MARIO MAFAI QUOTAZIONI
La produzione artistica di Mario Mafai si concentra principalmente su quadri ad olio e disegni, offrendo un’ampia gamma di opere che spaziano tra diversi stili e periodi della sua carriera. Questa varietà di medium e stili ha contribuito a definire la sua posizione nel mondo dell’arte, rendendolo un artista versatile e di grande valore.
Per quanto riguarda i dipinti ad olio su tela o tavola, i prezzi delle sue opere possono variare notevolmente in base a diversi fattori. In linea generale, le quotazioni di Mario Mafai per gli oli oscillano da circa €2.000 a oltre €15.000, sebbene ci siano casi eccezionali in cui le opere più rare e ambite possono raggiungere cifre ancora più elevate.
Il risultato e record di vendita di Mario Mafai è datato al 1998, quando uno dei suoi magnifici dipinti ad olio, risalente al 1929 e raffigurante una suggestiva veduta del Tevere con dimensioni di 40 x 50 cm, è stato aggiudicato per un notevole valore di circa €140.000. Questo record evidenzia l’apprezzamento costante dei suoi capolavori nel mercato dell’arte. Tuttavia, è importante notare che tali valori erano particolarmente elevati in quel periodo, e le fluttuazioni nel mercato dell’arte sono inevitabili.
Per quanto riguarda i disegni e gli acquarelli, i valori medi di queste opere variano da circa €200 a €2.000. Questi lavori, pur avendo valori più accessibili rispetto ai dipinti ad olio, rappresentano comunque una parte significativa delle opere del pittore.
È importante sottolineare che le stime dei prezzi fornite sono puramente indicative e soggette a variazioni nel tempo. Per ottenere una valutazione accurata di un’opera di Mario Mafai, è consigliabile consultare un nostro esperto del settore che possa fornire una valutazione dettagliata basata sulla specifica opera in questione. La consulenza di un esperto può aiutare a comprendere appieno il valore e l’importanza di un’opera d’arte nel contesto del mercato dell’arte.
QUOTAZIONI MEDIE€2.000 - €15.000
Mario Mafai Valore Quadri
Mario Mafai, un nome che risplende con luminosità nell’arte italiana del XX secolo, occupa un posto di rilievo all’interno del movimento artistico noto come la Scuola Romana. La sua straordinaria contribuzione all’arte italiana, e in particolare alle opere della Scuola Romana, ha lasciato un’impronta indelebile nell’ambito artistico del periodo.
Le opere di Mario Mafai sono ambite dai collezionisti e dagli appassionati d’arte legati a questa corrente, il che ha portato ad un costante apprezzamento dei valori di mercato delle sue creazioni, così come di quelle degli artisti affini che condividevano la sua visione artistica. La sua eredità continua a esercitare una notevole influenza nell’ambito della Scuola Romana e nel panorama artistico italiano in generale.
Tra le opere di Mario Mafai che destano maggiore interesse, spiccano le magnifiche vedute di Roma, che testimoniano la sua capacità di catturare la bellezza eterna della città attraverso la sua tavolozza e il suo stile pittorico. Queste opere offrono una finestra sulla sua visione unica e suggestiva della città.
Le nature morte di Mario Mafai sono anch’esse molto ricercate, con molte delle sue composizioni caratterizzate dalla presenza di numerosi oggetti intricati.
Le scene di vita quotidiana, come i ritratti di caffè e mercati, rappresentano un altro aspetto distintivo del suo lavoro. In queste opere, Mario Mafai ha dedicato tempo ed energia a catturare la vita frenetica e vibrante delle strade. La sua abilità nell’incanalare l’atmosfera di queste scene è davvero straordinaria, e queste opere sono altamente apprezzate.
In sintesi, Mario Mafai è stato un maestro nell’arte italiana del XX secolo, noto per il suo ruolo di spicco nella Scuola Romana. Le sue opere rappresentano una testimonianza preziosa della sua visione unica e del suo talento artistico. L’alta domanda da parte dei collezionisti e gli elevati valori di mercato delle sue opere riflettono il loro valore intrinseco e la sua continua rilevanza nel panorama artistico.
