RENATO BIROLLI QUOTAZIONI
Renato Birolli è stato un pittore di grande versatilità artistica, caratterizzato da un’evoluzione significativa nel corso della sua carriera. Inizialmente orientato verso una pittura figurativa fino al 1947, ha successivamente abbracciato l’astrazione, aprendo nuovi orizzonti nella sua espressione artistica.
Quando si tratta dei prezzi delle sue opere, è importante notare che essi possono variare notevolmente in base a diversi fattori. In generale, le quotazioni di Renato Birolli per i dipinti hanno un ampio intervallo di valori, che va da circa €2.000 a oltre €40.000. Tuttavia, le opere astratte prodotte negli anni ’50 di solito raggiungono i valori di mercato più elevati, riflettendo il suo periodo di maggior sperimentazione e innovazione artistica.
Per quanto riguarda i disegni, gli acquarelli e i bozzetti di Renato Birolli, le quotazioni solitamente si attestano in un intervallo da €200 a €2.500. Questi lavori rappresentano una buona opportunità per i collezionisti di entrare nel mondo dell’arte a un costo relativamente accessibile.
Il record di vendita noto per un’opera di Renato Birolli risale al 2005, quando una magnifica composizione astratta del 1957, di grandi dimensioni e simbolica di un incendio, è stata venduta per circa €195.000. Questo record testimonia l’importanza delle opere astratte dell’artista nel panorama dell’arte moderna.
È fondamentale sottolineare che le stime dei valori delle opere sono indicative e possono variare in base a molteplici fattori, tra cui la qualità dell’opera, le dimensioni, la provenienza, la sua rilevanza nel corpus dell’artista e la domanda sul mercato. Per ottenere una valutazione accurata del valore di una specifica opera di Renato Birolli, si consiglia di consultare un nostro esperto d’arte.
QUOTAZIONI MEDIE€2.000 - €40.000
Renato Birolli Valore Opere
Renato Birolli è stato uno degli artisti più influenti del panorama artistico italiano del XX secolo, con un percorso creativo che abbraccia due fasi distintive ma altamente significative. Il suo contributo all’arte può essere suddiviso in due periodi chiave: il primo come pittore di figura, membro del celebre gruppo “Corrente”, e il secondo come pittore astrattista, partecipando attivamente sia al Fronte Nuovo delle Arti che al gruppo degli “Otto”.
Nel primo periodo della sua carriera, Renato Birolli si è distinto per le sue opere di pittura figurativa, con una forte inclinazione verso il realismo. Il suo coinvolgimento nel gruppo “Corrente” è stato un passo significativo in quanto questo movimento ha contribuito notevolmente alla creazione di un linguaggio artistico innovativo in Italia.
Tuttavia, è nel secondo periodo della sua carriera, a partire dal 1947 fino alla sua scomparsa nel 1959, che Renato Birolli ha abbracciato l’astrattismo, producendo opere che sono ora tra le più ricercate nel mercato dell’arte degli anni ’50. Queste creazioni astratte, in particolare quelle del suo periodo più tardo, caratterizzato da opere di grandi dimensioni, sono state elogiate per la loro profondità emotiva, la sperimentazione formale e l’uso audace del colore. Questi lavori astratti sono spesso considerati il culmine della sua carriera artistica e sono tra i più quotati nel mondo dell’arte moderna.
Quando si cerca di valutare una delle opere d’arte di Renato Birolli, è essenziale considerare una serie di fattori. La qualità dell’opera stessa è fondamentale, poiché i dettagli tecnici e compositivi possono influire notevolmente sul suo valore. La datazione dell’opera è anch’essa di importanza cruciale, poiché i suoi lavori appartenenti al periodo astratto, specialmente quelli del periodo tardo, tendono ad avere valori di mercato più elevati.
Le dimensioni dell’opera possono anch’esse influenzare il suo valore, con opere di grandi dimensioni spesso considerate più desiderabili per i collezionisti. La tecnica utilizzata, compreso il materiale e il supporto, è un altro elemento da prendere in considerazione, poiché influisce sull’estetica e sulla durabilità dell’opera stessa.
