NICOLA D’ANTINO QUOTAZIONI
Il ricco patrimonio artistico di Nicola D’Antino si declina principalmente attraverso la forma scultorea, un affascinante insieme di opere che riflettono uno stile personale ed elegante, tipicamente realizzate in bronzo. Le sculture dell’artista spaziano tra i filoni artistici del gusto liberty e di una classicità raffinata, conferendo alle sue opere una preziosa fusione di elementi estetici.
Le opere di D’Antino si distinguono per la loro straordinaria varietà di soggetti, con una predilezione evidente per fanciulle, gruppi di bambini e figure femminili. Le statuette affrontano con grazia e delicatezza le rappresentazioni di momenti di vita quotidiana, catturando l’essenza della gioventù e della femminilità con una maestria unica.
Quando si tratta di valutare le opere dello scultore abruzzese, il panorama dei prezzi e dei valori di mercato rivela un buon interesse nei suoi lavori. Le sculture in bronzo di dimensioni più contenute, ad esempio, oscillano generalmente tra €700 e €4.000, evidenziando un’accessibilità di mercato per gli amanti dell’arte. Tuttavia le quotazioni di Nicola D’Antino per le opere più importanti tendono a superare €5.000, rappresentando investimenti artistici di maggior rilievo.
Le quotazioni di Nicola D’Antino dipendono da vari fattori chiave che contribuiscono alla valutazione di ogni singola opera. Le dimensioni, il soggetto ritratto e la qualità della fusione emergono come elementi essenziali in questo processo. I bronzi che raffigurano nudi di donna, ballerine e visi di fanciulle emergono come particolarmente ambiti, suscitando l’interesse e l’ammirazione di collezionisti e appassionati.
Va sottolineato che le stime di valore precedentemente menzionate sono indicative e dovrebbero essere ulteriormente approfondite da esperti del settore. La nostra galleria, specializzata nella scultura del primo Novecento e, in particolare, nell’opera di Nicola D’Antino, è pronta ad offrire una valutazione approfondita. I nostri esperti, costantemente aggiornati sul mercato, considereranno attentamente ogni aspetto dell’opera, garantendo una valutazione accurata e dettagliata che rifletta il valore intrinseco dell’opera del maestro nel contesto artistico del suo tempo.
QUOTAZIONI MEDIE:€700 - €7.000
Nicola D’Antino Quotazioni e Valore Opere
Tra Liberty e Fascismo – La Scultura Versatile di un Maestro Abruzzese: Studio dei Suoi Attuali Prezzi nel Mercato dell’Arte
Nicola D’Antino, indiscusso maestro della scultura, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico del primo Novecento, emergendo come una figura di rilievo nel contesto della scultura liberty e del ventennio fascista. Il suo contributo, intriso di maestria e versatilità, lo ha collocato tra gli scultori più significativi non solo nella fervente scena abruzzese, ma anche come uno dei protagonisti della scultura a livello nazionale.
Le opere di Nicola D’Antino, prevalentemente realizzate in bronzo, sono un affascinante percorso attraverso le varie correnti artistiche che hanno caratterizzato il suo percorso creativo. Inizialmente improntate ai canoni estetici del movimento Liberty, le sue sculture manifestano una leggiadria e un’eleganza peculiare, riflettendo il gusto dell’epoca. Tuttavia, con il trascorrere degli anni, l’artista ha abbracciato una prospettiva più classica, allineandosi ai canoni dell’arte fascista, caratterizzata da immagini più robuste e possenti.
L’evoluzione stilistica di Nicola D’Antino, dal Liberty alla fase influenzata dal regime fascista, ha conferito alle sue opere una profonda varietà e una capacità di adattamento alle mutevoli correnti artistiche del suo tempo. Questa versatilità ha reso le sue sculture oggetto di desiderio per gli amanti dell’arte della prima metà del XX secolo e per i collezionisti che apprezzano le opere provenienti dalla ricca tradizione artistica abruzzese.
Le sculture di D’Antino, sia quelle del periodo liberty che quelle successive, godono di una costante domanda sul mercato. I loro valori di mercato sono rimasti saldi nel corso del tempo, testimonianza della duratura attrattiva esercitata da queste opere d’arte. Calcolare il valore di una scultura dell’autore abruzzese richiede una valutazione attenta della sua qualità artistica e delle dimensioni dell’opera. Questi due parametri emergono come fattori chiave che incidono significativamente nella stima del valore complessivo di un’opera dello scultore abruzzese.
In definitiva, l’eredità artistica di Nicola D’Antino si distingue per la sua capacità di attraversare e abbracciare le sfumature stilistiche del suo tempo, conferendo alle sue sculture un carattere senza tempo e una rilevanza continua nel mondo dell’arte.
Nicola D’Antino Valutazione Gratuita e Senza Impegno
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È importante sottolineare che la valutazione delle opere d’arte è un procedimento complesso che richiede l’intervento di esperti del settore. I nostri specialisti sono costantemente aggiornati sui prezzi di mercato, monitorando attentamente i risultati delle vendite delle opere di artisti come Nicola D’Antino, specializzandosi sia nella scultura liberty che nel periodo del ventennio fascista, nonché nell’arte abruzzese.