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Mario Mafai Acquisto e Vendita
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Mario Mafai in Vendita
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Biografia di Mario Mafai Pittore
Nascita e Sviluppo di un Artista Visionario a Roma
Mario Mafai, nato nell’incantevole cuore di Roma nel lontano 1902, è stato un artista visionario che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte italiana. La sua storia è un affascinante percorso che ha contribuito a definire la Scuola Romana e lo ha reso una figura iconica nell’arte del XX secolo.
Nascendo in una famiglia di classe sociale benestante, il giovane Mario Mafai aveva il destino già segnato, con un padre notaio e una madre che gestiva la Pensione “Salus” a Piazza Indipendenza. Tuttavia, il richiamo dell’arte si fece sentire presto nella sua vita, spingendolo a abbandonare gli studi tradizionali intorno al 1917 per dedicarsi completamente alla pittura. Questa decisione audace sarebbe stata il trampolino di lancio per una carriera artistica destinata a lasciare il segno nell’arte italiana.
Verso il 1924, il destino gli ha fatto incontrare Gino Bonichi, noto anche come Scipione, un’altra figura importante della Scuola Romana. Insieme, hanno frequentato la scuola libera del nudo presso l’Accademia di Belle Arti, dove hanno iniziato a forgiare le proprie visioni artistiche. È anche in questo periodo che Mario Mafai ha incontrato Antonietta Raphaël, una figura chiave nella sua vita, appena arrivata da Parigi. Questo incontro ha avuto un profondo impatto sulla sua arte, portando ad un’espansione della sua visione e ispirando un nuovo capitolo nella sua carriera.
Nel 1927, insieme ad Antonietta hanno deciso di vivere nella casa-studio in Via Cavour, un luogo frequentato anche da Scipione e Renato Marino Mazzacurati. Questo ambiente creativo ha stimolato ulteriormente la loro espressione artistica, creando uno spazio in cui le idee potevano fluire liberamente e le sperimentazioni artistiche erano all’ordine del giorno.
Nel 1929, Mario Mafai e Scipione hanno esposto insieme al “Convegno” di giovani pittori a Palazzo Doria, un evento che ha attirato l’attenzione della critica e del pubblico. In questo periodo, Cipriano Efisio Oppo, un noto critico d’arte, ha elogiato il suo antimpressionismo, facendo riferimento a nomi illustri come Utrillo, Derain e Vlaminck. Era chiaro che stava emergendo come un talento promettente nell’ambito dell’arte.
Il 1929 è stato un punto di svolta nella carriera di Mario Mafai, con le sue opere che iniziavano a catturare l’attenzione della critica d’arte. Ha partecipato a una mostra di giovani pittori romani, organizzata dall’associazione Il Convegno e presentata da Corrado Pavolini, presso Palazzo Doria. Tra gli altri artisti che hanno esposto vi erano Scipione, Gisberto Ceracchini e Francesco Di Cocco. Questa esposizione ha portato il noto critico d’arte Longhi a coniare la definizione “Scuola di Via Cavour” per lui, Scipione e Raphaël, riconoscendo la loro importanza nella scena artistica romana.
L’Espressionismo e l’Evoluzione Artistica negli Anni ’30
All’inizio degli anni ’30, Mario Mafai ha iniziato a esplorare l’opera di Giorgio Morandi. Questa influenza lo ha portato a sviluppare un approccio nostalgico alla pittura, in cui la sua tecnica si è evoluta costantemente. Trascorrendo del tempo a Parigi nel 1930, è stato esposto alle opere di Chagall e Dufy, ma è rimasto saldamente ancorato alla sua visione artistica personale. La sua capacità di assorbire influenze esterne e fonderle con la sua espressione individuale è stata una delle chiavi della sua grandezza artistica.
Negli anni ’30, le opere di Mario Mafai hanno mostrato un dialogo costante tra le sue tendenze psicologiche romantiche e l’astrazione degli elementi pittorici. Le sue composizioni erano solenni, leggere e pacate, ma occasionalmente interrotte da forme grottesche introdotte da Scipione, un elemento di sorpresa e contrasto che ha reso il loro lavoro ancora più affascinante. Alla fine degli anni ’30, ha sperimentato una svolta audace nella sua arte, introducendo drammatiche interruzioni di colore nei suoi dipinti. Questo periodo ha visto la creazione della sua celebre serie di “Trionfi, Cortei e Massacri”, opere che hanno riflettuto la turbolenza del periodo storico in cui sono state realizzate.
