GIACOMO BALLA QUOTAZIONI
Giacomo Balla, uno dei più eminenti artisti nella storia dell’arte italiana, gode di un’acclamata reputazione. Il periodo più prestigioso e di maggior richiesta artistica corrisponde alle sue prime composizioni futuriste negli anni ’10. Balla dimostrò un talento eccezionale fin dagli inizi della sua carriera, con opere divisioniste, riuscendo a creare dei capolavori in ogni fase della sua carriera. Date l’importanza e la rilevanza dell’artista, tutte le sue opere sono molto ricercate.
Ecco alcuni parametri da tenere in considerazione riguardo ai valori di mercato di Giacomo Balla. Le quotazioni per i suoi disegni variano generalmente da €2.000 fino ad anche molto oltre €50.000. Le opere finite su tela o tavola hanno un valore generale tra €10.000 e oltre €200.000. Il record di vendita dell’artista risale al 2013, con uno splendido quadro futurista del 1913 che è stato venduto per circa €8.500.000. Le opere futuriste degli anni ’10 e ’20 sono le più richieste e presentano valutazioni più elevate, mentre quelle tarde e figurative generano un interesse relativamente minore.
È importante sottolineare che le stime fornite sono puramente indicative e dovrebbero essere approfondite tramite la valutazione specifica e gratuita della tua opera d’arte da parte di uno dei nostri esperti.
QUOTAZIONI MEDIE€20.000 - €120.000
VALORE OPERE FIGURATIVE
Le opere dipinte su tela o tavola da Giacomo Balla presentano una distinzione tra il suo periodo giovanile e quello successivo agli anni ’30. Nel suo periodo giovanile, le sue opere figurative hanno un valore medio compreso tra €20.000 e €600.000. I dipinti divisionisti di particolare importanza possono anche avere valori superiori a questa fascia.
Le opere del suo secondo periodo, invece, sono caratterizzate da una figura più figurativa e hanno un valore medio compreso tra €4.000 e €30.000. Sebbene ci siano casi in cui superino questi valori, sono generalmente considerate le opere meno richieste sul mercato rispetto alla sua produzione precedente e quella futurista.
PREZZI OPERE FUTURISTE
La produzione artistica di Giacomo Balla nel movimento futurista si può suddividere in due momenti distinti: il primo compreso tra gli anni ’10 e ’20, e il secondo dagli anni ’30 in poi. Anche nel caso delle opere futuriste, quelle appartenenti al primo momento sono estremamente richieste rispetto alle altre. Il loro valore varia da €30.000 a oltre €1.000.000.
Le opere del secondo momento hanno invece un valore medio compreso tra €5.000 e €80.000. Tuttavia, queste stime sono indicative poiché opere particolarmente notevoli possono raggiungere valutazioni molto più elevate.
Giacomo Balla Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Giacomo Balla, uno dei massimi artisti del XX secolo, ha lasciato un’impronta significativa nell’arte mondiale con la sua ampia produzione di opere, caratterizzate da stili e materiali diversi. Durante la sua carriera, ha esplorato varie correnti artistiche, lasciando un segno indelebile in ognuna di esse.
Nel suo periodo giovanile, Balla si distinse per la sua abilità nel divisionismo, producendo opere legate a questa corrente artistica. Le sue composizioni erano caratterizzate da una maestria tecnica e una raffinata scelta dei colori. Tuttavia, è nel periodo futurista che Balla raggiunse la fama internazionale. Le sue opere futuriste degli anni ’10 e ’30 sono particolarmente rare e altamente richieste sul mercato. In queste opere, Balla catturò l’essenza del movimento, della modernità e dell’energia dell’epoca futurista.
Dopo gli anni ’30, Balla si avvicinò nuovamente alla pittura figurativa, considerandola la forma d’arte che meglio riusciva a rappresentare la realtà. Questo periodo, sebbene meno ricercato sul mercato rispetto alle opere futuriste, rivela ancora la maestria artistica di Balla e il suo impegno nel catturare la bellezza del mondo reale.
Fattori Determinante e Considerazioni nella Stima Delle Opere di Giacomo Balla
Per valutare accuratamente un’opera di Giacomo Balla, è necessario considerare diversi fattori. La qualità artistica, sia nelle opere figurative che in quelle futuriste, dipende dalla bellezza della composizione e dall’uso dei colori, oltre al confronto con altre opere contemporanee dello stesso periodo. Ad esempio, nelle opere futuriste, la valutazione si basa su come l’artista sia riuscito a trasmettere l’idea di movimento e modernità. Per le opere figurative, comprese quelle realizzate con la tecnica del pointillisme, è importante considerare i canoni estetici dell’arte del XIX e XX secolo.
