TOTI SCIALOJA QUOTAZIONI
Toti Scialoja è stato un noto artista italiano dell’astrattismo informale, con una presenza significativa nella scena artistica romana. È particolarmente apprezzato per i suoi dipinti realizzati negli anni ’50 e ’60, un periodo di grande rilevanza per l’arte informale.
Le quotazioni dei dipinti ad olio di Toti Scialoja variano generalmente da €1.500 a oltre €10.000. Le opere più ricercate sono quelle degli anni ’50 e ’60, poiché sono più rare e godono di una maggiore domanda sul mercato, e quindi raggiungono valori più elevati. Di solito, i dipinti di questo periodo hanno valori superiori a €10.000. Il record di vendita noto dell’artista risale al 2007, quando un suo quadro astratto e di grandi dimensioni del 1957 è stato venduto per circa €75.000.
Il valore delle opere di Toti Scialoja è influenzato da diversi fattori, tra cui la qualità artistica, la tecnica utilizzata, la datazione dell’opera, le dimensioni e la sua storia. È importante sottolineare che le stime dei valori delle opere sono puramente indicative e sarebbe opportuno approfondirle con una valutazione specifica e gratuita da parte di un nostro esperto nel campo dell’Arte Moderna.
QUOTAZIONI MEDIE€3.000 - €12.000
VALORE OPERE FIGURATIVE
Le quotazioni per i quadri ad olio su tela del periodo espressionista-cubista, compresi tra gli anni ’40 e metà degli anni ’50, variano da €2.000 a oltre €7.000, mentre le opere su carta hanno valori inferiori. Le nature morte in questo stile sono oggetto di apprezzamento da parte dei collezionisti.
VALORE QUADRI ASTRATTI
I valori di mercato delle opere astratto-informali, che spaziano dagli acquarelli agli oli e alle tecniche miste, e che hanno inizio verso la fine degli anni ’50, variano da €1.500 fino ad oltre €15.000. La datazione è il fattore determinante che maggiormente influenza il valore di tali opere.
Toti Scialoja Quotazioni, Prezzi e Valore Quadri
Fattori Determinanti nella Valutazione delle Opere di Questo Pittore Romano
Toti Scialoja è stato un pittore di notevole importanza nel contesto dell’astrattismo informale romano. Nel corso dei primi anni della sua carriera artistica, le sue opere potevano essere classificate come espressionismo cubista. Tuttavia, è a partire dal 1957 che Scialoja ha iniziato a creare le sue prime “Impronte“, macchie di colore depositate da una superficie all’altra.
Proprio queste opere sono diventate le più ricercate, rappresentando il massimo dell’innovazione pittorica dell’artista e distinguendosi per la sua originalità rispetto ai suoi contemporanei.
Per valutare il valore di un’opera di Toti Scialoja, è necessario tenere conto di diversi fattori fondamentali: periodo (stile), datazione, dimensioni, qualità, tecnica e storia. Come accennato in precedenza, i dipinti astratto-informali ad olio su tela degli anni ’50 e ’60, specialmente quelli di grandi dimensioni, sono considerati le opere più ricercate.
Anche se l’artista ha continuato a produrre opere fino alla sua morte nel 1998, i pezzi più antichi hanno prezzi più elevati a causa dell’innovazione del periodo e della loro rarità. Riguardo allo stile, l’astratto-informale è il più ricercato rispetto all’espressionismo cubista dell’inizio della sua carriera, anche se quest’ultimo continua a essere ambito dai collezionisti. La datazione preferita è quella degli anni ’50 e ’60, rispetto a periodi successivi.
Le dimensioni dell’opera influiscono sul suo valore, in quanto opere di grandi dimensioni richiedono un maggior impegno e lavoro da parte dell’artista e sono anche più rare sul mercato. La qualità dell’opera dipende dal periodo e dallo stile, e si valuta in base alla sua bellezza in confronto ad altre opere contemporanee.