Nel corso della valutazione, i nostri esperti considereranno diversi fattori chiave. Questi includono la qualità dell’opera, con particolare attenzione alla fusione nel caso di sculture in bronzo. Sarà valutato anche il soggetto raffigurato e l’importanza dell’opera nel contesto artistico e nella vita dell’artista.
Siamo consapevoli dell’importanza di fornire valutazioni precise e coerenti con il mercato attuale. La tua fiducia è la nostra priorità, e ci impegniamo a offrire una valutazione che rifletta appieno il valore artistico e storico dell’opera di Nicola D’Antino che possiedi. Attendiamo con interesse le tue foto e la possibilità di esaminare da vicino questa preziosa opera d’arte.
Nicola D’Antino Vendita ed Acquisto
Acquistiamo Sculture del rinomato Artista abruzzese
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La nostra galleria si impegna a condurre trattative equilibrate, basate sui prezzi di mercato correnti delle opere di Nicola D’Antino. I nostri esperti, specializzati nella scultura del primo Novecento, in particolare nell’ambito della scultura liberty e del ventennio fascista, oltre che nell’arte abruzzese in generale, sono costantemente aggiornati sui valori di mercato. La nostra priorità è garantire che l’accordo sia conveniente per entrambe le parti.
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Nicola D’Antino Opere in Vendita
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Tra le nostre recenti acquisizioni potrebbero figurare anche dipinti o sculture di altri artisti, compresi pittori italiani dell’Ottocento e del XX secolo, o artisti che hanno operato in Italia.
Biografia di Nicola D’Antino Scultore
Nicola D’Antino, nato il 31 ottobre 1880 a Caramanico d’Abruzzo, da Vincenzo e Floridea Chirone, rappresenta una figura eminentemente significativa nell’ambito dell’arte italiana del primo Novecento. La sua formazione artistica ebbe inizio sotto l’influenza del rinomato pittore abruzzese Francesco Paolo Michetti, il quale non solo plasmò le prime inclinazioni artistiche dello scultore ma esercitò anche un impatto duraturo sulla sua carriera e sulla sua identità artistica.
Dopo aver frequentato l’Accademia napoletana di Belle Arti sotto la guida di Achille D’Orsi, Nicola D’Antino si trasferì a Roma, dove ebbe l’opportunità di collaborare con il rinomato scultore Ettore Ximenes. La sua presenza nella scena artistica romana si fece notare già nei primi anni del Novecento, quando espose le sue opere alla mostra degli Amatori e Cultori nel 1906, ripetendo l’esperienza nel 1908 e nel 1910. Durante questo periodo, il suo lavoro rifletteva chiaramente le influenze del verismo partenopeo, una corrente artistica che vedeva tra i suoi protagonisti figure di spicco come Antonio Mancini e Vincenzo Gemito.
La partecipazione di Nicola D’Antino all’Esposizione internazionale di Roma nel 1911, con la sua opera “Signora”, segnò un ulteriore riconoscimento della sua abilità e del suo impegno artistico. L’anno successivo, fu incluso nella mostra d’arte giovanile a Napoli insieme a prominenti artisti dell’epoca come Arturo Noci, Arturo Dazzi, Giovanni Prini e Amleto Cataldi.
Il periodo iniziale della sua carriera artistica vide D’Antino concentrarsi sulla produzione di piccole sculture, chiaramente influenzate dallo stile di Costantino Barbella. Le sue opere in bronzo, argento ed oro raffiguravano spesso gruppi di bambini colti in momenti di gioco, con un’estetica che rispecchiava gli ideali dell’Art Nouveau, in voga a Roma grazie a figure come Duilio Cambellotti.
La sua partecipazione alla decima Esposizione biennale veneziana del 1912 con il suggestivo bronzo “Adolescente” confermò la sua crescente notorietà nel panorama artistico italiano. Nel 1918, tenne una mostra personale a Milano con Umberto Prencipe presso la Galleria A. De Conciliis, esponendo ventuno opere che avevano già riscosso successo a Roma e Napoli. Nel corso degli anni Venti, lo stile di Nicola D’Antino subì una trasformazione, orientandosi maggiormente verso la scultura classica e acquisendo una maggiore solidità nei volumi.
Il 1921 segnò un altro momento significativo nella carriera di Nicola D’Antino, quando divenne membro della Commissione ordinatrice della I Biennale Romana, affiancato da artisti del calibro di Giulio Bargellini, Ercole Drei, Cipriano Efisio Oppo, Giulio Aristide Sartorio, Attilio Selva, Armando Spadini e Aleardo Terzi. Lo stesso anno espone alla collettiva della Galleria Pesaro di Milano, insieme a Renato Brozzi e Amedeo Bocchi. La sua presenza artistica continuò a distinguersi con opere come la “Fanciulla d’Abruzzo” in marmo statuario e il delicato “A primavera” in argento, esposti nel 1924 alla quattordicesima Esposizione d’arte biennale di Venezia.
