Il contributo artistico di Quirino Ruggeri è complesso e variegato, poiché ha lavorato in due diverse discipline artistiche: la scultura e la pittura astratta. Queste due forme espressive hanno contribuito a definire la sua carriera artistica e il suo impatto nel mondo dell’arte.

Innanzitutto, le sculture di Quirino Ruggeri rappresentano una parte significativa del suo corpus artistico. Ha dedicato gran parte della sua carriera alla produzione di opere scultoree, creando pezzi che sono diventati oggetti di ammirazione e interesse nel mondo dell’arte. La sua abilità nell’arte della scultura è evidente nella varietà di opere che ha prodotto, ognuna con il suo stile distintivo e la sua profondità emotiva. La sua dedizione alla scultura ha dato vita a un corpo di lavoro che continua a suscitare interesse e apprezzamento tra i collezionisti e gli amanti dell’arte.

Le quotazioni delle sculture di Quirino Ruggeri variano notevolmente, influenzate da diversi fattori. Le sue opere in bronzo di piccole e medie dimensioni, per esempio, possono avere valori compresi tra €1.500 e oltre €6.000. Tuttavia, è importante notare che le sculture di dimensioni più grandi, che richiedono una quantità maggiore di lavoro e materiali, possono raggiungere stime significativamente più elevate, spingendosi fino a €10.000 o €15.000. Le dimensioni e il soggetto dell’opera sono tra i principali fattori che influenzano il valore di una sua scultura.

D’altra parte, Quirino Ruggeri ha anche sperimentato con la pittura astratta dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questa fase della sua carriera ha rappresentato una svolta sorprendente, in cui ha abbandonato la scultura per esplorare nuovi orizzonti creativi attraverso la pittura.

Le quotazioni delle opere pittoriche astratte di Quirino Ruggeri tendono a essere inferiori rispetto alle sculture, con valori generalmente compresi tra €1.000 e €2.500. Questa differenza di quotazioni riflette il fatto che il mercato dell’arte spesso attribuisce un maggiore valore alle sculture rispetto ai dipinti. Tuttavia, la bellezza e il significato delle sue opere pittoriche meritano comunque l’attenzione e l’apprezzamento.

In definitiva, il contributo artistico di Quirino Ruggeri è ricco e variegato, composto da sculture che rappresentano la sua dedicazione e abilità nel lavoro con il bronzo e da opere pittoriche astratte che riflettono la sua capacità di sperimentare e adattarsi all’evoluzione dell’arte. Le stime di valore fornite sono indicative e possono variare in base a diversi fattori, quindi è consigliabile consultare un nostro esperto d’arte per ottenere una valutazione precisa e dettagliata delle sue opere.

Quirino Ruggeri Valore Opere

Quirino Ruggeri, un rinomato scultore del XX secolo, ha lasciato un’impronta significativa nella scena artistica del suo tempo. La sua carriera artistica, specialmente durante il ventennio fascista, lo ha visto emergere come una figura di spicco nell’ambiente culturale dell’epoca. La sua partecipazione attiva a mostre e la sua collaborazione con importanti personalità dell’arte hanno contribuito a consolidare il suo status di artista di rilievo.

Il periodo del ventennio rappresenta il culmine della carriera di Quirino Ruggeri ed è anche il momento di cui le sue opere raggiungono i valori di mercato più elevati. Durante questo periodo, lo scultore si è distinto per la sua abilità straordinaria nella scultura in bronzo, realizzando un corpo di lavoro di alta qualità. La sua maestria artistica si è particolarmente manifestata nella creazione di sculture ritrattiste, con una predilezione per teste e mezzi busti in bronzo.

Queste opere erano chiaramente influenzate dall’arte del ventennio, caratterizzate da un forte richiamo al classicismo e all’antica Roma. Le sculture di Quirino Ruggeri di questo periodo sono molto ricercate e apprezzate dai collezionisti per la loro bellezza intrinseca e per il contesto storico in cui sono state realizzate.

Oltre alle sculture ritrattiste, le sue sculture allegoriche create durante il periodo fascista sono altrettanto ricercate. Queste opere, ricche di simbolismo e significato, riflettono il clima culturale dell’epoca e catturano l’ideologia del tempo. L’abilità di Quirino Ruggeri nel trasmettere messaggi attraverso la sua arte ha reso queste sculture particolarmente interessanti per i collezionisti e gli studiosi dell’arte del ventennio.

Dopo il periodo fascista, si è avventurato in una produzione di quadri astratti. Tuttavia, è importante notare che queste opere non hanno raggiunto lo stesso grado di apprezzamento e valutazione sul mercato rispetto alle sue sculture precedenti. Potrebbe essere dovuto al fatto che l’artista è generalmente meno riconosciuto per questa fase della sua produzione, e i suoi collezionisti tendono a concentrarsi sulle sculture che rappresentano il culmine della sua abilità artistica e il contesto storico che le circonda.

