GIANNI DOVA QUOTAZIONI
L’opera di Gianni Dova è stata incentrata verso la pittura, tramite l’utilizzo sia del supporto della tela che della carta. Le sue opere uniscono forme vibranti a colori accesi e mescolano un’astrazione geometrica a paesaggi fantastici. Un tema ricorrente nei suoi lavori è il rapporto tra uomo e natura, in composizioni che vengono arricchite da elementi surreali. I suoi quadri riflettono un equilibrio tra figurazione e libera creatività.
I dipinti ad olio di Gianni Dova hanno generalmente quotazioni tra i €1.000 ed i €15.000, con rare eccezioni di lavori di grande formato che superano tale parametro. Le opere su carta, sono generalmente meno ricercate e raramente superano la soglia dei €3.000. Il record di vendita per un’opera di Gianni Dova è attualmente di circa €35.000, importante risultato raggiunto nel 2007 per un importante dipinto del 1972, dalle dimensioni di 146 x 114 cm.
Si ricorda che questi parametri di valutazione sono puramente indicativi. Per una stima specifica della tua opera a firma di questo pittore romano è consigliabile approfondire tramite il parare dei nostri esperti, specializzati in Arte Moderna italiana.
QUOTAZIONI MEDIE:€1.000 - €15.000
Gianni Dova Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Approfondimento sul Mercato e sulle Valutazioni dell’Opera di Gianni Dova
Gianni Dova, figura di spicco nell’Arte Moderna e soprattutto nel contesto milanese del secondo dopoguerra, ha lasciato un’impronta indelebile attraverso la sua esplorazione audace e la sperimentazione stilistica che caratterizzano la sua pittura. Il suo contributo all’arte contemporanea si manifesta in un connubio unico di forme cromatiche vibranti e un’armoniosa fusione di astrazione geometrica e paesaggi incantati. Le sue opere, intrise di suggestioni surreali, diventano l’espressione di un profondo dialogo tra l’uomo e la natura, in cui ogni pennellata rivela una componente emotiva intrinseca.
Nel contesto dei valori di mercato delle sue opere, Gianni Dova emerge come un artista di fascia secondaria nel panorama dell’Arte Moderna. Benché non sia tra gli artisti più quotati, la sua posizione in questo ambito non impedisce l’apprezzamento di particolari aspetti della sua produzione artistica. Le opere di grandi dimensioni, in particolare, possono riscontrare valori di mercato più elevati e godere di una particolare richiesta.
La valutazione delle opere di Dova non si sottomette rigidamente a preferenze temporali specifiche; al contrario, si basa sulla qualità intrinseca di ciascuna opera. Un elemento distintivo è l’affascinante componente surreale presente in molte delle sue creazioni, un elemento che attira l’attenzione degli amanti dell’arte e conferisce un valore aggiunto alle opere stesse. Inoltre, l’incanto della natura, quando è fortemente percepibile nelle opere del pittore, aumenta ulteriormente il loro fascino e il loro valore.
Per chi è interessato a comprendere appieno il valore di un’opera di Gianni Dova, è fondamentale considerare non solo l’aspetto temporale ma anche l’unicità dell’opera stessa. La magia intrinseca nelle opere surreali, in particolare quando si manifesta in connessione con la natura, rende queste opere particolarmente amate dagli appassionati e può influenzare significativamente la loro valutazione di mercato.
In conclusione, l’eredità artistica di Gianni Dova si presenta come un caleidoscopio di espressioni che va oltre le convenzioni temporali, immergendosi nella sperimentazione stilistica e nel dialogo intenso con la natura. La sua pittura, seppur collocata in una fascia secondaria del mercato dell’Arte Moderna, continua a esercitare un fascino intramontabile, con opere di grande dimensione e componente surreale che si distinguono per la loro rilevanza e richiesta.
Gianni Dova Valutazione Gratuita ed Immediata
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Gianni Dova Vendita ed Acquisto dei suoi Dipinti
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Gianni Dova In Vendita
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Biografia di Gianni Dova Pittore
Gianni Dova, nato a Roma l’8 gennaio 1925, emerge come una figura iconica nel panorama dell’arte del XX secolo. La sua vita e la sua carriera artistica si sviluppano in un contesto di profonde trasformazioni storiche e culturali, riflettendo il fermento e le innovazioni che caratterizzano l’arte del dopoguerra in Italia e in Europa. La sua storia si intreccia con le vicende della sua famiglia, i luoghi che ha abitato e frequentato, le persone che ha conosciuto e le correnti artistiche che ha abbracciato.
La sua famiglia si trasferisce a Milano nel 1939, aprendo nuovi orizzonti e opportunità per il giovane Dova. Durante gli anni della guerra, si avvicina all’arte frequentando l’Accademia di Brera, dove ha l’opportunità di studiare sotto l’influenza di maestri rinomati come Aldo Carpi, Carlo Carrà e Achille Funi. Questa esperienza formativa segna il suo percorso artistico, plasmando il suo stile e preparandolo per una carriera di successo nel mondo dell’arte.
Il periodo postbellico vede Dova inserirsi nella vivace scena artistica milanese, stringendo amicizia con gli artisti del gruppo “Corrente”. La sua partecipazione al Movimento Spazialista di Lucio Fontana nel 1947 segna un momento cruciale nella sua evoluzione artistica. La collaborazione con Roberto Crippa consolidò ulteriormente la sua posizione all’interno di questo movimento, caratterizzato dall’esplorazione concettuale dello spazio e della tridimensionalità nelle opere d’arte.
