GIOVANNI PAGANIN QUOTAZIONI
Il corpus artistico di Giovanni Paganin è composto principalmente da sculture, arricchito da rari disegni preparatori delle sue opere scultoree. I suoi lavori, prevalentemente scolpiti in bronzo, ritraggono spesso ritratti e figure complete che si distinguono per una fisicità densa e ponderosa. Tuttavia, è nell’equilibrio tra figurazione e una sorta di astrazione che le sue opere trovano la loro peculiarità, sfidando i confini convenzionali dell’arte scultorea.
In linea generale, le quotazioni di Giovanni Paganin per le sue sculture variano da €200 a circa €2.000. Le opere più richieste sono quelle in bronzo degli anni ’40, specialmente se di generose dimensioni. Questo testimonia il persistente fascino delle sue creazioni, che continuano a suscitare l’interesse di collezionisti e appassionati d’arte.
Un dato rilevante da sottolineare è il risultato di vendita migliore di una sua opera, registrato nel 2023: una scultura raffigurante un maratoneta a grandezza naturale (altezza di 184 cm) ha raggiunto il prezzo di circa €3.400.
Parallelamente alle maestose sculture, i disegni di Giovanni Paganin meritano una menzione, rappresentando spesso bozzetti preparatori o studi per le sue opere scultoree. Sebbene il valore medio di tali disegni si aggiri attorno a €100 o €200, essi costituiscono un prezioso complemento al processo creativo dell’artista, fornendo uno sguardo più intimo e dettagliato alla sua geniale concezione artistica.
Va sottolineato che le stime di valore fornite sono indicative e soggette a variazioni in base a diversi fattori. Si consiglia pertanto di consultare i nostri esperti dedicati per ottenere una valutazione specifica e approfondita di una scultura di Giovanni Paganin. L’arte è intrinsecamente soggettiva, e un’analisi esperta può rivelare sfumature e particolarità che sfuggono a valutazioni superficiali.
QUOTAZIONI MEDIE:€200 - €2.000
Giovanni Paganin Valore Sculture
Giovanni Paganin, figura di rilevanza nel panorama artistico italiano del secondo dopoguerra, ha lasciato un’impronta duratura come uno dei primi esponenti del gruppo “Corrente“. La sua espressione artistica, incastonata nel contesto del dopoguerra, è caratterizzata da una scultura figurativa che si spinge ai limiti della figurazione, addentrandosi quasi in un territorio astratto. La sua capacità di infondere alle sue opere una densa e ponderosa fisicità conferisce un’impronta distintiva alla sua produzione.
Paganin si distingue per la sua predilezione verso ritratti, in particolare teste, e figure complete. La sua capacità di catturare l’essenza di questi soggetti, oltrepassando la mera rappresentazione, lo colloca tra gli scultori di notevole rilevanza nel panorama artistico postbellico italiano. La sua adesione al gruppo “Corrente” testimonia la sua partecipazione attiva e il suo contributo all’arte in quel periodo.
Nonostante la sua importanza storica e artistica, le opere di Giovanni Paganin non godono di alti valori di mercato. Le vendite registrano cifre modeste, e la domanda per le sue opere è relativamente limitata. Tuttavia, va sottolineato che le opere risalenti agli anni ’40, un periodo di particolare rilevanza in cui la sua scultura si distinse per originalità e innovazione, sono oggetto di interesse. In particolare, le sculture di grandi dimensioni realizzate in bronzo, il materiale in cui l’artista esprime al meglio la sua maestria, continuano a suscitare richieste.
L’importanza di Paganin, pertanto, si riflette soprattutto in quegli anni pionieristici in cui la sua arte ha contribuito a plasmare l’identità del secondo dopoguerra italiano. Nonostante la modesta richiesta attuale per le sue opere, il suo impatto duraturo sul panorama artistico resta innegabile. In definitiva, mentre le valutazioni delle opere di Paganin potrebbero riflettere un mercato relativamente modesto, la loro importanza storica e artistica, soprattutto in relazione agli anni ’40, persiste come testimonianza di un periodo di fervore creativo e innovazione nella carriera di questo scultore di spicco.
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Giovanni Paganin Vendita ed Acquisto
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Una volta raggiunto un accordo, ci occuperemo personalmente del ritiro e della logistica, avvalendoci di ditte specializzate nel trasporto di opere d’arte per garantire l’integrità e la sicurezza dell’opera durante ogni fase del processo.
Giovanni Paganin In Vendita
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Nelle nostre acquisizioni più recenti, potrebbero emergere anche opere di pittori italiani dell’Ottocento e del XX secolo o artisti che hanno contribuito al panorama artistico italiano.
