Janni Guglielmo

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Guglielmo Janni

GUGLIELMO JANNI QUOTAZIONI

La produzione artistica di Guglielmo Janni è prevalentemente costituita da dipinti, che rappresentano una parte significativa del suo corpus creativo. La sua carriera artistica, sebbene relativamente breve, spazia dall’inizio degli anni ’20 fino al 1937, abbracciando un periodo di grande fermento e cambiamento nell’ambito dell’arte italiana. Si distinse per la sua adesione a una pittura di ritorno alla tradizione, influenzata dai canoni estetici del regime fascista e caratterizzata da una predilezione per i soggetti che esaltavano la potenza e la virilità dell’uomo maschile.

Le opere di Janni sono caratterizzate da tinte chiare e forme morbide, riflettendo una sensibilità tonale e una ricerca di armonia visiva. I suoi dipinti spaziano da nature morte e paesaggi a ritratti e scene di genere, ma è soprattutto nei dipinti di figure maschili che l’artista esprime appieno la sua visione artistica e il suo stile distintivo.

Per quanto riguarda le quotazioni di mercato delle opere di Guglielmo Janni, è importante fare una distinzione tra i bozzetti su carta e i dipinti finiti su tela. I bozzetti, che rappresentano una parte significativa della produzione dell’artista, variano in media tra i €300 e i €1.000, con valori più alti raggiunti dalle opere più rifinite e dettagliate.

Per quanto riguarda i dipinti su tela, le quotazioni di Guglielmo Janni possono variare dai €1.500 ad oltre i €5.000. Le opere con valori inferiori sono generalmente quelle più abbozzate e meno rifinite, mentre i valori più elevati sono riservati a dipinti finiti e di grandi dimensioni, soprattutto quelli prodotti negli anni ’30, considerati il periodo di maturità artistica dell’artista.

Il record personale di vendita di Guglielmo Janni è di circa €25.000, ottenuto nel 2018 per il dipinto del 1936 intitolato “Natura morta con vaso azzurro”, esposto alla XX Biennale di Venezia. Questo risultato sottolinea il crescente apprezzamento verso le opere degli anni ’30 del pittore romano, soprattutto quelle che hanno partecipato a importanti esposizioni.

In generale, le sue opere più ricercate sono quelle che ritraggono figure maschili, spesso caratterizzate da una vigorosa esaltazione della virilità e della forza fisica. Tuttavia, è importante notare che i valori indicati sono puramente orientativi e che una valutazione più specifica e approfondita dovrebbe essere effettuata dai nostri esperti nella Scuola Romana e, in particolare, di Guglielmo Janni.

QUOTAZIONI MEDIE:€1.500 - €5.000

Guglielmo Janni Opere

Guglielmo Janni Prezzi – Studio dei Valori di Mercato

Guglielmo Janni, sebbene meno conosciuto rispetto ad altri artisti del suo tempo, riveste un ruolo significativo nella corrente artistica della Scuola Romana durante il periodo del regime del ventennio nella capitale. La sua presenza nell’ambito artistico italiano si estende dall’inizio degli anni ’20 fino alla fine degli anni ’30, rappresentando un breve ma intenso periodo di attività artistica prima del suo ritiro dalla pittura.

Le opere di Guglielmo Janni riflettono uno stile che si inserisce nel contesto del ritorno alla tradizione tipico dell’epoca, caratterizzato da una forte adesione ai canoni estetici del regime fascista. Nei suoi dipinti, predilige esaltare la potenza e la virilità dell’uomo maschile, utilizzando tinte chiare e forme morbide per trasmettere un senso di forza e nobiltà.

Dal punto di vista dei valori di mercato, negli ultimi anni le opere di Guglielmo Janni hanno mantenuto una certa stabilità, registrando talvolta un leggero aumento. Le quotazioni sono generalmente in linea con quelle degli altri artisti della Scuola Romana, seppur leggermente inferiori rispetto ai più celebri. Nonostante la sua relativa oscurità nel panorama artistico odierno, è importante sottolineare che godeva di una notevole popolarità nel contesto artistico di Roma degli anni ’30, il che contribuisce a mantenere le sue opere a valori tutto sommato elevati.

