MARIO CEROLI QUOTAZIONI
Il patrimonio artistico di Mario Ceroli si estende su un vasto corpus di opere, caratterizzato principalmente dalle sue sculture in legno, che lo rendono un artista di notevole rilevanza. Tuttavia, la sua versatilità si riflette anche nella creazione di mobili in legno, grafiche, opere su carta, spesso concepite come bozzetti delle sue sculture, e rare ceramiche. Questa diversità artistica evidenzia la profondità della sua esplorazione creativa attraverso vari medium.
Le sue sculture in legno, in particolare quelle risalenti agli anni ’60, ’70 e ’80 con influenze della Pop Art, sono considerate tra le sue opere più distintive e ricercate. Caratterizzate da sagome umane stilizzate, comunemente note come silhouette, queste creazioni rappresentano il culmine della sua espressione artistica. Le quotazioni di Mario Ceroli per le sculture variano ampiamente, spaziando da €1.000 a oltre €20.000, riflettendo la diversità e l’importanza delle sue opere nel contesto dell’arte contemporanea.
Il record di vendita personale dell’artista abbruzzese, registrato nel 2014, ha raggiunto circa €88.000 per una coppia di imponenti sculture in legno risalenti al 1964. Questo risultato sottolinea la rilevanza e l’apprezzamento crescente per l’opera di Mario Ceroli nel mercato dell’arte. La sua capacità di dare vita a sagome umane attraverso il legno ha catturato l’attenzione e l’ammirazione di collezionisti e appassionati.
Parallelamente alle sue sculture, Mario Ceroli ha prodotto una significativa collezione di mobili, con particolare riconoscimento per i tavoli in legno. La sua attenzione al design e la fusione di funzionalità ed estetica conferiscono a questi pezzi un valore aggiunto, rendendoli ambiti nel mercato dell’arte e del design.
Tuttavia, è importante sottolineare che le stime fornite sono indicative e necessitano di una valutazione più approfondita da parte di nostri esperti del settore. Per ottenere una valutazione accurata e personalizzata delle opere di Mario Ceroli, ti invitiamo a usufruire del servizio di valutazione gratuita, dove i nostri esperti analizzeranno dettagliatamente ciascuna opera, considerando i fattori fondamentali per la stima.
QUOTAZIONI MEDIE:€1.000 - €20.000
Mario Ceroli Valore Opere
Mario Ceroli emerge come una figura di spicco nell’universo artistico della seconda metà del XX secolo, collocandosi all’incrocio tra l’Arte Povera e la Pop Art. La sua notevole importanza deriva, in gran parte, dalla sua maestria nell’utilizzo del legno, un materiale tanto povero quanto naturale, che lo avvicina al movimento dell’Arte Povera. Al contempo, la sua affinità con la Pop Art si manifesta nei soggetti vibranti delle sue sculture, intrise di riferimenti popolari, e nel suo coinvolgimento nella Galleria La Tartaruga di Roma e nel movimento ad essa associato, la Scuola di Piazza del Popolo.
L’opera di Ceroli, costruita su questo equilibrio tra materia umile e iconografia pop, si inserisce con successo nel mercato dell’arte contemporanea, riflettendo il fascino intramontabile della pop art italiana. Le sue creazioni sono oggetto di una costante richiesta, evidenziando una sinergia armoniosa tra la sua visione artistica e il gusto del pubblico.
La produzione artistica di MarioC eroli è notevolmente vasta e variegata, abbracciando una molteplicità di opere anche di grandi dimensioni. Tuttavia, sono le sue prime sculture, risalenti agli anni ’60, ’70 e ’80, a catturare l’attenzione dei collezionisti. In particolare, le opere che presentano riferimenti Pop e le caratteristiche sagome di figure umane o animali, distintive dello stile dell’artista abruzzese, sono particolarmente ricercate. Queste silhouette, vere e proprie firme artistiche di Ceroli, contribuiscono a conferire alle sue opere un’identità iconica e unicità nel panorama dell’arte contemporanea.
Al di là delle sculture, l’artista si distingue anche per la sua produzione di mobili iconici, tra cui letti, tavoli, armadi, sedie e altri oggetti di design, realizzati con maestria nel medesimo materiale prediletto: il legno. Questi pezzi non sono solo elementi funzionali, ma vere e proprie opere d’arte che fondono forma e funzione in un armonioso equilibrio.
Il valore delle opere di Mario Ceroli, sostenuto dalla sua posizione privilegiata nel contesto artistico italiano, si riflette nei risultati di vendita, allineandosi a quelli degli altri eminenti rappresentanti della pop art italiana. La sua eredità artistica continua a prosperare, trasmettendo la sua visione unica e il suo contributo significativo alla scena artistica contemporanea.