Tuttavia, va sottolineato che la valutazione della qualità può essere soggettiva. Per quanto riguarda la tecnica, le opere su tela sono generalmente più apprezzate rispetto a quelle su carta, che tendono ad avere un valore inferiore. Infine, la storia dell’opera, quindi la sua pubblicazione, provenienza ed esposizioni, può contribuire a incrementarne il valore.
Questi fattori combinati contribuiscono a determinare il valore di un’opera di Toti Scialoja sul mercato dell’arte. Tuttavia, è importante ricordare che ogni opera d’arte è unica e il suo valore può variare in base a una serie di circostanze specifiche.
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Biografia di Toti Scialoja Pittore
Toti Scialoja, all’anagrafe Antonio Scialoja, è nato il 16 dicembre 1914 a Roma. La sua carriera artistica ha lasciato un’impronta significativa sull’arte romana e internazionale, grazie alla sua continua sperimentazione e alla sua influenza come insegnante all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel corso della sua vita, Scialoja ha attraversato diverse fasi artistiche, esplorando vari stili e linguaggi pittorici. Dopo aver iniziato con un periodo espressionista, fortemente influenzato dalla pittura francese e da artisti come Chaim Soutine, si è gradualmente orientato verso un linguaggio astratto-informale caratterizzato da una marcata carica materica. Questa svolta artistica ha avuto un impatto cruciale sull’arte romana del secondo dopoguerra.
Uno dei ruoli più significativi di Scialoja è stato quello di insegnante presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha formato e influenzato una generazione di artisti emergenti. Tra i suoi allievi di spicco figurano nomi di grande rilievo come Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Pino Pascali e Mohamed Melehi. Grazie a questa attività didattica, il pittore romano ha contribuito in modo significativo alla crescita e allo sviluppo dell’arte contemporanea italiana.
Parallelamente alla sua attività di insegnante, Scialoja ha ottenuto una rilevante notorietà internazionale. Questo successo è stato favorito anche dalla sua relazione con Gabriella Drudi, sua seconda moglie (la sua prima moglie è stata la pittrice Titina Maselli), critica d’arte e traduttrice, che ha contribuito a far conoscere nella capitale italiana l’Espressionismo astratto statunitense.
Nel corso della sua carriera, Scialoja ha partecipato a numerose mostre e rassegne artistiche sia in Italia che all’estero. Nel 1939 ha esposto alla III Quadriennale di Roma, ottenendo una segnalazione positiva da parte della giuria. Nel 1941 ha tenuto la sua prima personale alla Società Amici dell’Arte di Torino, seguita da una mostra collettiva nel 1942 presso la Galleria Lo Zodiaco di Roma, insieme a Giulio Turcato, Leoncillo e Emilio Vedova. Nel 1945 ha co-fondato il gruppo artistico “I quattro fuori strada” insieme agli artisti Giovanni Stradone, Arnoldo Ciarrocchi, e Piero Sadun.
Negli anni successivi, Toti Scialoja ha ampliato i suoi orizzonti artistici, trasferendosi a Parigi e entrando in contatto con le tendenze artistiche europee del tempo. Durante questo periodo, ha sperimentato il neo-cubismo e ha abbracciato l’astrattismo, abbandonando definitivamente l’espressionismo. I suoi contatti con il gruppo artistico “Origine”, che si opponeva agli aspetti decorativi della pittura astratta, e il suo viaggio negli Stati Uniti, dove ha avuto modo di incontrare i protagonisti dell’espressionismo astratto americano, hanno influenzato il suo stile pittorico.
Scialoja ha sviluppato un linguaggio pittorico che si caratterizza per l’uso del colore, della consistenzae della gestualità. Le sue opere sono caratterizzate da una grande energia e vitalità, con pennellate decise e materiche che conferiscono profondità e tridimensionalità alla superficie pittorica. Scialoja ha spesso utilizzato tecniche come il dripping, l’uso di stracci impregnati di colore e gli inserti materici per creare effetti visivi suggestivi.