I dipinti di maggiori dimensioni, realizzati a partire dal 1931, anno in cui l’artista inizia a esplorare le sue serie pittoriche dedicate allo sport, agli atleti e al corpo maschile, tendono a raggiungere le quotazioni più alte. Questo periodo segna una fase di maturità artistica per Guglielmo Janni, caratterizzata da un’approfondita esplorazione delle tematiche legate alla virilità e alla forza fisica, che si riflette nei suoi dipinti di dimensioni maggiori e di maggiore complessità.

In conclusione, pur essendo un nome meno noto nel panorama artistico odierno, Guglielmo Janni rimane una figura importante nella storia dell’arte romana del ventennio, le cui opere mantengono una certa rilevanza, valutazioni e quotazioni apprezzabili sul mercato. La sua breve ma intensa carriera artistica continua a suscitare interesse e apprezzamento tra gli appassionati d’arte, confermando il suo status di pittore di valore nel contesto artistico romano del suo tempo.

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La valutazione di un’opera d’arte è un processo complesso che richiede una conoscenza approfondita e una competenza specifica nel campo dell’arte. Il nostro team è composto da esperti qualificati che considereranno diversi fattori nella determinazione del valore di mercato dell’opera. Questi includono la qualità artistica dell’opera stessa, lo studio del soggetto rappresentato e l’importanza dell’opera all’interno del corpus dell’artista.

Conosciamo a fondo l’opera di Guglielmo Janni, dalle sue prime opere di stampo accademico e novecentista fino alla sua adesione alla Scuola Romana, caratterizzata da tonalità più chiare e forme più morbide. In particolare, ci concentriamo sui suoi dipinti di figure maschili e sulla loro esaltazione della virilità, un tema ricorrente che caratterizza molte delle sue opere.

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Siamo particolarmente interessati all’acquisto immediato di dipinti di grandi dimensioni realizzati da Guglielmo Janni a partire dal 1931, anno in cui l’artista iniziò a esplorare le sue serie pittoriche dedicate allo sport, agli atleti e, in particolare, al corpo maschile. Ogni opera sarà valutata individualmente per comprendere appieno il suo valore, la sua qualità e il suo potenziale di mercato.

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Guglielmo Janni Pittore

Biografia di Guglielmo Janni Pittore

Nacque nella splendida cornice di Roma, città intrisa di storia e cultura, il 19 novembre 1892, da famiglia borghese benestante, figlio di Giuseppe e Teresa Belli. Fin dall’infanzia, Guglielmo Janni dimostrò un interesse precoce per l’arte e la creatività, trascorrendo ore a disegnare e dipingere, alimentando la sua innata passione per l’espressione artistica. Tuttavia, la volontà del padre lo condusse su un percorso accademico più tradizionale, iscrivendolo alla facoltà di Giurisprudenza.

L’ascesa di Guglielmo Janni nel mondo dell’arte non fu rapida né lineare, ma piuttosto una serie di eventi e incontri che gradualmente lo portarono a abbracciare il suo destino come pittore. La prima guerra mondiale rappresentò una svolta cruciale nella sua vita, non solo per l’impatto devastante che ebbe sul mondo intero, ma anche per l’opportunità che gli offrì  di dimostrare il suo coraggio e la sua determinazione sul campo di battaglia.

Come molti giovani della sua generazione, si arruolò nell’esercito e partì per il fronte, affrontando le atrocità e le sfide della guerra con coraggio e risolutezza. Le sue gesta sul campo di battaglia non passarono inosservate, e presto guadagnò una medaglia per il merito, un riconoscimento tangibile del suo valore e della sua dedizione al servizio della patria.

Durante questo periodo tumultuoso, Guglielmo Janni ebbe l’incontro fortunato con Roberto Longhi, un eminente critico d’arte e studioso, che rimase profondamente colpito dal talento pittorico del giovane soldato. L’amicizia e il sostegno di Longhi gli si rivelarono preziosi, aprendo le porte del mondo dell’arte e fornendo un’ancora di salvezza in un momento di grande turbamento e incertezza.