La datazione delle opere di Balla può essere divisa in quattro periodi distinti. Le prime opere giovanili, fino al 1909, sono caratterizzate da una pittura figurativa e talvolta divisionista. Queste opere sono particolarmente ricercate sul mercato. Successivamente, il periodo futurista, che va dal 1909 agli anni ’30, è il più richiesto e può raggiungere valori di mercato elevati. Il terzo periodo è caratterizzato da una pittura tardo-figurativa, meno ricercata. Infine, il periodo tardo-futurista, sebbene richiesto, non raggiunge lo stesso fascino e valore delle prime opere futuriste.
Le opere di Giacomo Balla Pittore (dipinti e disegni) sono le più famose e richieste. È importante sottolineare che l’intera opera di Balla è collezionata e apprezzata, anche se i valori di mercato possono variare a seconda della tipologia di opera. Ad esempio, gli arazzi e i mobili hanno valori inferiori rispetto a quadri, disegni e sculture. Tra le tecniche preferite, i quadri ad olio su tela sono particolarmente ricercati dai collezionisti.
Le dimensioni dell’opera sono un altro fattore importante da considerare. In generale, a parità degli altri criteri, le opere di dimensioni più grandi tendono ad avere un valore superiore. Ciò è dovuto al fatto che la realizzazione di opere di grandi dimensioni richiede più tempo e impegno da parte dell’artista, rendendole più rare e apprezzate.
La storia dell’opera è un elemento che contribuisce al suo valore. Le opere che hanno partecipato a esposizioni importanti, sono state pubblicate in importanti cataloghi e/o monografie o che hanno una documentata provenienza storica possono essere particolarmente affascinanti per i collezionisti. Opere che hanno un significato rilevante nella storia del futurismo italiano, ad esempio, potrebbero essere maggiormente richieste e apprezzate.
In conclusione, per valutare accuratamente un’opera di Giacomo Balla, è necessario prendere in considerazione la qualità artistica, la datazione, la tecnica, le dimensioni e la storia dell’opera. Ogni elemento contribuisce a determinare il valore e l’apprezzamento dell’opera sul mercato
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Biografia di Giacomo Balla Pittore
Nacque a Torino nel 1871 e dopo aver frequentato l’Accademia Albertina iniziò a farsi strada nel mondo dell’arte. Nel 1895, spinto dalla necessità di esplorare nuove possibilità stilistiche e affascinato dall’interesse sociale del divisionismo di Gaetano Previati e Giuseppe Pellizza da Volpedo, si trasferì a Roma insieme alla madre, città in cui avrebbe trascorso il resto della sua vita.
A Roma, Balla si presentò come un pioniere della tecnica divisionista e attirò subito l’attenzione di giovani artisti desiderosi di seguirlo. Tra i suoi allievi più noti figuravano Umberto Boccioni, Gino Severini e Mario Sironi, che conobbe presso la Scuola di Nudo di via Ripetta. Durante questo periodo iniziale a Roma, dipinse alcuni dei suoi capolavori, come “La Pazza” (1905), che presentava ancora un legame con la pittura verista e l’attenzione per gli aspetti sociali.
La carriera di Balla continuò a fiorire, e nel 1903 espone alla V Biennale di Venezia, il che rappresentò l’inizio di numerose partecipazioni a mostre internazionali. In quell’anno sposò Elisa Marucci, e dalla loro unione nacque la loro prima figlia, Luce, che sarebbe diventata a sua volta un’artista futurista. Nel 1899, presentò le sue prime opere influenzate dal neoimpressionismo in mostre internazionali, principalmente paesaggi e soggetti sociali. Tenne anche corsi di pittura divisionista nel suo studio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ebbe come allievi futuri compagni di corso come Umberto Boccioni, Gino Severini e Rougena Zátková.
Nel 1910, insieme a Boccioni, Severini, Carlo Carrà e Luigi Russolo, firmò il “Manifesto dei pittori futuristi”, che segnò l’inizio del movimento futurista italiano. Nel 1911, insieme a Boccioni, Severini e Carrà, si recò a Parigi per la prima mostra ufficiale del gruppo futurista presso la Galleria Jeune. Durante questo periodo, sviluppò un forte interesse per il dinamismo del colore e della luce, raggiungendo l’apice della sua fase futurista. Le sue opere si caratterizzarono per la divisione del colore in macchie isolate che creavano l’illusione del movimento.
Negli anni successivi, Giacomo Balla continuò ad approfondire il tema del movimento e della scomposizione della luce. Nel 1915, tenne una mostra personale di grande importanza presso la Sala Angelelli a Roma. Successivamente, vendette le sue opere figurative all’asta e intraprese un periodo di ricerca plastica sperimentando con diversi materiali, seguendo l’idea marinettiana di un’opera d’arte che potesse essere “presenza” e “azione”.
