GINO MAROTTA QUOTAZIONI
Gino Marotta è noto principalmente per le sue sculture in plexiglas raffiguranti animali e alberi, considerate opere di grande rilevanza nell’ambito artistico. Tuttavia, oltre a queste sculture, l’artista originario del Molise ha anche realizzato quadri e oggetti di design. Il valore delle sue opere più rappresentative, prodotte dal tardo 1960 al 2010, varia in base alla datazione, alla dimensione e all’unicità di ciascuna.
Le quotazioni di Gino Marotta per le sue opere in linea di massima spaziano da €300 a €7.000. Tuttavia, è importante sottolineare che il record di vendita noto dell’artista è di circa €55.000, risalente al 2008. Tale valore supera di gran lunga le stime medie per le opere di Marotta. È fondamentale tenere presente che le stime fornite sono puramente indicative e dovrebbero essere accompagnate da una valutazione da parte di un nostro esperto del settore.
QUOTAZIONI MEDIE€1.000 - €3.000
VALORE SCULTURE IN PLEXIGLAS
Le sculture in plexiglas create da Gino Marotta variano nel valore a seconda delle dimensioni, della rarità e della tiratura. Le opere più comuni, di dimensioni ridotte e con una tiratura più ampia, hanno un prezzo che parte da circa €200. Al contrario, le sculture più rare e di dimensioni maggiori possono raggiungere un valore superiore a €1.500.
QUOTAZIONI DIPINTI
Per i dipinti astratto-informali di grandi dimensioni, realizzati tra gli anni ’50 e ’70, il valore può superare €3.000. Tuttavia, per le opere di dimensioni più ridotte o di stili diversi, il prezzo può oscillare intorno a €500 – €2.000. È importante sottolineare che il valore di un dipinto dipende anche dalla sua qualità e dallo stato di conservazione.
Gino Marotta Quotazioni – Valore Quadri e Sculture
La valutazione di un quadro di Gino Marotta pittore è un processo che coinvolge diversi fattori, ognuno dei quali contribuisce a determinare il suo valore sul mercato artistico. Uno dei primi elementi presi in considerazione è la datazione dell’opera. I dipinti realizzati da Marotta tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’70 sono quelli più richiesti e apprezzati dagli appassionati e dai collezionisti. Durante questo periodo, l’artista si è concentrato principalmente sul movimento astratto-informale, che ha caratterizzato gran parte della sua produzione artistica.
La qualità artistica è un altro aspetto fondamentale per valutare un quadro di Marotta. Nelle opere astratto-informali, la scelta dei colori e la composizione sono particolarmente importanti. La capacità dell’artista di creare un’armonia visiva, di giocare con le forme e le tonalità, contribuisce a determinare il valore estetico e artistico dell’opera. Le opere figurative di Marotta, invece, solitamente hanno quotazioni inferiori rispetto a quelle astratte-informali, poiché possono non riflettono pienamente lo stile distintivo dell’epoca.
La storia dell’opera, comprese le pubblicazioni, le mostre, le esposizioni e la provenienza da collezioni importanti, influisce anche sulla sua valutazione. Un quadro di Gino Marotta che abbia partecipato a importanti mostre o sia stato pubblicato in cataloghi d’arte rilevanti o monografie autorevoli avrà un valore maggiore rispetto a un’opera meno documentata. Inoltre, se un dipinto proviene da una collezione di prestigio o è stato esposto in istituzioni artistiche di rilievo, ciò può aumentare la sua valutazione sul mercato.
Passando alle sculture di Marotta, la valutazione di queste opere segue un processo simile a quello dei quadri. Le sculture in plexiglas rappresentanti animali sono particolarmente comuni nella produzione dell’artista. Per determinare il valore di una scultura, si tiene conto di diversi fattori. La rarità dell’opera è uno dei principali elementi presi in considerazione. Se una scultura è particolarmente difficile da trovare sul mercato dell’arte, questo può influire positivamente sulla sua valutazione.
Le dimensioni della scultura sono un altro aspetto importante. In generale, le opere di grandi dimensioni tendono ad avere valutazioni più elevate rispetto a quelle più piccole, poiché richiedono un maggiore impegno artistico da parte dell’artista. Inoltre, la tiratura dei multipli può influire sulla valutazione di una scultura di Gino Marotta. Se un’opera è stata prodotta in una tiratura molto limitata, potrebbe essere considerata più preziosa rispetto a una scultura che è stata prodotta in numerose copie.
Infine, la datazione dell’opera è un fattore rilevante nella valutazione delle opere di Gino Marotta scultore. In generale, le prime sculture in plexiglas realizzate dall’artista sono le più ricercate e apprezzate dai collezionisti. Questo perché rappresentano i primi esperimenti dell’artista con questo materiale innovativo e riflettono la sua ricerca e la sua creatività in un momento specifico della sua carriera.
In conclusione, valutare un quadro o una scultura di Gino Marotta artista richiede una valutazione attentamente ponderata di molti fattori, tra cui la datazione, la qualità artistica, le dimensioni, la storia dell’opera e la sua provenienza. Ognuno di questi elementi contribuisce a determinare il valore e l’apprezzamento di un’opera di questo artista .