Biografia di Giovanni Paganin
Giovanni Paganin, figura di spicco nel panorama artistico italiano del XX secolo, nacque ad Asiago nel 1913, frutto dell’unione tra Pietro e Cristina Forte. La sua inclinazione artistica si manifestò precocemente, poiché, affiancando il padre capomastro nel mestiere di falegname ebanista, iniziò parallelamente a plasmare le sue prime opere in creta e gesso. L’anno cruciale del 1938 segnò un punto di svolta nella sua vita, quando decise di trasferirsi a Milano per abbracciare a tempo pieno la carriera di scultore.
Autodidatta dalla vocazione innata, Giovanni Paganin entrò in contatto con il gruppo di artisti appartenenti a “Corrente” nel 1938, un sodalizio che includeva nomi come Renato Birolli, Bruno Cassinari, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Arnaldo Badodi e Giuseppe Migneco. La sua partecipazione al circolo artistico rappresentò un passo significativo nella sua formazione e nel suo sviluppo come scultore.
Le prime opere di Giovanni Paganin si distinsero per una fisicità densa e ponderosa, dove il disegno esplicitamente ingenuo, lontano da ogni forma di calcolo, rivelava un’approccio sincero e genuino alla forma. Le sculture, con la loro partecipazione alla forma, anticipavano la positiva difficoltà di una ricerca artistica profonda. Duilio Morosini, nella presentazione di quelle opere, sottolineò il modo in cui il disegno dello scultore veneto catturava la presenza e il movimento, creando un legame saldo tra luci e ombre, una morsura di forze in una danza visiva unica.
Il periodo successivo, segnato dal dopoguerra, vide Paganin tra i firmatari di “Oltre Guernica”, evidenziando il suo impegno costante nel ritrarre la drammatica e violenta scarnificazione formale attraverso i suoi ritratti e nudi. Nel 1943, durante questo periodo tumultuoso, sposò la pittrice Dolores Vescovi, consolidando così il suo legame con le arti visive.
Tuttavia, il destino ebbe in serbo per l’artista un capitolo difficile. Nel 1946, a causa di una grave forma asmatica contratta durante la guerra, Giovanni Paganin fu costretto a fare ritorno al suo paese d’origine, Asiago. Nonostante le precarie condizioni di salute, la passione artistica non conobbe pause. Durante il forzato ritiro, scolpì statue in legno che avrebbero visto la luce nel 1947, esposte con successo alla Galleria Borgonuovo di Milano. La sua seconda personale fu accolta con fervore dalla critica, in particolare da figure di spicco come Marco Valsecchi e Carlo Carrà.
Nonostante la malattia, Paganin continuò a partecipare alle principali rassegne espositive nazionali. Il 1947 lo vide invitato alla Quadriennale di Torino, mentre l’anno successivo prese parte alla Biennale di Venezia del 1948. Nel 1952, finalmente guarito, fece il suo ritorno a Milano. In quello stesso anno iniziò a insegnare presso l’Accademia di Brera, un compito che mantenne fino al 1961, quando vinse la cattedra di Figura e Ornato al Liceo Artistico di Venezia e successivamente a Milano.
La carriera accademica di Paganin si consolidò ulteriormente quando divenne ordinario dell’insegnamento di figura e ornato modellato presso il II Liceo Artistico di Milano. Nel 1982, trasferì la sua competenza presso la Scuola libera del nudo dell’Accademia Albertina di Torino. L’anno successivo, a causa dei limiti d’età, andò in pensione, ma il suo amore per l’insegnamento lo spinse a continuare a condividere la sua conoscenza fino al 1987.
Giovanni Paganin si spense a Milano il 29 maggio 1997.
Giovanni Paganin Opere
L’opera dell’artista Giovanni Paganin emerge con notevole distinzione attraverso la predominanza di sculture in bronzo. Il suo repertorio artistico si caratterizza soprattutto per la rappresentazione di corpi umani maschili e femminili, nonché per ritratti che prendono forma sotto la maestria delle sue mani, manifestandosi principalmente come teste scolpite.
La produzione artistica di Paganin si presenta come un’esplorazione profonda nella concretezza materica, evidenziando una marcata focalizzazione sulla fusione tra l’elemento fisico e l’espressione artistica. I suoi nudi maschili, in particolare, si distinguono per una modellazione plastica accentuata, caratterizzata da elementi tetri e mutilazioni che conferiscono alle opere un’atmosfera suggestiva e, allo stesso tempo, provocante.
In contrasto netto con questa rappresentazione più intensa, le sculture raffiguranti il nudo femminile si collocano in un regno di naturalezza nei toni e nella resa dei volumi. Qui, l’artista cattura la bellezza dei corpi femminili in modo realistico, spesso scegliendo di ritrarre figure di donne mature.
Ecco alcune delle sue sculture più conosciute:
- Nudo (1940)
- Ostaggio (1955)
- Maratoneta (1970 c.)
- Nudo Pomona (1970 c.)
- Sulla via di Damasco (1970)
- Il profeta (1977)
- Ossessa (1980 c.)
- Maternità
- Prigioniero
- Adamo
- Madre
- La caduta
- La lunga attesa
- Il reietto
- Crocifisso