UBALDO OPPI QUOTAZIONI
L’eredità artistica di Ubaldo Oppi, testimoniata dalle opere che permeano il mercato, si distingue principalmente per i suoi disegni su carta e dipinti ad olio. Tra le sue creazioni più emblematiche spiccano quelle immerse nel Realismo Magico, un connubio affascinante che sposa la classicità quattrocentesca con una pittura realistica e intrinsecamente moderna. Questa fusione di elementi distintivi conferisce alle sue opere un’aura unica, che risuona attraverso il tempo e si insinua nell’immaginario collettivo degli appassionati d’arte.
In particolare, i disegni su carta e i bozzetti, seppur caratterizzati da una pregiata maestria, godono di una domanda sul mercato leggermente più contenuta rispetto agli oli. Le quotazioni per queste opere oscillano generalmente tra €1.500 e €7.000, riflettendo il fascino intrinseco di queste creazioni, spesso considerate gioielli nascosti nella vasta collezione dell’artista.
Tuttavia, è nei dipinti ad olio che emerge appieno la grandezza del pittore bolognese. Le sue opere ad olio, espressione sublime del suo talento e della sua visione artistica, godono di una domanda più ampia e di valutazioni che riflettono l’importanza storica e culturale di questo maestro. I prezzi per gli oli variano significativamente. Le quotazioni di Ubaldo Oppi per i dipinti spaziano tra €10.000 e oltre €60.000, a seconda della dimensione, della complessità e dell’importanza dell’opera stessa.
Il culmine di questo apprezzamento è stato sancito nel 2019, quando un’imponente tela degli anni ’20, misurante 120 x 100 cm e raffigurante un suggestivo gruppo di nudi femminili, ha raggiunto una cifra eccezionale di circa €200.000 in una vendita record. Questo evento ha evidenziato il crescente interesse e il considerevole apprezzamento per il lavoro di Ubaldo Oppi nel corso degli ultimi dieci anni.
Va sottolineato che le valutazioni fornite in questo contesto sono indicative e basate su parametri medi, poiché il valore intrinseco di ogni opera dipende da molteplici fattori, tra cui provenienza, stato di conservazione e importanza storica. Per una valutazione approfondita e specifica di un’opera di Ubaldo Oppi, si consiglia di consultare un esperto qualificato nel campo del Realismo Magico e dell’opera di questo straordinario artista bolognese.
QUOTAZIONI MEDIE€10.000 - €60.000
Ubaldo Oppi Studio dei Prezzi e Valori di Mercato
Ubaldo Oppi emerge come una figura cruciale nel panorama artistico della prima metà del XX secolo, guadagnandosi il riconoscimento come uno degli artisti di spicco del gruppo Novecento e tra i protagonisti della pittura del Realismo Magico. La sua impronta distintiva si fonde armoniosamente con uno stile pittorico che coniuga la classicità quattrocentesca con una prospettiva realistica e intrinsecamente moderna.
L’opera di Ubaldo Oppi, intrisa di suggestioni e sfumature, assume un carattere unico che trascende il tempo, rappresentando un importante ponte tra le tradizioni rinascimentali e la contemporaneità. Nel corso degli ultimi dieci anni, si è registrato un notevole interesse nei confronti del Realismo Magico, catalizzando un crescente apprezzamento per le opere del pittore bolognese legate a questa corrente artistica.
Particolarmente ambite sono le sue opere di grande formato, realizzate tra gli anni ’10 e ’30, un periodo in cui il pittore ha magistralmente coniugato la sua straordinaria abilità ritrattistica nella rappresentazione delle figure umane con un affascinante contorno architettonico di ispirazione quattrocentesca. Questi dipinti, oltre a manifestare la maestria tecnica di Oppi, sono divenuti oggetto di intensa ricerca da parte dei collezionisti e degli appassionati d’arte, contribuendo a consolidare la sua posizione come una delle figure chiave del Realismo Magico.
La tendenza positiva che ha caratterizzato gli ultimi anni ha trasformato le opere di Ubaldo Oppi in un investimento attraente, con un notevole incremento dei valori di mercato. Questo fenomeno non solo rispecchia il rinnovato interesse per il Realismo Magico, ma testimonia anche l’ascesa di altri eminenti artisti appartenenti a questa corrente.