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Biografia dell’Artista Gino Marotta
Nato a Campobasso nel 1935. Dopo aver raggiunto la capitale italiana, Marotta ha iniziato a sperimentare con materiali diversi, come encausti, velatini e lamiere di ferro, lavorate e saldate con l’uso della fiamma ossidrica. Questi lavori, realizzati con un evidente piacere per la dissoluzione della materia e un entusiasmo per l’assemblaggio e la creazione di nuovi manufatti artistici, hanno attirato l’attenzione di molti critici influenti.
Negli anni successivi, Marotta è stato invitato a esporre in importanti mostre, come la mostra inaugurale della Rome New York Art Foundation nel 1957, a cui ha partecipato su invito di Lionello Venturi. Nel 1958, sempre su invito della stessa istituzione, ha preso parte alla mostra “New Trends in Italian Art”. Nello stesso anno, ha presentato i suoi “Piombi” presso la Galleria La Salita, con un testo di Franco Russoli, e ha partecipato alla collettiva “Moderne Ialiensk Maleri”, ospitata a Copenaghen e Roma, grazie a Palma Bucareli.
Un rapporto fondamentale per lo sviluppo delle ricerche di Marotta è stato quello con Emilio Villa, che nel 1957 lo ha presentato alla sua prima mostra personale presso la Galleria Montenapoleone a Milano e lo ha incluso nella mostra inaugurale della Galleria Appia Antica, intitolata “Exemplaria”. Marotta stesso ha rivelato in seguito l’importanza delle stimolazioni culturali offerte dalla vicinanza del prolifico poeta-critico biblista.
Negli anni successivi, Marotta ha continuato a esplorare nuovi materiali e tecniche artistiche. Ha sperimentato poliuretani e poliesteri nei laboratori delle industrie chimiche, delle fabbriche e delle fonderie, realizzando sculture utilizzando processi industriali per la produzione in serie. Le sue opere sono diventate sempre più riconoscibili per le sculture ritagliate nel metacrilato, che si sono trasformate in ambienti, come il celebre “Bosco Naturale-Artificiale” del 1967, il “Nuovo Paradiso” del 1968, l'”Eden Artificiale” del 1969 e la “Misura Naturale Cava” del 1970.
Marotta ha partecipato a numerose mostre di rilievo nell’arte contemporanea italiana, come “Lo spazio dell’immagine” a Foligno nel 1967, “Amore Mio” a Montepulciano nel 1970 e “Vitalità del Negativo” al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1970-71. Nel 1969, le sue opere sono state esposte al Musée des Arts Décoratifs del Palazzo del Louvre a Parigi nella mostra “Ceroli, Kounellis, Marotta, Pascali: 4 artistes italiens plus que nature”. Ha partecipato anche alla IX e X Quadriennale di Roma nel 1965-66 e nel 1972, presentando l’installazione “Introduzione generale alla natura”.
Le opere di Marotta fanno parte di importanti collezioni, tra cui la Collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri. Alcune di queste opere sono state esposte in varie mostre internazionali, come “Italian Art 1950-1970. Masterpieces from the Farnesina Collection” a New Delhi nel 2005 e “Segnali italiani dalla Collezione d’Arte Contemporanea alla Farnesina” a Belgrado nel 2005.
Oltre alla sua carriera artistica, ha collaborato con il cinema e il teatro d’avanguardia, realizzando scenografie e costumi per diverse produzioni. Gino Marotta è vissuto e ha lavorato tra Roma e l’Isola di Pievebovigliana nelle Marche fino alla sua morte nel 2012, all’età di 77 anni.
Gino Marotta Opere – Stile e Caratteristiche
Tra Nuovi Materiali ed Eden Artificiale: Le Sperimentazioni Artistiche di Gino Marotta
L’importanza di sottolineare il carattere visionario dell’artista Gino Marotta risiede nella sua incessante ricerca di nuovi materiali, metodi e tecniche artistiche da esplorare e incorporare nelle sue opere. Questo atteggiamento lo ha reso un innovatore costante, raramente legato a una singola serie per lungo tempo, ma piuttosto propenso a cambiare continuamente. Ha dimostrato la sua versatilità passando dalla pittura alla creazione di sculture in plexiglas, introducendo un nuovo modo di osservare e interpretare la natura attraverso la sua serie “Eden Artificiale”.
La serie dei “Bandoni” e dei “Piombi”, realizzata con l’ausilio della fiamma ossidrica, segna l’esordio di Marotta nel campo della pittura, mentre le estroflessioni rappresentano un ulteriore sviluppo della sua esplorazione artistica. Tuttavia, è con le sculture in plexiglas degli anni ’70 che si distingue particolarmente, creando opere che si inseriscono in una cornice di “Eden Artificiale”, in cui elementi naturali come alberi, cespugli e animali vengono raffigurati attraverso materiali sintetici e trasparenti.
Questa serie non solo evidenzia il suo estro creativo, ma solleva anche interrogativi importanti sul rapporto tra natura e artificio. Attraverso la sua opera, l’artista mette in discussione i confini tra ciò che è naturale e ciò che è creato dall’uomo, suggerendo una nuova prospettiva su come percepiamo e interpretiamo il mondo che ci circonda. In questo modo, Gino Marotta si distingue non solo come un innovatore artistico, ma anche come un pensatore che invita il pubblico a riflettere sulla complessità della relazione tra l’uomo e la natura.