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Mario Ceroli Vendita ed Acquisto
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Mario Ceroli Opere In Vendita
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Nelle nostre più recenti acquisizioni, potrai trovare anche dipinti o sculture di altri artisti, sia italiani del XIX e XX secolo, sia di coloro che hanno operato in Italia.
Biografia di Mario Ceroli
Nasce a Castel Frentano il 17 maggio 1938. Nel 1948, all’età di soli dieci anni, Mario Ceroli si trasferisce a Roma, città che diventerà il palcoscenico delle sue esplorazioni artistiche. Qui, si iscrive all’Istituto di Belle Arti, dove ha l’opportunità di studiare sotto la guida di maestri illustri come Leoncillo Leonardi, Pericle Fazzini e Ettore Colla. È proprio in questo contesto che inizia a sperimentare l’uso della ceramica, un medium che diventerà una delle sue caratteristiche distintive.
Il periodo tra il 1958 e il 1959 segna un punto di svolta nella sua carriera, con la realizzazione della sua prima mostra di ceramiche. Questa fase iniziale di esplorazione artistica getta le basi per la sua futura evoluzione, anticipando il suo interesse per la tridimensionalità e la plasticità dei materiali.
Nel 1963, un nuovo capitolo si apre nella vita di Mario Ceroli con la nascita del suo primo figlio, Marco. È negli anni Sessanta che l’artista si avvicina con entusiasmo alla Pop Art statunitense, ispirandosi particolarmente ai lavori di artisti come Louise Nevelson e Joe Tilson. Queste influenze si riflettono nelle sue opere, soprattutto nelle celebri silhouette che diventano una delle sue caratteristiche distintive. La sua opera, Cassa Sistina, guadagna riconoscimenti importanti, tra cui un premio alla Biennale di Venezia nel 1966.
Il 1966 segna un punto culminante con la sua mostra alla Galleria La Tartaruga (Roma) di Plinio De Martiis, dove conosce gli artisti della Pop Art italiana, come Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Cesare Tacchi, Renato Mambor e altri. Qui presenta opere iconiche come “L’ultima cena”, realizzata l’anno precedente e oggi custodita alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Questo evento consolida la sua posizione nell’ambito artistico contemporaneo e lo proietta sulla scena internazionale.
Nei primi anni Settanta, Mario Ceroli vive una relazione con l’attrice Daria Nicolodi, dalla quale nasce sua figlia Anna nel 1972. Questo periodo, contraddistinto da una fusione di influenze personali e artistiche, aggiunge nuovi strati di complessità alla sua produzione artistica.
Gli anni ’80 e ’90 vedono Mario Ceroli immergersi nella ricerca del tema del “tuttotondo” e della matericità sferica. Le sue opere diventano un dialogo costante con l’ambiente circostante, esplorando la relazione tra la forma artistica e lo spazio che la circonda. Le sue esposizioni si moltiplicano, con presenze significative alla Biennale di Venezia nel 1984, 1988 e 1993, consolidando il suo ruolo come artista di fama internazionale.
Le esposizioni si susseguono in tutto il mondo, dal Giappone a Pechino, da Buenos Aires a molte città italiane, tra cui Roma, Genova e Bologna. Nel 1995, Mario Ceroli si sposa con Raffaella Amati, da cui ha due figlie, Allegra e Virginia. Questo periodo segna un nuovo capitolo nella vita dell’artista, che continua a esplorare nuove sfide e sperimentazioni artistiche.
Gli anni duemila testimoniano l’impegno costante di Mario Ceroli nella commistione di elementi naturali come legno, cenere e lamine d’oro. La sua ricerca artistica si evolve, mantenendo una coerenza tematica che attraversa le diverse fasi della sua carriera. Nel 2002, espone alcune carte preparatorie all’Istituto Nazionale di Calcografia di Roma, mentre nel 2003 una grande mostra antologica, curata da Enrico Crispolti, si tiene al Castello Svevo a Bari, offrendo una panoramica completa della sua produzione artistica.
Il 2004 lo vede partecipare a una mostra di risonanza internazionale, “Da Balla alla Transavanguardia: Cento anni di arte italiana”, presso il Palazzo della Triennale a Milano. Le sue opere continuano a essere accolte con entusiasmo in mostre prestigiose, come “Arte Italiana 1950-1970” alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di New Delhi e Mumbai nel 2005, e “Segnali italiani dalla Collezione d’Arte Contemporanea” alla Farnesina a Belgrado, organizzate dal Ministero degli Affari Esteri.
