GIUSEPPE COMINETTI QUOTAZIONI
Il corpus dell’opera di Giuseppe Cominetti è principalmente predominato dai dipinti ad olio. I soggetti delle sue opere sono abitualmente: paesaggi, nature morte ed iconografie religiose, caratterizzati da pennellate lunghe e fluide che creano un continuo gioco di scomposizioni e ricomposizioni delle forme. Il suo stile e la sua visione artistica conferiscono ai suoi lavori un’estetica visionaria ed originale, in cui gli elementi formali d’avanguardia si uniscono armoniosamente con la profonda cultura simbolista del primo Novecento.
Prezzi Odierni delle Sue Opere
Per quanto concerne il mercato delle opere di Giuseppe Cominetti, risulta evidente un notevole apprezzamento e di conseguenza buone quotazioni, soprattutto per quelle realizzate nel periodo compreso tra il 1907 ed il 1920, caratterizzato dalla pittura divisionista e intriso di cultura simbolista. In generale, le opere del pittore divisionista di questo periodo hanno valori di mercato che vanno dai €3.500 ad oltre i €10.000. Per i dipinti che non rientrano in questa tipologia specifica, le quotazioni medie sono comprese tra i €1.000 ed i €5.000.
Il record di vendita personale di Giuseppe Cominetti è attualmente di €19.100 e risale al 1996 per uno splendido dipinto ad olio delle dimensioni di 52 x 68 cm, datato 1914. Ricordiamo che tali parametri di riferimento sono puramente indicativi ed andrebbero approfonditi tramite la valutazione specifica dell’opera in tuo possesso realizzata dai nostri esperti del Divisionismo ed in particolare di questa firma piemontese.
QUOTAZIONI MEDIE:€3.500 - €10.000
VALORI DIPINTI TRA 1907 E 1920
Generalmente le quotazioni di Giuseppe Cominetti, per i dipinti realizzati nel suo ricercato periodo tra il 1907 ed il 1920, vanno dai €3.500 fino ad oltre i €10.000.
VALORE ALTRI DIPINTI
I valori di mercato di questa firma di Salasco, per le opere di altri periodi, mediamente sono compresi tra i €1.000 ed i €5.000, in base alla loro qualità artistica.
RECORD DI VENDITA
Ad oggi, il miglior risultato di vendita di questo pittore piemontese è di €19.100, avvenuto nel 1996 per il suo caratteristico dipinto “Traino del cannone” (1914).
Giuseppe Cominetti Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Analisi del Mercato dell’Opera di Giuseppe Cominetti – Noto Pittore tra Divisionismo e Simbolismo
Giuseppe Cominetti è stato un importante figura nel panorama artistico della prima metà del XX secolo, distinguendosi per uno stile singolare in cui unisce una personale tecnica divisionista ad elementi simbolisti. La sua importanza artistica si amplifica ulteriormente grazie al breve ma significativo periodo di adesione al Futurismo e alla sua esperienza nell’ambiente culturale parigino. La complessità della sua produzione artistica risiede non solo nella sua tecnica divisionista, che caratterizza il secondo periodo di questa corrente, ma soprattutto nella sua capacità di creare un’arte visionaria.
In questa visione, gli elementi formali d’avanguardia si intrecciano in maniera armoniosa con la ricca cultura simbolista del primo Novecento, ottenendo una sintesi straordinaria di luce e colore attraverso la raffinata tecnica divisionista. Il pittore piemontese risulta essere oggetto di notevole ricerca sul mercato dell’arte, non solo per la sua abilità tecnica, ma anche per la sua capacità di trasmettere un’esperienza visiva unica. Le opere di Giuseppe Cominetti sono tutt’altro che comuni sul mercato, conferendo loro un’aura di esclusività e desiderabilità. L’andamento delle sue opere sul mercato testimonia un interesse costante e un fascino intramontabile nei confronti della sua produzione artistica.
Particolarmente pregevoli sono le opere realizzate tra il 1907 e il 1920, periodo durante il quale la sua pittura divisionista si arricchisce di strati simbolisti, manifestando un interesse particolare e risultati di vendita più elevati. La sua maestria nel trasformare la luce e il colore in un balletto visivo attraverso la tecnica divisionista trova il massimo fulgore in queste opere, suscitando un interesse sempre crescente da parte di collezionisti e appassionati d’arte. La continua ricerca di opere appartenenti a questo periodo sottolinea la perdurante attrattiva e risonanza della produzione artistica di Giuseppe Cominetti nel panorama dell’arte del XX secolo.