Dopo la fine della guerra e la tragica perdita del padre, Guglielmo Janni prese una decisione audace e risoluta: abbandonò gli studi di legge per perseguire la sua vera passione, la pittura. Questa scelta, sebbene rischiosa, si rivelò una mossa ispirata, poiché gli permise di dedicarsi completamente alla sua vocazione artistica e di esplorare le profondità della sua creatività.

Si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Roma, una delle istituzioni più prestigiose del suo genere, dove ebbe l’opportunità di studiare sotto la guida esperta di maestri rinomati come il pittore liberty Giulio Bargellini. L’ambiente stimolante e vibrante dell’Accademia gli fornì una piattaforma per esplorare e sviluppare il suo talento, consentendogli di affinare le sue abilità artistiche e di definire il suo stile distintivo.

Il suo debutto ufficiale nel mondo dell’arte avvenne alla I Biennale romana del 1921, un momento significativo che segnò l’inizio della sua carriera artistica. La sua presenza alla mostra, sebbene ancora agli inizi, attirò l’attenzione e il plauso della critica e del pubblico, gettando le basi per il suo successo futuro. Dopo il promettente debutto alla Biennale romana del 1921, continuò a coltivare la sua carriera artistica con dedizione e passione. Il suo impegno e il suo talento non passarono inosservati, e presto ricevette l’invito a partecipare nuovamente alla Biennale romana, questa volta alla sua seconda edizione nel 1923.

Il 1923 si rivelò un anno significativo per il pittore romano, poiché non solo ricevette il riconoscimento alla Biennale romana, ma vinse anche il prestigioso concorso per la Decorazione della Banca d’Italia. Questo successo gli permise di stringere amicizia con un altro giovane pittore talentuoso, Alberto Ziveri, con cui condivise non solo una profonda affinità artistica, ma anche una stretta amicizia che avrebbe segnato entrambe le loro carriere.

L’amicizia e la collaborazione con Ziveri rappresentarono un momento significativo nella vita di Guglielmo Janni, poiché insieme i due artisti esplorarono nuove frontiere artistiche e si sostenevano reciprocamente nel loro percorso creativo. Questo periodo di collaborazione e scambio artistico fu caratterizzato da una fervida creatività e da una profonda esplorazione dei temi e delle tecniche pittoriche, che avrebbero contribuito a plasmare lo stile e l’estetica di entrambi gli artisti.

La carriera espositiva di Janni divenne sempre più prolifica e ricca di successi, con la sua partecipazione a numerose mostre sindacali nella regione del Lazio. Tuttavia, il momento decisivo nella sua carriera arrivò nel 1931, quando espose alla I Quadriennale Romana. Questa mostra rappresentò una sua opportunità unica di presentare le sue opere al pubblico internazionale e di entrare in contatto con gli artisti più influenti dell’epoca. Fu durante questa mostra che entrò in contatto con gli artisti della Scuola Romana, un movimento artistico rivoluzionario che avrebbe esercitato un’influenza duratura sul suo lavoro.

L’incontro con Antonietta Raphaël, Scipione e Mario Mafai segnò una svolta decisiva nella carriera di Guglielmo Janni, introducendolo in un circolo artistico vibrante e innovativo che avrebbe stimolato la sua creatività e arricchito la sua pratica artistica. L’influenza della Scuola Romana si riflette chiaramente nelle sue opere successive, che mostrano una maggiore sperimentazione formale e una profonda sensibilità emotiva.

Nel 1936, Janni ricevette l’invito a partecipare alla prestigiosa mostra della XX Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, un riconoscimento dell’importanza e della rilevanza del suo lavoro nell’ambito dell’arte contemporanea. Lo stesso anno, tenne anche una personale presso la rinomata Galleria La Cometa, consolidando ulteriormente la sua reputazione come uno dei pittori più talentuosi e innovativi del suo tempo.