Nel 1959, la sua carriera raggiunse un importante traguardo quando partecipò alla documenta 2 a Kassel, una delle più prestigiose esposizioni internazionali d’arte contemporanea. Successivamente, nel 1960, si trasferì a New York City, dove entrò in contatto diretto con gli artisti dell’espressionismo astratto americano. Questa esperienza lo motivò ad esplorare ulteriormente il colore, la gestualità e la dimensione spaziale della pittura astratta.
Durante gli anni ’60, Scialoja trascorse anche un periodo a Parigi, dove approfondì la sua ricerca artistica. Nel 1964, dopo il suo ritorno in Italia, espose alla prestigiosa XXXII Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, consolidando ulteriormente la sua fama e il suo riconoscimento internazionale.
Oltre alla pittura, Scialoja era un uomo dalle molteplici passioni artistiche. Era anche poeta, scrittore e scenografo, dimostrando una grande versatilità e creatività in diversi campi artistici. La sua curiosità intellettuale e la sua continua ricerca di nuove forme di espressione hanno contribuito a rendere la sua opera unica e affascinante.
Toti Scialoja è stato anche un punto di riferimento nel mondo dell’arte romana, sia come artista che come insegnante. Ha ricoperto il ruolo di professore all’Accademia di Belle Arti di Roma e ne è stato direttore per molti anni. La sua dedizione all’insegnamento e la sua passione nell’incoraggiare la creatività e l’innovazione hanno influenzato intere generazioni di artisti, che hanno trovato in lui una guida preziosa.
La vita, dedita all’arte, di Toti Scialoja si è conclusa il 1º marzo 1998 a Roma, all’età di 83 anni.
Toti Scialoja Opere – Stile e Caratteristiche
Evoluzione Cromatica: Il Percorso Artistico di Toti Scialoja
La produzione artistica di Toti Scialoja si distingue per la sua evoluzione stilistica e concettuale nel corso del tempo. Originariamente influenzato dalla scuola romana e dall’espressionismo, le sue prime opere sono caratterizzate da tonalità cupe e una sensazione di sofferenza stilistica. Soprattutto nei suoi dipinti dei paesaggi romani, utilizza una materia pittorica densa e colori scuri per trasmettere un senso di drammaticità e tensione emotiva.
Negli anni ’50, Scialoja compie un importante passo verso l’astrazione, sviluppando la sua celebre serie delle “impronte“. Queste opere astratte presentano al centro dei tondi neri, simili a impronte, che rappresentano un’ombra del figurativo precedente. Questo passaggio segna un punto di svolta nella sua carriera, poiché pur mantenendo un legame con il mondo figurativo, esplora nuove possibilità espressive attraverso l’astrazione.
Con l’avvento degli anni ’60, la pittura di Toti Scialoja subisce un’ulteriore trasformazione, dirigendosi verso un astrattismo puro e informale. In questa fase, la sua ricerca artistica si concentra sulla relazione tra forma e colore, con il colore che assume un ruolo centrale nelle sue creazioni. Le opere di questo periodo sono caratterizzate da una libertà gestuale e una spontaneità che lasciano emergere l’essenza pura della pittura astratta.
In sintesi, l’arte di Toti Scialoja si evolve da una rappresentazione figurativa dominata da tonalità cupe e un’espressione sofferente, verso un’astrazione sempre più libera e informale, in cui il colore diventa protagonista assoluto, trasformando la sua ricerca artistica in un’esplorazione della forma e della cromia.
Quadri
- Paesaggio romano (1943)
- Fabbriche sul Tevere (1946)
- Paesaggio procediamo (1946)
- Speranze perdute (1955)
- Metamorfosi (1957)
- Luminosa (1958)
- Due di febbraio (1960)
- Impronte nere (1960)
- Rosa (1965)
- Violetto di Marte (1970)
- Amore (1995)
- Balletto (1996)