Nel 2006, una personale intitolata “Mario Ceroli – Esserci e mai apparire” viene allestita presso la Galleria la Nuvolo di Roma. Nello stesso periodo, partecipa a una collettiva su arte e musica dalla Pop Art alla Street Art presso Merano Sound Zero. Questi eventi evidenziano la sua capacità di reinventarsi e di mantenere una rilevanza artistica nel panorama contemporaneo.
Oggi, Mario Ceroli continua a vivere a Roma con la sua famiglia.
Mario Ceroli Stile e Caratteristiche
Il genio poliedrico di Mario Ceroli si esprime attraverso una vasta gamma di discipline artistiche, abbracciando la scultura, la pittura, il disegno e la creazione di oggetti, ambienti e scenografie. La sua impronta innovativa nella scultura si manifesta chiaramente attraverso l’intenzione dichiarata di abolire il concetto tradizionale del tutto tondo.
A partire dal 1959, il legno grezzo diventa il materiale fondamentale che dà forma alle sue visioni . La sua predilezione per l’utilizzo di materiali naturali, tra cui legno, terra, vetro e ghiaccio, rivela la sua connessione profonda con la natura e la materia primordiale. La scelta del legno come mezzo espressivo diventa un elemento distintivo della sua pratica artistica.
Negli anni Sessanta, l’influenza della Pop Art americana si fa evidente nel lavoro di Ceroli. Comincia a esplorare la relazione tra materiali e forme, approdando all’idea delle sagome o silhouette. Queste figure umane stilizzate sono intagliate nel legno grezzo senza alcun intervento pittorico, preservando così il colore naturale del materiale. Questa scelta estetica riflette la sua attenzione all’elemento primario e al valore simbolico dell’opera d’arte.
Il suo ingresso sulla scena artistica romana negli anni ’60 ha segnato una riformulazione significativa del linguaggio artistico dell’epoca. La sua ricerca ha anticipato le poetiche dell’arte povera, contribuendo a ridefinire il concetto di materiali artistici nobili. Declassando il materiale tradizionale e nobile, ha investito il materiale naturale e povero di una nuova e potente capacità di rappresentazione.
Attraverso le forme ritagliate nel legno grezzo, le citazioni da icone dell’arte e le ironiche mimesi, Mario Ceroli ha reso tangibile l’astratto, traducendo concetti in gesti e materializzando idee. La sua abilità nel manipolare lo spazio si manifesta in una stupefacente proliferazione di forme che occupano lo spazio, unendo l’intento dell’artista, fortemente radicato in una tradizione fober di ascendenza medievale, di disegnare la realtà e l’ambiente umano in tutte le sue sfaccettature.
Muovendosi abilmente tra simbolismo e realtà, ha creato un’alterità che diventa il cuore stesso dell’arte. L’invasività della sua opera lo ha portato a sconfinare in ambiti considerati tradizionalmente inferiori, come il teatro, dove ha collaborato con importanti allestimenti di drammi e opere, e nel cinema. La sua creatività si è estesa anche alla progettazione di interi ambienti, contribuendo a plasmare luoghi di vita con la stessa maestria che i grandi architetti del secolo hanno applicato alla loro opera.
Attraverso il suo lavoro intraprendente e poliedrico, Mario Ceroli ha trasceso i confini delle singole discipline artistiche, creando un ponte tra simbolismo e realtà tangibile, e ridefinendo il concetto stesso di espressione artistica nel contesto contemporaneo. La sua eredità continua a ispirare e sfidare, dimostrando che l’arte può essere una forza che va oltre la forma e che può permeare ogni aspetto della vita umana.
Mario Ceroli Opere
Ecco alcune delle opere scultoree più note di Mario Ceroli:
- Si + No (1964)
- Asso di fiori (1964)
- Cinquecento (1964)
- Orologio (1964)
- Autoritratto (1965)
- Ultima cena (1965)
- Mappamondo (1966/68)
- L’uomo e la sua ombra (1967)
- Sedia gestatoria (1967)
- Farfalla (1967)
- Cavallo (1967)
- La M di Kepleor (1968)
- Il confronto di Daria (1969)
- Labirinto (1970)
- Gloria eterna ai caduti per la pittura (1972)
- Tavolo con rosa dei venti (1973)
- Positivo-Negativo (1975)
- Ritratto di Moravia (1978)
- Campo di grano (1979)
- L’Anonimo seduto (1980)
- Flagellatore (1991)
- Pianofortissimo (1993)
- La bocca della verità
- Dal timeo
- Terra, Sud, Tuono, Vista…
- La Cina
- Centoucceli
- Cassa Sistina
- Piramide di Ghiaccio
- New York New York
- Assemblea di streghe
- Faccia a faccia
- Girasole
- Albero della vita