Infine, la storia dell’opera, inclusa la sua provenienza e la documentazione relativa, può fornire ulteriori dettagli importanti sulla sua autenticità e importanza nel contesto dell’opera dell’artista.
In sintesi, Renato Birolli è stato un artista eclettico il cui percorso artistico ha attraversato diverse fasi, contribuendo notevolmente all’arte italiana del XX secolo. La valutazione di una sua opera d’arte richiede una considerazione attenta di tutti questi fattori per determinarne il suo valore nel mercato dell’arte.
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La nostra valutazione terrà conto dei prezzi di mercato relativi al XX secolo, in particolare concentrandosi su alcune fasi chiave dell’arte italiana. Questo include il movimento artistico “Corrente”, in cui Renato Birolli ha partecipato negli anni ’30, il Fronte Nuovo delle Arti e gli artisti astratto-informali degli anni ’50, noti come gli “Otto”. Monitoriamo costantemente i risultati delle vendite delle opere di questi artisti, tra cui Renato Birolli, lungo tutto il suo percorso artistico, confrontandoli con i loro contemporanei.
È importante sottolineare che la valutazione di un’opera d’arte è un processo articolato e sofisticato che richiede l’esperienza di un esperto d’arte. Ogni opera ha la sua unicità, influenzata da una serie di fattori come la qualità artistica, il periodo di creazione e la relativa domanda sul mercato.
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Renato Birolli Vendita ed Acquisto
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La nostra valutazione sarà condotta da esperti nel campo della pittura del XX secolo, con particolare attenzione agli artisti legati a movimenti come “Corrente”, al quale Renato Birolli ha contribuito negli anni ’30, e al Fronte Nuovo delle Arti. Inoltre, seguiamo attentamente il mercato degli artisti astratto-informali degli anni ’50, noti come gli “Otto”. Questo monitoraggio costante dei risultati delle vendite ci permette di garantirti una valutazione precisa e aggiornata.
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Biografia di Renato Birolli Pittore
Nascita e Sogno Artistico: Gli anni Giovanili
Renato Birolli, uno dei più influenti pittori del Novecento italiano, nacque a Verona nel 1905. La sua vita e la sua carriera artistica sono state segnate da una serie di eventi e incontri che hanno plasmato il suo percorso creativo in modi sorprendenti e significativi.
Fin dai primi anni della sua giovinezza, Renato Birolli manifestò un talento innato per l’arte. Tuttavia, il suo percorso formativo iniziò in modo controverso, con l’espulsione dall’Accademia Cignaroli di Verona. Questo avvenimento, sebbene traumatico all’epoca, si rivelò poi una svolta cruciale nella sua vita. A soli 23 anni, decise di trasferirsi a Milano, una decisione che avrebbe avuto un impatto duraturo sulla sua carriera.
Il suo arrivo a Milano nel 1928 coincise con il suo ingresso nell’ambiente artistico milanese. Nel 1930, iniziò a collaborare con l’importante rivista d’arte “Ambrosiano”, lavorando come vice di uno dei maestri dell’arte italiana, Carlo Carrà. Questa esperienza gli permise di affinare le sue capacità critiche e scritturali, e Renato Birolli iniziò a scrivere recensioni e corsivi, dando così voce alle sue riflessioni sull’arte contemporanea.
Tuttavia, la pittura rimase la sua vera passione, e fu in questo periodo che sviluppò una stretta amicizia con il noto pittore Renato Guttuso, oltre a instaurare legami significativi con altri artisti come Giacomo Manzù e Aligi Sassu. Nel 1931, Renato Birolli espresse la sua visione artistica attraverso un’opera notevole intitolata “San Zeno”, che catturò l’attenzione della comunità artistica.
Ma forse uno degli elementi più importanti di questa fase formativa di Renato Birolli fu l’amicizia con Edoardo Persico, un legame che contribuì in modo significativo alla sua evoluzione artistica. Persico, con la sua forte inclinazione verso l’impressionismo e il romanticismo, fu un mentore e un’importante fonte di ispirazione. Questa influenza si rifletteva chiaramente nella sua pittura, che all’epoca era caratterizzata da un “candore” luminoso.