In sintesi, Quirino Ruggeri è stato un artista versatile che ha dominato il panorama artistico del suo tempo, in particolare durante il ventennio fascista. La sua maestria nella scultura in bronzo, la sua produzione di sculture ritrattiste e allegoriche e il richiamo al classicismo hanno contribuito a rendere le sue opere altamente desiderate dai collezionisti. Mentre la sua produzione successiva di quadri astratti ha un valore di mercato inferiore, il suo contributo all’arte italiana del XX secolo rimane notevole e affascinante.

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Biografia di Quirino Ruggeri Scultore

L’Emigrazione in America e la Scoperta della Scultura

Quirino Ruggeri è stato un noto scultore italiano nato il 24 marzo 1883 ad Albacina di Fabriano. La sua vita e la sua carriera artistica sono state intrise di viaggi, scoperte, cambiamenti e amicizie influenti nel mondo dell’arte. La sua emigrazione giovanile in Argentina, il ritorno a Roma e la sua improvvisa scoperta della scultura hanno plasmato il suo percorso artistico in modi profondi e sorprendenti.

Emigrò in Argentina quando era ancora molto giovane, cercando opportunità e un futuro migliore oltre oceano. In Argentina, Quirino Ruggeri intraprese la professione di sarto e trascorse molti anni nella suo nuovo paese. Tuttavia, il richiamo dell’arte e della creatività lo portò a fare ritorno in Italia intorno al 1920. Era all’incirca nella sua quarta decade di vita quando fece una scoperta che avrebbe cambiato il corso della sua esistenza: la scultura.

Dopo essere tornato a Roma, Quirino Ruggeri iniziò a esplorare la scultura con una passione e una dedizione straordinarie. Si stabilì brevemente ad Anticoli Corrado, un luogo noto per essere il rifugio di una comunità di artisti creativi che stavano sperimentando con nuove forme e stili nel loro lavoro. Qui, entrò in contatto con questa vivace comunità di artisti e si immerse nella ricerca di un linguaggio primitivista moderno e stilizzato. Questo periodo fu cruciale per la sua formazione artistica, poiché fu esposto a idee e influenze che avrebbero avuto un impatto duraturo sul suo lavoro.

L’Ascesa nell’Arte italiana

Sebbene Quirino Ruggeri abbia studiato brevemente con Arturo Dazzi, la sua formazione principale fu l’autoapprendimento. Prese uno studio vicino a due figure di spicco dell’arte italiana, Giorgio de Chirico e Virgilio Guidi. Questa vicinanza gli diede l’opportunità di esporre alla Primaverile fiorentina nel 1922, insieme a Guidi. Questa esposizione segnò l’inizio della sua carriera artistica e lo pose sotto i riflettori dell’ambiente artistico italiano. Durante questo periodo, stabilì importanti amicizie con artisti come Alberto Savinio, Mario Broglio e Filippo de Pisis, che lo influenzarono ulteriormente e lo aiutarono a sviluppare la sua visione artistica.

La frequenza costante della “terza saletta” del Caffe Aragno, un luogo di ritrovo per gli artisti e gli intellettuali dell’epoca, lo mise in contatto con altre figure importanti come Corrado Cagli e Mario Broglio. Broglio lo invitò persino a partecipare alla mostra “Valori Plastici” alla Primaverile fiorentina nel 1922. La sua esposizione individuale presso gli Amatori e Cultori di Roma nel 1927, con 14 opere, dimostrò il suo crescente riconoscimento nel mondo dell’arte italiano. Il suo lavoro iniziò a essere notato e apprezzato da critici d’arte e collezionisti.

Il 1929 lo vide partecipare alla I Sindacale romana, con Roberto Longhi che segnalò la sua produzione come una delle novità più interessanti della mostra. Alla I Quadriennale del 1931, Quirino Ruggeri espone nella sala insieme a noti artisti come Mario Mafai, Antonio Donghi, Alberto Ziveri, Gisberto Ceracchini, Scipione e Francesco Di Cocco. La sua sezione conteneva principalmente ritratti, il suo genere preferito. Questo periodo vide una crescente maturità artistica e un consolidamento del suo stile.

Successivamente, Quirino Ruggeri espresse il suo talento alla I Sindacale del 1932, alla XIX Biennale di Venezia nel 1934 e alla II Quadriennale nel 1935. Quest’ultima esposizione gli conferì una sala personale, dove furono esposte alcune delle sue opere più importanti, tra cui “Altea e Antonietta” del 1934, oggi custodite presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Inoltre, nel 1935 partecipò a una mostra a Parigi intitolata “et XX siècles parigina italien des XIX”.

Dalla Scultura alle Opere pittoriche astratte

Durante il suo percorso artistico, Quirino Ruggeri attraversò diverse fasi creative. Dopo le prime prove influenzate da stili arcaicizzanti, come la scultura indiana ed egiziana, iniziò a reinterpretare le influenze della plastica etrusca, romana e persino quelle del periodo romanico e quattrocentesco. Queste influenze hanno dato al suo lavoro un carattere distintivo di gravità e severa monumentalità, con un’architettura solida che sembrava mirare a una tipizzazione senza tempo. Un esempio notevole di questo stile è il suo “Ritratto di Bruno Barili” del 1927.