In conclusione, Ubaldo Oppi non solo ha segnato un’epoca con la sua maestria artistica, ma la sua eredità continua a crescere in valore e rilevanza. Il suo contributo alla pittura del Realismo Magico non solo è stato prezioso nel contesto del suo tempo, ma continua a esercitare un impatto significativo, rendendo le sue opere non solo opere d’arte straordinarie, ma anche investimenti di valore.
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Biografia di Ubaldo Oppi Pittore
Ubaldo Oppi vide la luce a Bologna il 29 luglio 1889, figlio di Pompeo, un mercante dallo sguardo intraprendente, e Guglielma Mantechini, una donna dal portamento distinto. Nel 1906, la sua esistenza si diramò verso nuovi orizzonti, quando intraprese un viaggio verso la maestosa Vienna, deciso a immergersi nell’atmosfera accademica dell’Accademia del Nudo della città austriaca. Questo periodo di apprendistato, culminato nel 1911, lo trasformò profondamente, arricchendolo di nuove prospettive artistiche.
Dopo il suo ritorno in Italia, Oppi si stabilì a Venezia. Il suo esordio ufficiali avviene alla V Esposizione d’arti e industrie veneziane del 1910, ospitata nella sontuosa Ca’ Pesaro. Questo fu un punto di svolta nella sua carriera, un trampolino di lancio che lo avrebbe presto portato a Parigi nel 1911.
Nella Ville Lumière, entrò in contatto con i maggiori artisti italiani operanti nella capitale francese, tra cui spiccava la figura di Gino Severini. Un capitolo complesso e breve si scrisse quando conobbe Fernande Olivier, compagna storica di Picasso, con la quale intraprese una relazione intricata. Fu in questo periodo che la sua strada si incrociò con quella di Margherita Sarfatti, figura determinante destinata a plasmare il suo percorso artistico.
Le vicissitudini della vita di Oppi subirono una brusca interruzione con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1915. Imbracciò l’arma e si unì al corpo degli alpini, conducendo una strenua lotta fino al 1918, quando il destino lo condusse a Mauthausen. L’esperienza del fronte e la deportazione ebbero un impatto indelebile sulla sua psiche, gettando un’ombra sui suoi lavori futuri. Nel settembre del 1921, al suo ritorno in patria, Oppi pronunciò il fatidico “sì” con Adele Leone, affettuosamente chiamata Dehly, un matrimonio che avrebbe incanalato la coppia verso una nuova tappa a Milano, dove si sarebbero stabiliti definitivamente.
I primi anni ’20 segnarono una metamorfosi stilistica nella pittura di Ubaldo Oppi, che abbracciò il Realismo Magico. Nel 1922, prese parte al rinomato Salon d’Automne di Parigi, e sotto l’influenza di Margherita Sarfatti, si unì al circolo ristretto dei Sette pittori del Novecento. Questo sodalizio artistico comprendeva figure di spicco come Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Pietro Marussig e Mario Sironi. Le loro opere affiorarono con successo presso la Galleria Pesaro di Milano.
La sua indipendenza d’animo si manifestò quando, in seguito, Oppi si ritirò dal gruppo, accettando l’invito di Ugo Ojetti, un fervente sostenitore della sua arte, di esporre in una sala personale alla XIV Biennale di Venezia del 1924. Nel 1926, contribuì alla I Mostra del Novecento italiano e tornò a esibirsi alla Biennale di Venezia del ’26.
La carriera artistica di Oppi si snodò attraverso esposizioni personali e collettive di spicco, sia in Italia che all’estero. Tuttavia, il suo cammino subì una nuova svolta drammatica con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale nel 1941, quando riprese servizio militare. A causa di problemi di salute, si vide costretto a rientrare a Vicenza, dove si spense il 25 ottobre 1942.
Ubaldo Oppi, attraverso la sua esistenza e la sua produzione artistica, si delineò come un individuo che fronteggiò le sfide del suo tempo con una sensibilità profonda e un impegno personale per l’espressione artistica. La sua evoluzione stilistica riflette le trasformazioni culturali e sociali del suo periodo, mentre il suo coinvolgimento nei due conflitti mondiali sottolinea il coraggio e la complessità della sua esperienza personale.