Dall’Espressionismo all’Impegno Sociale: La Crescita
Con il passare del tempo, la ricerca di Renato Birolli sul colore si evolse in una profonda e complessa indagine sul processo creativo. La sua pittura divenne sempre più autonoma, distaccandosi gradualmente dalle influenze immediate. Questo cambiamento coincise con il suo sodalizio fraterno con Sandro Bini, che fu un altro importante punto di riferimento nella sua carriera.
Nel 1935, il legame con Persico iniziò a svanire, e Renato Birolli si immerse ulteriormente nella cultura contemporanea, sviluppando una visione artistica sempre più personale e autonoma. L’anno successivo, si recò a Parigi, dove ebbe l’opportunità di incontrare Lionello Venturi, un critico d’arte di fama internazionale. Questo incontro si rivelò fondamentale per la sua evoluzione artistica.
I disegni del periodo, tra cui “Ritmo in Delacroix”, “Metamorfosi” e le due versioni di “Caos”, segnarono una tappa cruciale nella sua ricerca artistica. Birolli spingeva i confini della sua esplorazione artistica verso l'”amorfismo”, esplorando territori inesplorati dell’arte. Tuttavia, questa fase di sperimentazione alla fine lo riportò verso una solida ricomposizione formale, influenzata in gran parte dalla profonda riflessione su Cézanne.
Nel 1938, Birolli fu uno dei fondatori del gruppo artistico “Corrente”, creato da Ernesto Treccani. Questo gruppo giocò un ruolo fondamentale nella sua crescita come artista. Collaborò attivamente con la rivista del gruppo, scrivendo numerosi articoli e partecipando alle mostre. Inoltre, espose le sue opere ai Premi Bergamo, guadagnandosi il secondo e il quarto premio negli anni 1940-1942.
Il suo coinvolgimento nell’antifascismo si consolidò nella seconda metà degli anni ’30, culminando nella sua partecipazione alla lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo periodo turbolento influenzò profondamente la sua arte, portandola ad assumere toni più feroci e drammatici. Nel periodo 1943-45, Birolli creò poche opere d’arte, ma i disegni della serie “Italia ’44” testimoniano l’inesorabile connessione tra arte e vita, che aveva cercato di esplorare fin dall’inizio della sua carriera.
Oltre le Frontiere dell’Arte: Il Tragico Epilogo
Dopo la fine della guerra, Birolli fu uno dei fondatori del “Fronte Nuovo delle Arti” e si impegnò in modo critico all’interno del Partito Comunista Italiano (PCI). In questo contesto, fornì una lucida testimonianza della crisi culturale che stava attraversando la sinistra italiana in quegli anni tumultuosi.
Nel 1950, Renato Birolli ebbe un riconoscimento significativo quando fu selezionato come uno degli “Otto” artisti per la Biennale di Venezia, insieme a Afro Basaldella, Antonio Corpora, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Emilio Vedova, Questo gruppo, guidato da Lionello Venturi, fu definito “astratto-concreto” e rappresentò un’ulteriore evoluzione nella sua ricerca artistica.
Il lavoro di Birolli continuò a prosperare, arricchito da scambi culturali con artisti e intellettuali internazionali, fino alla sua morte improvvisa nel 1959.
Renato Birolli Archivio
L’archivio delle sue opere è affidato all’importante e autorevole Associazione e Archivio Renato Birolli. Questa istituzione ha il compito fondamentale di promuovere, tutelare, archiviare e autenticare le opere di questo maestro dell’arte italiana del XX secolo.
L’Associazione e Archivio Renato Birolli svolge un ruolo cruciale nel preservare l’eredità artistica del pittore, assicurando che le sue opere siano adeguatamente catalogate e autenticate. Inoltre, contribuisce a diffondere la conoscenza dell’artista e del suo lavoro, consentendo a collezionisti, esperti d’arte e appassionati di accedere a risorse preziose per lo studio e l’apprezzamento delle sue opere.