Tuttavia, dalla seconda metà degli anni ’30, l’opera di Quirino Ruggeri iniziò a evolversi in direzioni diverse, riflettendo i modi esteriori del decorativismo monumentale e celebrativo dell’epoca. Questo cambiamento nel suo stile artistico può essere considerato come una risposta alle sfide e alle opportunità dell’epoca, poiché gli artisti spesso reagiscono ai cambiamenti culturali e sociali del loro tempo.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Quirino Ruggeri prese una svolta sorprendente nella sua carriera artistica. Abbandonò la scultura per concentrarsi sulla pittura, abbracciando modelli astratti e astrattamente concettuali. Questa transizione è stata affascinante, poiché ha mostrato la sua capacità di adattarsi e sperimentare con nuovi mezzi espressivi. Le sue opere pittoriche astratte furono esposte alla VI Quadriennale.

La sua vita e la sua carriera artistica furono interrotte dalla sua morte a Roma nel 1955. Tuttavia, la sua eredità artistica vive ancora oggi. Dopo la sua scomparsa, la XXVII Biennale di Venezia nel 1956 gli dedicò una retrospettiva, celebrando il suo contributo significativo all’arte italiana del XX secolo.

Quirino Ruggeri Mostre ed Esposizioni

Ecco un elenco delle esposizioni e delle mostre in cui Ruggeri ha esposto:

1. Biennale romana (1921)
2. Primaverile Fiorentina (1922)
3. XCIII Esposizione degli amatori e cultori di belle arti di Roma (1927)
4. Mostra sindacale romana (1929)
5. I Quadriennale nazionale di Roma (1931)
6. II Mostra sindacale romana (1932)
7. XIX Biennale internazionale di Venezia (1934)
8. II Quadriennale nazionale di Roma (1935)
9. L’art italien des XIX et XX siècles a Parigi (1935)
10. III Quadriennale nazionale di Roma (1939)

Quirino Ruggeri Opere

È noto per le sue straordinarie opere scultoree che catturano il contesto storico e culturale dell’epoca fascista. Di seguito, presentiamo alcune delle sue opere scultoree più celebri, che includono ritratti di personalità dell’epoca, figure allegoriche fasciste e rievocazioni dell’antica Roma. Queste opere testimoniano la maestria artistica di Quirino Ruggeri e la sua capacità di creare opere d’arte che rappresentano il periodo in cui ha vissuto.

Ecco alcune delle sue opere scultoree più conosciute:

1. Ritratto di Romoualda (1923)
2. Ritratto di Altea (1924)
3. La vetrina (1927)
4. Ritratto di Roberto Longhi (1928 c.)
5. Testa di Anna Banti (1928)
6. Filatrice (1930)
7. Decio Mure (1930 c.)
8. Orazio Coclite (1930 c.)
9. Attilio Regolo (1930 c.)
10. Muzio Scevola (1930 c.)
11. Donna con serpente (1930 c.)
12. Ritratto di C. Barbieri (1930 c.)
13. Pan (1930 c.)
14. Busto di fanciullo (1930 c.)
15. Busto di donna (1930 c.)
16. Ritratto di A. Moravia (1930 c.)
17. Ritratto di Gabriellino D’Annunzio (1930 c.)
18. Busto di Antonietta Belli (1930 c.)
19. Testa femminile (1930 c.)
20. Antonietta Ragazza seduta (1930 c.)
21. Ritratto di piccolo falegname romano (1930 c.)
22. Ritratto di Maria Grazia Bottai (1930 c.)
23. Ritratto di Giuseppe Bottai (1930 c.)
24. Bambino col cerchio (1930 c.)
25. Ragazza col cane (1930 c.)
26. Statua equestre di Benito Mussolini con l’epée de l’Islam (1930 c.)
27. Ritratto di Valentina (1930 c.)
28. Passeggiata (1933)
29. Ritratto dell’architetto Giulio U. Arata (1934)
30. Gianna (1935 c.)
31. Signorina Nosari (1935 c.)
32. Ritratto di Paolo Balbo (1935 c.)
33. Ritratto di Maria Cristina (1935 c.)
34. Ritratto di Ermelinda (1935 c.)
35. Ritratto della signora Malvezzi (1935 c.)
36. Ritratto di Vera (1935 c.)
37. Ritratto Altea (1935)
38. Ritratto della sig.ra Mimise Guttuso (1947)

Queste opere riflettono lo stile di Quirino Ruggeri come scultore e la sua capacità di catturare l’essenza di personaggi e ideologie dell’epoca. Ogni opera racconta una storia e offre un’opportunità unica per esplorare la sua visione artistica e il contesto in cui ha operato.