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Biografia di Giuseppe Cominetti Pittore
Giuseppe Cominetti nacque a Salasco Vercellese il 28 ottobre del 1882. Il suo percorso di formazione artistica fu intrapreso a Vercelli, ma giunse a compimento a Torino, dove, parallelamente alla frequentazione del liceo, si immerse nelle lezioni del rinomato pittore Milani presso l’Accademia di Belle Arti. La sua prima educazione artistica ebbe luogo nell’ambiente culturale torinese, permeato dai fervidi dibattiti teorici sul Simbolismo e sul Divisionismo, nonché dagli emergenti ideali socialisti che lasciarono un’impronta duratura nella sua visione del mondo.
Nel 1900, Cominetti si trasferì con la sua famiglia a Davagna, nell’entroterra ligure, e nel 1902, insieme al fratello Gian Maria, si stabilì a Genova, città che divenne il palcoscenico delle sue prime espressioni artistiche. Esordì alla Promotrice del 1903 con l’opera “Jacopo Ortis”, aprendo così le porte a una carriera artistica promettente. A Genova, si immerse nella vivace cerchia artistica locale, stringendo legami con pittori come Plinio Nomellini e Matteo Olivero, nonché con scultori di spicco come Leonardo Bistolfi e Edoardo De Albertis. Nel 1905, contribuì alla fondazione del “Gruppo Artistico dei Nove'”, insieme al fratello e ad altre figure di rilievo.
La Società di letture e conversazioni scientifiche, situata in piazza Fontane Marose, divenne il punto di incontro privilegiato per artisti e intellettuali, offrendo a Giuseppe Cominetti l’opportunità di approfondire la sua conoscenza attraverso una vasta biblioteca e le principali fonti di informazione culturale. L’atmosfera genovese, intrisa di fermenti letterari e artistici, rifletteva l’influenza stimolante di Plinio Nomellini, figura chiave fino al 1900 stabilmente presente a Genova, successivamente costantemente in contatto con la città, gli artisti e gli uomini di cultura locali.
Nel 1907, Giuseppe Cominetti espresse la sua creatività con una serie di litografie a corredo dell’opera del fratello Gian Maria, intitolata “La vita è un momento che va. Fermarlo è l’impegno”. Nello stesso anno, dipinse l’opera maestosa “I conquistatori del sole”, caratterizzata da un impegno simbolista e un’approfondita tecnica divisionista. Nel 1909, espose quest’opera al Salon d’Automne di Parigi, trasferendosi successivamente nella Ville Lumière con il fratello. Sebbene abbracciasse inizialmente i principi futuristi, sotto l’influenza dell’amicizia con Gino Severini e della conoscenza di Filippo Tommaso Marinetti, firmò solo la prima stesura del Manifesto del Futurismo, mantenendo una posizione distante dalle versioni successive.
Il periodo parigino di Giuseppe Cominetti fu caratterizzato dall’immersione nelle avanguardie artistiche, letterarie e teatrali. Incontrò figure come Amedeo Modigliani, Ubaldo Oppi e Anselmo Bucci, contribuendo attivamente alla critica d’arte attraverso la collaborazione con la rivista “Le Monde”, diretta da Henry Barbusse. Nel 1914, la sua prima personale alla Galerie d’Art Contemporain di Parigi segnò l’apice della sua carriera, ottenendo consensi anche per il suo ruolo di scenografo nel campo teatrale, affiancando il fratello Gian Maria.
Gli anni compresi tra il 1914 e il 1918 lo videro impegnato sul fronte francese e successivamente su quello italiano durante la Prima Guerra Mondiale. Nonostante la produzione artistica fosse prevalentemente di natura grafica, con un significativo corpus di “Disegni di guerra” a testimonianza di quel periodo, l’artista realizzò anche dipinti che riflettevano un colorismo acceso evoluto in impasti tonali più gravi e drammatici.
Dopo la guerra, Giuseppe Cominetti tornò con maggiore frequenza a Genova e Roma. Pur dedicandosi prevalentemente alla pittura, l’artista si distinse anche nella scenografia e nella creazione di costumi teatrali, collaborando con la Compagnia dello Spettacolo d’Arte di Lamberto Picasso a Roma nel 1922. Manifestò anche un interesse sporadico per la scultura, la ceramica e decorò con singolare maestria gli arredi del suo studio parigino, oggi conservati presso gli eredi dell’artista.