La prima personale alla Galleria del Naviglio di Milano nel 1948 è un passo significativo nella sua carriera, segnando l’inizio di una serie di mostre personali e partecipazioni a eventi importanti. La sua presenza alla Triennale di Milano nel 1951 e nel 1954, così come alla XXVI Esposizione Biennale di Venezia nel 1952, dimostra il riconoscimento crescente della sua importanza nel panorama artistico italiano.
Il 1953 rappresenta un momento di svolta per Dova, segnato da una fase di crisi personale che alla fine apre la strada a una nuova fase pittorica. Questo periodo di trasformazione culmina con il trasferimento a Parigi nel 1956, un centro cruciale per gli artisti dell’epoca. Qui, entra in contatto con figure di spicco dell’arte europea, ampliando ulteriormente il suo orizzonte creativo. Successivamente si trasferisce ad Anversa, sperimentando nuove influenze e approfondendo le sue relazioni con il panorama artistico internazionale.
Il ritorno definitivo a Milano nel 1958 segna un nuovo capitolo nella vita di Dova. L’anno successivo, la sua partecipazione alla Quadriennale romana consolida la sua presenza nell’arte italiana. Nel 1962, riceve il riconoscimento prestigioso di una sala personale alla Biennale di Venezia, presentato nel catalogo da Guido Ballo. Questo è solo uno dei tanti momenti in cui il pittore viene celebrato e riconosciuto per il suo contributo all’arte contemporanea.
Gli anni Sessanta e Settanta vedono Dova partecipare a grandi mostre internazionali in tutta Europa, consolidando la sua reputazione a livello globale. Il suo lavoro continua a evolversi, abbracciando nuove tecniche e sfide concettuali. La sua presenza costante nelle esposizioni e nei circuiti artistici internazionali contribuisce a plasmare il suo status di figura di spicco nel panorama dell’arte contemporanea.
Il 14 ottobre 1991, Gianni Dova ci lascia a Rigoli, presso Marina di Pisa.
Gianni Dova Opere – Stile e Caratteristiche
Metamorfosi Cromatiche: Il Viaggio Artistico di Gianni Dova attraverso Forme Surreali e Paesaggi Incantati
L’eredità pittorica di Gianni Dova, estesa dalla sua prolifica attività dagli anni ’40 fino alla sua scomparsa nel 1991, offre un affascinante viaggio attraverso una molteplicità di stili e influenze. Il suo percorso artistico si manifesta in una serie di fasi distintive, ciascuna caratterizzata da una sperimentazione audace e una raffinata evoluzione stilistica.
Le prime incursioni artistiche di Dova sono permeate da un neo-cubismo che, con il passare del tempo, si sviluppa in una forma di pittura astratto-geometrica. Questo mutamento stilistico è intriso dell’influenza dello spazialismo e dell’arte informale, traducendosi in opere iniziali in cui emergono forme liquide e ameboiche, tipiche del tachismo di impronta precoce. Tuttavia, il punto di svolta cruciale si verifica nel 1953, quando Dova abbraccia una completa metamorfosi stilistica.
In questa nuova fase, Gianni Dova inizia a suggerire una figurazione zoomorfa dal carattere surreale. Le sue opere surrealiste si distinguono per uno spazio che si espande, un’atmosfera sempre più luminosa e personaggi più accoglienti e gioiosi. Emerge un rapporto più armonioso tra l’uomo e il mondo che lo circonda. Le profondità marine diventano una fonte di ispirazione centrale, e le tele si popolano di voli sull’acqua e giardini incantati.
Il periodo successivo, intorno alla fine degli anni ’70, testimonia un’ulteriore evoluzione nel lavoro di Dova, con il paesaggio che assume un ruolo predominante. La natura, narrata attraverso una vivida brillantezza di colore, diventa l’indiscussa protagonista delle sue composizioni. Tuttavia, anche in questa fase, mantiene la sua inclinazione per l’elemento surreale, popolando il suo scenario naturale con creature enigmatiche che sembrano emergere, ammiccare e osservare lo spettatore da dietro l’incanto della vegetazione.
Le opere di Dova si configurano così come un caleidoscopio di espressioni artistiche, catturando la sua costante ricerca di nuove forme e contenuti. La sua pittura si presenta come un continuum di sperimentazione, passando attraverso fasi di astrazione geometrica, surrealismo e esplorazioni paesaggistiche. La versatilità del suo stile rivela una mente creativa in costante fermento, pronta a abbracciare le sfide dell’arte contemporanea e a tradurle in opere che continuano a intrigare e ispirare il pubblico anche dopo la sua dipartita nel 1991.
Di seguito alcuni dei suoi dipinti più noti:
- Composizione nucleare (1951)
- Spazialità (1951)
- Paesaggio (1956)
- Totem (1956)
- Paesaggio brasiliano (1957)
- Giardino al calendscopio (1956)
- Uno sguardo (1959)
- Sabbia (1961)
- S’avvicina la notte (1962)
- Saltagli addosso (1965)
- Natura morta marina (1966)
- La campagna è attraente (1969)
- Su un ramo in primavera (1972)
- Sul ramo d’ortensia (1972)
- Lo sguardo all’uovo (1972)
- Figura 50 % d’aria (1972)
- Bretagna (1979)
- Incanto nella foresta (1986)
- La foresta dopo il temporale