Tra i suoi lavori più significativi, spiccano i busti-ritratto di Francesco Paolo Michetti e Gabriele D’Annunzio, eminenti figure dell’Abruzzo celebrate attraverso la sensibilità artistica di D’Antino. Le sue realizzazioni includono le stazioni della Via Crucis per la Chiesa di San Saturnino a Roma, il monumento ai Caduti nell’Aquila e le quattro grandi figure in bronzo del ponte sul fiume a Pescara.
La Galleria nazionale d’arte moderna di Roma conserva preziose testimonianze della sua maestria, tra cui un busto-ritratto di Francesco Paolo Michetti e due affascinanti sculture: un “nudino femminile” e “Levriere”. Nella fase finale della sua carriera, D’Antino ritornò alla pittura, iniziando con la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1934. Tuttavia, la sua produzione artistica divenne sempre più riservata, e trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine nella sua dimora alle porte di Roma.
Nicola Eugenio D’Antino si spense il 3 novembre 1966 a Roma, lasciando un’eredità artistica ricca e diversificata che continua a suscitare interesse e ammirazione. Le sue opere sono state nuovamente portate alla ribalta grazie a mostre come “Scultura italiana del primo novecento” nel 1992, che ha evidenziato il contributo significativo dello scultore abruzzese al panorama artistico italiano del suo tempo.
Sculture Nicola D’Antino – Opere, Stile e Caratteristiche
Il Bronzo dell’Anima – Un Viaggio Scultoreo tra Liberty e Fascismo nell’Arte di Nicola D’Antino
L’eclettica opera scultorea di Nicola D’Antino rappresenta una sorprendente sinfonia di forma e sostanza, un affascinante viaggio attraverso i vari stadi evolutivi di uno dei maestri dell’arte abruzzese del Novecento. L’artista, principalmente noto per le sue sculture, ha dato vita a un corpus artistico in cui il bronzo è protagonista indiscusso, divenendo il mezzo espressivo attraverso cui trasmettere la sua visione unica e straordinaria del mondo.
Nei primi passi della sua carriera, D’Antino si cimenta con la creazione di piccoli bronzi, ritraendo adolescenti nude in pose di danza che rispecchiano i canoni estetici del movimento Liberty. Questi primi lavori incarnano la leggerezza e la grazia proprie dello stile Liberty, ma non mancano di mostrare l’influenza di Costantino Barbella, illustre scultore abruzzese dell’Ottocento. Il risultato è una fusione armoniosa tra eleganza e influenze del passato, un tributo al dinamismo dell’arte che si rinnova attraverso il tempo.
Nicola D’Antino si distingue come un eccellente modellatore, plasmando con maestria statuette di fanciulle e donne. Le sue creazioni in bronzo, argento ed oro ritraggono vivaci gruppetti di bambini, catturati nell’atto giocoso, e fanciulli dalle forme esili, nervose, eppure vibranti di emozioni palpabili. Ogni scultura diventa così un racconto scolpito di vita, una celebrazione della gioventù e della femminilità che trapela attraverso ogni dettaglio con una profondità straordinaria.
Con l’evolversi degli anni Venti, lo stile di D’Antino si trasforma, volgendo lo sguardo alla scultura classica. Emergono volumi più solidi, segnando un cambiamento di prospettiva artistica che abbraccia la robustezza delle forme. Questa fase segna anche una svolta politica nella sua arte, poiché si avvicina ai principi dell’arte del regime fascista. Le sue creazioni propongono immagini di forza e potenza, rivolgendosi a figure più possenti e attingendo ad ispirazioni dall’antichità classica. Un’arte che, pur cambiando pelle, conserva la maestria tecnica e l’anima di un artista che si adatta alle sfide del suo tempo.
In questo intricato percorso artistico, D’Antino dimostra una versatilità straordinaria, attraversando stili e movimenti senza perdere la sua firma unica. La sua scultura diventa così una testimonianza visiva di un viaggio artistico che si sviluppa nel tempo.
Sculture
Ecco alcune delle sue sculture più conosciute:
- Busto di fanciulla (1905)
- Gentildonna (1909)
- Le rose di maggio (1909)
- Processione (1910)
- Ritratto di giovinetta (1911)
- Adolescente (1912)
- Un concerto (1913)
- Danzatrice con tamburello (1913/15)
- La signorina Tina (1915/16)
- Fanciulla con coppa
- Piccoli suonatori (1918 c.)
- Ritratto della Marchesa Paola Medici del Vascello (1922)
- Monumento ai Caduti (1926)
- Autoritratto (1926)
- Le amiche (1926)
- Montanina (1929 c.)
- Due fontane gemelle (1929/32)
- Giocatore di bocce (1930 c.)
- Lo sciatore (1931)
- Il Timoniere (1931)
- Allegoria della Pastorizia (1932/33)
- La Pastorizia, La Pesca, L’Agricoltura e L’Industria (1933)
- Fontana Luminosa (1934/35)
- Ritratto di Francesco Paolo Michetti (1938)
- Giovane donna con ciotola in mano
- Levriero
- Danzatrice
- Ritratto di Gabriele D’Annunzio
- Maternità
- Danzatrice
- Concertino
- Danzatrice a braccia levate