Nel 1919, durante la permanenza di Filippo Tommaso Marinetti a Genova, Cominetti, insieme al fratello, fu tra i fondatori del “Gruppo Futurista genovese”. A partire dal 1922, la sua attività si sviluppò principalmente tra Roma e Parigi, culminando nel 1924 con la creazione del “Gruppo della Chimera-manipolo d’azione d’arte”, in collaborazione con il fratello, L. Amaro e L. Picasso. Nel 1925, realizzò scenografie e costumi per l’opera “Tour des cartes” del fratello Gian Maria, ottenendo successo al Festival del Teatro a Parigi, mentre nel 1926 tenne una grande mostra personale nella stessa città.
Il 1928 segnò un drastico cambiamento nella sua vita, quando un incidente lo colpì con una paralisi parziale, causando un significativo arresto nella sua produzione artistica. La sua vita giunse a una conclusione il 21 aprile 1930, quando Giuseppe Cominetti morì in una clinica romana.
Giuseppe Cominetti Opere – Stile e Caratteristiche
Tra Simbolismo, Divisionismo e Futurismo: La Visione Multiforme di Giuseppe Cominetti
La carriera di Giuseppe Cominetti comincia sotto l’influenza dell’ambiente torinese, dove il giovane pittore entra in contatto con le correnti artistiche dominanti dell’epoca, tra cui il Simbolismo, il Divisionismo e gli emergenti ideali socialisti. In particolare, è la lezioni dell’importante pittore ligure Plinio Nomellini, che si fa immediatamente sentire nei suoi primi lavori.
L’anno 1907 segna un punto culminante nella sua carriera, con la creazione del maestoso dipinto “I conquistatori del sole”, una raffinata opera di impegno simbolista con sfondo sociale, caratterizzata dalla tecnica divisionista che Giuseppe Cominetti aveva assorbito dagli insegnamenti di Nomellini. Questo capolavoro non solo evidenzia il suo impegno artistico, ma esplora anche tematiche profonde legate agli ideali del socialismo umanitario, dimostrando la versatilità concettuale del suo lavoro.
Successivamente, Giuseppe Cominetti si avvicina al Futurismo, firmando il manifesto del movimento. Tuttavia, la sua adesione è fugace e, sebbene condivida le linee generali della poetica futurista, opta per non apporre la firma su successivi sviluppi del manifesto. Nonostante ciò, l’eco del Futurismo permea la sua produzione artistica, soprattutto nei dinamici scontri tra soldati e aerei, ritratti con maestria attraverso matita e carboncino.
Il periodo parigino di Cominetti, prevalentemente focalizzato sulla produzione grafica, si distingue per un notevole gruppo di “Disegni di guerra”, testimonianza preziosa della sua esperienza diretta sul fronte durante la Prima Guerra Mondiale. I dipinti, sebbene in parte rintracciati, evidenziano un cambiamento stilistico, con l’acceso colorismo della prima fase parigina che si evolve in impasti tonali più gravi e drammatici.
Dopo la guerra, intensifica la sua presenza artistica a Genova e Roma, riconcentrandosi prevalentemente sull’attività pittorica. Tuttavia, la sua curiosità artistica lo porta ad esplorare anche la scultura, la ceramica e a dedicarsi alla decorazione di mobili, un’espressione singolare che ancora oggi trova conservazione presso gli eredi dell’artista.
Le opere di Giuseppe Cominetti spaziano tra paesaggi, nature morte e soggetti religiosi, ma la sua maggiore virtuosità si manifesta nell’attenzione e nello studio meticoloso della resa della luce e dei colori. Le sue pennellate lunghe e fluide creano un costante gioco di scomposizioni e ricomposizioni di forme, risultando in un’arte visionaria dove elementi formali d’avanguardia si fondono con la ricca cultura simbolista del primo Novecento. Una caratteristica comune in tutte le sue opere è l’esplosione di luce, un elemento distintivo che contribuisce a conferire loro una dimensione magica e suggestiva.
Quadri
Di seguito alcuni dei suoi dipinti più conosciuti:
- Ritratto del Principe Onorato Jean Marie (1905)
- Venerazione di Cristo (1906)
- I conquistatori del sole (1907)
- Ritratto di Gian Maria (1910)
- La grande farandole (1911)
- Il volano (1914)
- Maxixe (1914)
- Tango (1914)
- Boxe (1914)
- Rugby (1914)
- Traino del cannone (1914/15)
- L’orso e il trovatore (1916)
- Papillons (1920)
- Uccelli sulla costa
- Orfeo
- Aux Champs Elysées