Mario Mafai ha continuato a esporre le sue opere in tutta Italia, guadagnandosi un posto di rilievo nella scena artistica nazionale. La sua capacità di fondere tecniche tradizionali con un approccio più espressivo e fantasioso è stata un contributo inestimabile alla Scuola Romana e all’arte italiana nel suo complesso.
Nel corso degli anni, Mario Mafai ha ampliato ulteriormente il suo repertorio artistico. Presentato da Emilio Cecchi, ha esposto numerose vedute di Roma, intitolate “Paesaggio romano”, ma ha anche affrontato temi più critici, come le “Demolizioni”, un soggetto che ha suscitato dibattiti e polemiche, poiché rifletteva gli sventramenti urbanistici del regime fascista. La sua abilità nel catturare l’essenza di un’epoca in tumulto e tradurla in arte è stata un elemento distintivo del suo lavoro.
Nel 1937, su segnalazione di Ferruccio Ferrazzi, ha ottenuto dall’Accademia d’Italia un premio d’incoraggiamento, riconoscimento condiviso con altri talentuosi artisti come Corrado Cagli e Fausto Pirandello. La sua influenza sull’arte italiana era sempre più evidente, e nel 1938, alla XXI Biennale di Venezia, è stata riservata una sala appositamente per lui, insieme a Alberto Ziveri. Questo accostamento ha messo in luce la svolta realista che stava prendendo piede nella pittura italiana, ed il pittore era al centro di questa evoluzione.
Nel 1939, ha preso una decisione coraggiosa per proteggere la sua famiglia dalle persecuzioni razziali: si è trasferito a Genova. Qui, ha continuato a coltivare la sua arte e ha trovato ispirazione in artisti come Manzù e Guttuso.
L’Impegno Sociale e l’Eredita Artistica
Tornato a Roma dopo la guerra, Mario Mafai ha aderito al Partito Comunista Italiano (PCI) e ha iniziato a esprimere le sue opinioni attraverso le pagine di “Rinascita” insieme ad altri artisti impegnati. La sua arte ha continuato a evolversi, con mostre personali che si sono moltiplicate in tutta Italia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, poiché la sua importanza nella riflessione critica sulla Scuola Romana e sull’arte italiana nel suo complesso non poteva essere ignorata.
Nel 1948 è un assiduo frequentatore del Caffè Greco a Roma, dove c’era un profondo senso di libertà e della rinascita culturale della capitale. Qui frequenta grandi personalità ed artisti dell’epoca, come Afro Basaldella, Carlo Levi, Pericle Fazzini e Renzo Vespignani.
Negli anni Cinquanta, Mario Mafai ha abbracciato una pittura tonale, sempre più indipendente dal soggetto, concentrata sulla ricerca dell’autoreferenzialità del quadro e dei suoi elementi compositivi. Questa fase è stata caricata di valenze materiche, con il pittore che sperimentava nuove tecniche e approcci alla pittura. Negli anni Sessanta, ha fatto un passo ulteriore verso l’astrazione, esplorando territori inesplorati e sconfinati della sua arte.
Mario Mafai, l’artista audace e sperimentale, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte italiana. La sua morte nel marzo del 1965 ha segnato la fine di un’epoca artistica straordinaria.
Mario Mafai Opere
Ecco un elenco di alcune delle opere pittoriche di Mario Mafai:
- Autoritratto (1927)
- Strada con casa rossa (1928)
- Tramonto sul Lungotevere (1929)
- Composizione con forbici (1930 c.)
- Case al Foro Traiano (1930)
- Uomini oranti (1930)
- Vaso con fiori (1932 c.)
- Testa di Simona (1932)
- Tre bambine (1932)
- Bambini (1932)
- Nudo su divano (Nudo sdraiato) (1933)
- Il modello nello studio (1933)
- Lezione di piano (1934)
- Ritratto nello studio (1934)
- Via dell’Impero (1934)
- Donne che si spogliano (1934)
- Ritratto di ragazzo in blu (1934)
- Demolizioni (1935)
- Ponte Romano (1935 c.)