Tuttavia, nonostante il successo e il riconoscimento, il destino di Guglielmo Janni prese una svolta inaspettata nel 1937, quando decise improvvisamente di abbandonare l’attività artistica. Le ragioni di questa decisione rimangono oscure e oggetto di speculazione, con alcuni che suggeriscono problemi di salute mentale o una crisi creativa.

Da questo momento in poi, le notizie su Guglielmo Janni diventano rare e frammentarie, fino alla sua scomparsa nel 1958, nella sua città natale.

Guglielmo Janni Quotazioni

Guglielmo Janni Opere – Stile e Caratteristiche

La Pittura di Guglielmo Janni: Tra Scuola Romana ed Esplorazione della Fisicità Maschile

La pittura iniziale di Guglielmo Janni, caratterizzata da uno stile accademico e fortemente influenzata dalla corrente artistica del ritorno all’ordine, rifletteva le tendenze dominanti della sua epoca. Le sue prime opere, intrise di un’atmosfera novecentesca, si concentravano principalmente su nature morte, paesaggi e dipinti di figura, seguendo i canoni estetici dell’antico che erano stati rivalutati e riadattati per rispondere alle esigenze dell’arte contemporanea.

Tuttavia, già nelle prime fasi della sua carriera, si intravedeva una componente di matrice fascista nelle opere di Janni, in linea con i principi e gli ideali del regime che governava l’Italia negli anni ’30. Questa tendenza divenne sempre più evidente nel corso della sua evoluzione artistica, culminando in una serie di dipinti che esaltavano l’ideologia fascista e celebravano i valori di forza, disciplina e patriottismo.

Un elemento ricorrente nelle opere di Guglielmo Janni di questo periodo era l’esaltazione dello sport e della fisicità maschile. Attraverso dipinti come “Atleti in palestra” del 1937, l’artista rappresentava con fervore l’energia e la vitalità degli atleti, celebrando la perfezione del corpo umano e la dedizione al miglioramento fisico. Allo stesso modo, opere come “Soldati a riposo” del 1936 riflettevano la sua adesione alle tematiche belliche e la sua visione idealizzata della guerra, evidenziando la sua sensibilità nei confronti del militarismo e della potenza militare.

A partire dal 1931, si nota un cambiamento significativo nello stile e nella tecnica pittorica di Guglielmo Janni, con l’adesione alla corrente artistica della Scuola Romana. Tuttavia, pur abbracciando questa nuova estetica, rielaborò le influenze della Scuola Romana nella sua personale maniera e visione artistica. Le sue opere divennero caratterizzate da tonalità più chiare e da forme più morbide, riflettendo una sensibilità tonale e una ricerca di armonia visiva.

Nonostante queste evoluzioni stilistiche, i temi e i soggetti delle opere di Janni rimasero in larga misura invariati. Tra i soggetti a cui l’artista era più affezionato e che ritraeva più frequentemente vi erano i dipinti di figure maschili, con una particolare predilezione per i nudi o i corpi di uomini. In queste rappresentazioni,  esaltava la bellezza e la forza del fisico maschile, trasmettendo un senso di idealizzazione e ammirazione per la virilità e la potenza fisica.

La sua produzione artistica di questo periodo rifletteva dunque un’adesione convinta alle tematiche e agli ideali del regime, oltre a una profonda esplorazione delle potenzialità espressive della pittura figurativa. Le opere di Guglielmo Janni si presentavano come un affresco vivido e suggestivo della società italiana degli anni ’30, catturando le tensioni e le contraddizioni di un’epoca segnata dalla politica, dalla guerra e dalla ricerca di un’identità nazionale.

Di seguito alcuni dei suoi dipinti noti:

  1. San Sebastiano (1927)
  2. Natura morta con piatto d’argento (1929)
  3. Endimione (1931)
  4. La vanità (1934)
  5. Giovane seduto (1934)
  6. Atleta (1935)
  7. Figure di atleti (1935)
  8. Natura morta con vaso azzurro (1936)
  9. Giovane addormentato (1936)
  10. Soldati a riposo (1936)
  11. Testa di pugile (1936)
  12. Pugile (1937)
  13. Atleti in palestra (1937)

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