento segnò l’inizio della sua carriera espositiva e lo consolidò come un pittore promettente. Nello stesso periodo, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Napoli, non tanto per completare la sua formazione artistica, quanto per evitare il servizio militare obbligatorio. Tuttavia, la sua partecipazione all’Accademia fu un’ulteriore occasione per incontrare e collaborare con altri artisti e per perfezionare ulteriormente le sue abilità.
La vita privata di Giacinto Gigante fu altrettanto intensa e significativa. Nel 1831, sposò Eloisa Vianelli, sorella del suo caro amico e collega Achille. Il matrimonio con Eloisa rappresentò un momento di stabilità e felicità nella sua vita personale, e la coppia ebbe otto figlie femmine.
Parallelamente alla sua crescita personale, la carriera di Gigante continuava a prosperare. Insieme ad Anton Sminck Pitloo e altri artisti, fu uno dei principali esponenti della Scuola di Posillipo, un movimento artistico che si focalizzava sulla pittura di paesaggio e che prendeva il nome dall’omonima località napoletana, celebre per i suoi scorci pittoreschi. Tra i membri più noti di questa scuola vi erano Gabriele Smargiassi, Teodoro Duclère e Salvatore Fergola, oltre a numerosi altri pittori che si unirono a questo collettivo artistico.
Un altro incontro significativo per Gigante fu quello con il pittore russo Silvestr Scedrin. Quest’ultimo attratto dalla bellezza di Napoli, divenne un suo grande amico e lo introdusse nel circolo dell’ambasciata russa a Napoli. Grazie a queste nuove conoscenze, le opere del pittore napoletano iniziarono a essere apprezzate anche all’estero, in particolare alla corte dello Zar di Russia, che ne divenne un fervente ammiratore.
La fama di Giacinto Gigante continuava a crescere. Nel 1851, ottenne la prestigiosa cattedra di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Durante questo periodo, ricevette numerose commissioni importanti, dallo Zar di Russia fino al re del Regno delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, che apprezzava profondamente le sue vedute.
Nonostante gli impegni accademici e le numerose commissioni, Gigante non smise mai di dipingere. La sua produzione artistica continuò fino alla fine dei suoi giorni, caratterizzata da una costante ricerca di nuovi spunti e ispirazioni.
Giacinto Gigante morì a Napoli nel novembre del 1876.
Giacinto Gigante Opere – Stile e Caratteristiche
L’Arte di Giacinto Gigante: Una Pittura Innovativa nel Paesaggio Napoletano dal Vero
La produzione artistica di Giacinto Gigante si esprime principalmente attraverso la pittura di paesaggio, che costituisce il fulcro e la maggioranza della sua opera. Fin dall’inizio della sua carriera, si dedica alla rappresentazione della natura con un approccio innovativo e personale, che si distacca nettamente dalla tradizione della pittura documentaria del Settecento. Invece di limitarsi a una semplice riproduzione della realtà, il suo lavoro si caratterizza per una forte componente di osservazione dal vero, praticata en plein air, e per l’elaborazione di un linguaggio artistico capace di evocare suggestioni personali e atmosfere emotive.
Utilizzando sia la tecnica dell’olio che quella dell’acquerello, Gigante si concentra sulla rappresentazione dei paesaggi napoletani e delle aree circostanti, con una particolare predilezione per le vedute costiere. Le sue opere catturano con maestria la bellezza naturale della Campania, con scenari che includono animati paesaggi campani, vedute marine e scorci pittoreschi di Sorrento e della Costiera Amalfitana. Questi luoghi, ritratti con colori caldi e una tecnica pittorica libera e spontanea, sono resi vivi e vibranti dalla sua capacità di cogliere gli effetti della luce e le sfumature atmosferiche.
L’innovazione di Gigante risiede anche nella sua capacità di anticipare alcune delle caratteristiche fondamentali dell’Impressionismo. Come gli impressionisti, egli pratica lo studio dal vero e si concentra sugli effetti della luce e del colore per trasmettere l’essenza di un momento fugace. Questo approccio lo porta a una rappresentazione del paesaggio in un determinato istante dettato da una panoramica personale, tramite una visione intima e soggettiva della natura.
Ogni dipinto è un esempio della sua capacità di trasformare una scena ordinaria in un’esperienza visiva straordinaria, grazie alla sua tecnica raffinata e alla sensibilità artistica. Il pittore napoletano si allontana quindi dalla rappresentazione oggettiva e narrativa della realtà circostante per attuare una libertà d’approccio che gli permette di interpretare il paesaggio in modo più personale. Questa interpretazione si manifesta attraverso una relazione moderna con la natura, dove ogni elemento del paesaggio viene osservato e rappresentato con una freschezza e una vitalità che riflettono le sue impressioni e sentimenti.
L’arte di Giacinto Gigante si distingue per la sua progressione, tramite la capacità di reinventare la pittura di paesaggio attraverso un approccio che combina l’osservazione diretta della natura con una sensibilità personale.
Quadri
- Lago Lucrino (1824)
- La chiesa dei francesi in Piazza di Spagna (1835)
- Temporale nel Golfo di Amalfi (1837)
- Castellamare di Stabia (1840)
- Sorrento (1840)
- Il molo di Napoli (1842)
- Veduta di Napoli dalla Canocchia (1844)
- Napoli dall’Arenella (1844)
- Vico Equense (1846)
- Scena popolare in Piazza Cardinale Sisto Sforza (1849)
- Veduta di Ischia (1856)
- Veduta del Palazzo di Re Ladislav a Gaeta (1860)
- Cappella di San Gennaro al Duomo (1863)