Nello stesso anno Balla firmò insieme a Fortunato Depero il manifesto della “Ricostruzione futurista dell’Universo”, in cui teorizzava sull’associazione del dinamismo pittorico e plastico. Nel 1929, Balla, insieme a Filippo Tommaso Marinetti, Depero, Enrico Prampolini, Gerardo Dottori, Benedetta Cappa, Fillia e Tato, firmò il manifesto dell’aeropittura futurista, pubblicato sulla Gazzetta del Popolo il 22 settembre 1929, in un articolo intitolato “Prospettive di volo”.
Dopo un periodo di intensa partecipazione a mostre in Italia, New York e Parigi con il gruppo futurista, Balla si distanziò dal movimento futurista nella metà degli anni ’30. Egli dichiarò che senza il realismo, l’arte sarebbe caduta in forme decorative e ornamentali. Durante questo periodo, si dedicò all’arte applicata, realizzando mobili, ceramiche e stoffe. Le sue opere furono premiate all’Exposition Internationale des Arts Décoratifs.
Negli anni ’50, ripropose opere futuriste in mostre in Italia, Parigi e negli Stati Uniti. Tuttavia, la sua produzione artistica successiva si caratterizzò per un ritorno al figurativo, con temi come ritratti e paesaggi. Nonostante un breve periodo negli anni ’50 in cui le sue opere futuriste furono apprezzate dalla generazione più giovane di pittori astratti, come il gruppo “Origine” che allestì una mostra dei suoi dipinti nel 1951, Giacomo Balla rimase un pittore figurativo fino alla sua morte avvenuta a Roma l’1 marzo 1958.
La carriera artistica di Giacomo Balla si caratterizzò per la sua capacità di spingersi oltre i confini tradizionali dell’arte e di esplorare nuove tecniche e stili. Dalla sua fase divisionista al futurismo e alle sperimentazioni plastiche.
Giacomo Balla Opere – Stile e Caratteristiche
L’Evoluzione Artistica del Futurismo di Giacomo Balla: Velocità, Dinamicità e Visioni
Celebre per la sua vibrante espressione artistica e la sua fervida adesione al movimento futurista, si distinse per la sua straordinaria capacità di catturare l’essenza dinamica e il fervore del modernismo attraverso la sua opera. Dopo un inizio influenzato dal divisionismo, in cui esplorò la scomposizione del colore in punti e filamenti, abbracciò pienamente l’estetica futurista in tutte le sue forme, trasformando la sua arte in un inno alla velocità e al movimento.
I principi fondamentali del futurismo, che celebravano la modernità, l’urbanizzazione e la tecnologia, risuonarono profondamente nell’opera di Balla. Egli incarnava l’ideale futurista secondo cui tutto è in costante movimento e trasformazione. Le sue opere diventarono un’esplorazione visiva della velocità e della dinamicità della vita moderna, ispirandosi alla cronofotografia e alle tecniche cinematografiche per rappresentare oggetti e figure in movimento. In questo modo, dipinse una serie di fotogrammi successivi, catturando il flusso incessante del tempo e dello spazio.
La sua convinzione nell’imperativo del movimento si rifletteva anche nelle sue scritture, dove espresse la sua visione del mondo come un’incessante danza di forme e colori in perenne mutamento. Tuttavia, nonostante la sua adesione fervente al futurismo, Balla mantenne sempre uno spirito sperimentale e innovativo, esplorando costantemente nuove tecniche e approcci artistici.
Verso la fine della sua vita, Balla si allontanò progressivamente dal futurismo per abbracciare una pittura più tradizionale, ma la sua passione per il movimento e il dinamismo rimase intatta. Nei suoi dipinti degli anni ’30, introdusse una luminosità e una vivacità che rivelavano ancora una volta il suo sguardo attento e appassionato sul presente. Le sue opere di questo periodo rappresentano un tentativo di catturare l’essenza della vita contemporanea attraverso una tavolozza di colori vibranti e forme audaci.
In sintesi, l’opera futurista di Giacomo Balla rappresenta un’audace esplorazione dell’energia e del movimento della modernità, celebrando la velocità e la trasformazione come principi fondamentali dell’esistenza umana. La sua ricerca artistica continua ad affascinare, offrendo una visione unica del mondo in costante evoluzione.
Quadri
- Lavoro (1902)
- La pazza (1905)
- Il dubbio (1907/08)
- La scala degli addii (1908)
- Lampada ad arco (1909/11)
- Dinamismo di un cane al guinzaglio (1912)
- Automobile in corsa (1913)
- Volo di rondini (1913)
- Velocità d’automobile + luci (1913)
- Velocità astratta + rumore (1913/14)
- Bandiere all’altare della patria (1915)
- Dimostrazione XX settembre (1915)
- Alberi mutilati (1918)
- Iniezione di futurismo (1918)
- Primo Carnera (1933/34)
- Le quattro stagioni (1940)
Firma