Ubaldo Oppi Opere – Stile e Caratteristiche
Armonia Temporale: Il Realismo Magico di Ubaldo Oppi tra Quattrocento e Contemporaneità
Il culmine dello stile artistico di Ubaldo Oppi viene vividamente delineato nel suo affascinante periodo di adesione al Realismo Magico. Questa fase della sua carriera si distingue per la fusione magistrale tra una modernità intrinseca e un’estetica classica, caratterizzata da opere permeate da una pittura straordinariamente realistica, all’interno delle quali si fondono armoniosamente elementi tratti dall’architettura quattrocentesca italiana.
Nelle creazioni di Ubaldo Oppi, emerge con vibrante eloquenza un connubio unico tra la modernità dell’epoca e la classicità rinascimentale. Le sue tele si trasformano in scenari affascinanti, in cui figure umane, dipinte con una maestria eccezionale, trovano la loro dimora all’interno di contesti architettonici che rievocano l’epoca d’oro del Quattrocento italiano. Questa peculiarità conferisce alle sue opere una sorta di magnetismo, un mistero avvolto in un velo sottile che gioca con i confini tra la fantasia e la tangibilità della realtà.
Le figure umane raffigurate nelle opere di Ubaldo Oppi si ergono come protagoniste di un dramma visivo, ritratte con tale maestria che sembrano trascese dalla tela stessa. La loro presenza, avvolta da un’aura di enigma, si fonde armonicamente con gli sfondi architettonici intrisi di richiami al Quattrocento. La maestria tecnica di Ubaldo Oppi emerge in modo straordinario nel modo in cui rende omaggio alla tradizione figurativa della classicità rinascimentale, senza tuttavia rinunciare alla sua identità pittorica distintiva, tipica del contesto bolognese in cui ha maturato la propria formazione artistica.
La fusione di tradizione e innovazione nella pittura di Oppi non solo rende omaggio all’eredità culturale italiana, ma trasmette anche un senso di continuità nella sua espressione artistica. Il risultato finale è un panorama visivo ricco di dettagli suggestivi, in cui la maestria tecnica si intreccia con la profonda conoscenza della storia dell’arte, donando alle opere di Oppi una profondità emotiva e concettuale.
Così, il Realismo Magico di Ubaldo Oppi si erge come un ponte tra epoche distanti, un dialogo visivo tra il contemporaneo e l’antico, tra la vita quotidiana e l’atmosfera avvolta nella mitologia quattrocentesca. La sua pittura diventa così un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, una testimonianza straordinaria di come l’arte possa trascendere le barriere temporali, creando un legame indissolubile tra il presente e il patrimonio artistico del passato.
Di seguito alcuni dei dipinti più conosciuti di Ubaldo Oppi:
- Strada a Venezia (1911)
- Figure al bar (1913)
- I profughi (1914)
- La fabbrica di domenica (1919)
- Ritratto della moglie sullo sfondo di Venezia (1921)
- Donna alla finestra (1921)
- Pomeriggio italiano (1921)
- Il cieco e altre figure (1922)
- Volto di Dhely (1922)
- La giovane sposa (1922/24)
- Le amazzoni (1924)
- Le amiche (1924)
- Giovani donne al mare (1924/26)
- Il figlio dell’armatore (1925)
- Il nudo disteso (1925)
- I tre chirurghi (1926)
- Nudo (1928 c.)
- Contadino a sera (1928/31)
- Ragazza Cadorina (1929)
Ubaldo Oppi Esposizioni e Mostre
Ecco un elenco delle mostre ed esposizioni a cui Ubaldo Oppi ha preso parte:
- V Esposizione d’arti e industrie veneziane – 1910
- Mostra dei dissidenti di Ca’ Pesaro – 1913
- II Esposizione internazionale d’arte della Secessione di Roma – 1914
- XIV, XV, XVII e XVIII Biennale di Venezia – 1924, 1926, 1930 e 1932
- Salon d’Automne, Parigi – 1922
- XXIV Esposizione internazionale di pittura del Carnegie Institute di Pittsburgh – 1925
- I Mostra del Novecento italiano, Milano – 1926
- Mostre d’arte italiana all’estero, Ginevra, Zurigo, Amburgo, Berlino, Lipsia – 1927
- Galleria Pesaro, Milano – 1927
- Mostra personale alla galleria del Milione, Milano – 1930
È importante notare che dopo il 1932, Oppi si ritirò dalla scena artistica, trascorrendo lunghi anni in solitudine, non esponendo in pubblico e dipingendo assai poco