- Demolizione dell’Augusteo (1936)
- Garofani bianchi con mammole (1936)
- La comparsa (1937)
- Il cestino di fiori (1938)
- Fiori secchi (1938)
- Testa di bambola (Natura morta con maschera) (1938)
- Demolition of villages (1939)
- Modelli nello studio (1939-1940)
- Manichino e ventaglio (1940)
- Modelli nello studio (1940)
- Natura morta con caraffe e diavoletto (1941)
- Rose e bottiglia (1941)
- Natura morta con manichino maschera e abito/Donna in abito da sera (1940)
- Veduta di Piazza Mignanelli (1942 c.)
- Villa Borghese da Via Margutta (1940 c.)
- Le case di Via Margutta (1946)
- Ritratto di Antonietta (1944)
- Nudo femminile con scarpa rossa (1945)
- Corteo (1947)
- Osteria romana (Osteria di Via Flaminia) (1949/50)
- Il caffè (1950)
- La vendemmia (1950 c.)
- Autoritratto (1951)
- Natura morta con peperoni (1951)
- Paesaggio romano con Colosseo (1952)
- Garofani e rose (1953)
- Campagna Romana (1954)
- Il caffè degli intellettuali (1954)
- Tetti di Roma (1957)
- Giorni felici (1959)
Mario Mafai Firma
Nel corso dell’esplorazione dell’opera di Mario Mafai è fondamentale prestare attenzione ai dettagli, tra cui la firma dell’artista. Qui di seguito, ti presentiamo due esempi di firme, che potrebbero risultare utili nel confronto con le firme presenti nelle tue opere d’arte. Tuttavia, è importante notare che il pittore poteva variare il suo stile di firma in diverse opere, pertanto questi esempi non possono costituire una verifica assoluta dell’autenticità di una sua opera.
Nei due esempi forniti, l’artista ha utilizzato uno stile corsivo, scrivendo il suo cognome “Mafai”. Questa scelta stilistica è un elemento di riconoscimento nelle sue opere, ma è essenziale considerare che potrebbe aver sperimentato con firme diverse in varie fasi della sua carriera o in contesti specifici.
Archivio Mario Mafai
Il Centro Studi Mafai Raphaël è una risorsa preziosa per gli appassionati d’arte, i collezionisti e gli studiosi interessati all’opera dell’artista italiano Mario Mafai e di sua moglie, la pittrice Antonietta Raphaël. Questo archivio svolge un ruolo significativo nel documentare e autenticare le opere di questi due artisti.
Una delle principali funzioni del Centro Studi Mafai Raphaël è quella di raccogliere informazioni e documentazione su opere del pittore e Antonietta Raphaël possedute da privati. Questo processo di raccolta di opere d’arte è importante per creare cataloghi generali che documentino e autentichino le opere di questi artisti. L’inclusione di un’opera nei cataloghi generali rappresenta una prova di autenticità e contribuisce alla comprensione e alla conservazione del loro patrimonio artistico.
Un aspetto significativo del Centro Studi Mafai Raphaël è che l’inserimento delle opere nei cataloghi generali è gratuito. Questo incentiva i possessori di opere degli artisti a condividere informazioni e documentazione sull’arte di questi artisti. In cambio dell’inclusione nell’archivio, ai proprietari delle opere verrà rilasciato un certificato di archiviazione, che conferma l’inclusione dell’opera nel catalogo generale e ne attesta l’autenticità.
Per rendere possibile questo processo, è necessario inviare informazioni e documenti pertinenti al Centro Studi Mafai Raphaël. Questi documenti possono includere fotografie di alta qualità dell’opera, informazioni sulla provenienza e sulla storia dell’opera stessa, nonché eventuali documenti di autenticazione o altri dati rilevanti. La collaborazione tra i possessori di opere e l’archivio è essenziale per la documentazione accurata e completa del lavoro di Mario Mafai e Antonietta Raphaël.
In generale, l’Archivio Mario Mafai svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare la conservazione e la documentazione dell’eredità artistica di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, fornendo ai collezionisti e agli studiosi una risorsa preziosa per la ricerca e l’approfondimento dell’arte di questi due grandi artisti italiani.