VINCENZO MIGLIARO QUOTAZIONI
La produzione artistica di Vincenzo Migliaro si è incentrata principalmente nella vita e nelle tradizioni della vecchia Napoli, attraverso la tecnica della pittura ad olio. I soggetti delle sue opere sono soprattutto ritratti e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una vivacità cromatica e da una vibrante energia che rispecchia il carattere della città partenopea.
Prezzi Attuali delle Sue Opere
Ma quali sono attualmente le quotazioni delle opere di Vincenzo Migliaro sul mercato d’arte odierno? Diversi fattori possono influenzare il prezzo di un dipinto dell’artista napoletano, è importante concentrarsi quindi sul periodo in cui è stato realizzato, sulle dimensioni e sulla qualità artistica.
I dipinti ad olio di piccole dimensioni e relativi alla produzione più tarda sono generalmente valutati dai €700 ai €3.500, in base al soggetto ed alle dimensioni. I suoi quadri più significativi, che rispecchiano le sue peculiari caratteristiche artistiche, possono raggiungere anche valori più elevati. Le quotazioni di Vincenzo Migliaro per i dipinti più importanti, infatti, normalmente vanno dai €4.000 fino a superare i €15.000.
Ad oggi, il record di vendita per un’opera di Vincenzo Migliaro è di €189.000, importantissima cifra raggiunta nel 2004 per la splendida opera “Seduzioni” del 1906. Questo risultato dimostra come siano apprezzate le opere più significative di questo importante pittore ottocentesco napoletano.
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FASCIA DI PREZZO:€700 - €15.000
VALORE OLI PIÙ COMUNI
In media i suoi dipinti di piccole dimensioni e di produzione più tarda sono valutati tra i €700 e i €3.500.
VALORE QUADRI PIÙ IMPORTANTI
Le quotazioni di Vincenzo Migliaro per i dipinti più importanti possono andare dai €4.00 fino ad oltre i €15.000.
RECORD DI VENDITA
Ad oggi il risultato migliore di vendita conosciuto di questo pittore è di €189.000, vendita registrata nel 2004.
Vincenzo Migliaro Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Analisi delle Quotazioni e dei Valori delle Opere di Vincenzo Migliaro sul Mercato Attuale
Vincenzo Migliaro, sebbene non sia annoverato tra i pittori più celebrati del suo tempo, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia artistica di Napoli alla fine del XIX secolo. La sua dedizione alla rappresentazione della sua città natale, con le sue scene vivide e i suoi personaggi popolareschi, ha contribuito a rendere le sue opere amatissime anche oggi, tra gli abitanti della città e gli appassionati d’arte.
Specializzato nella pittura di scene di vita quotidiana, vedute e personaggi della sua terra, Migliaro ha saputo catturare l’essenza stessa di Napoli attraverso il suo pennello. I suoi dipinti, spesso ritraenti vicoli suggestivi, locande pittoresche e scorci urbani oggi scomparsi, hanno acquisito un valore culturale e storico che li rende oggetto di desiderio per i collezionisti e gli amanti dell’arte.
Tuttavia, come vanno le quotazioni delle opere di Migliaro nel mercato dell’arte? Purtroppo, il pittore è stato influenzato dalla crisi dei prezzi della pittura ottocentesca, che ha portato a un generale calo nei valori delle sue opere e delle relative quotazioni di mercato. Nonostante ciò, l’interesse per le opere di questo pittore rimane forte nella sua città natale, dove il collezionismo locale contribuisce a mantenere viva la sua memoria e il suo patrimonio artistico.
Ci sono però delle eccezioni alla media delle sue opere. Alcuni veri capolavori di Vincenzo Migliaro sono considerati delle perle rare, con un fascino e un valore che superano di gran lunga la media della sua produzione. Queste opere, grazie alla loro straordinaria qualità artistica e alla loro importanza storica, mantengono prezzi elevati sul mercato dell’arte, diventando ambiti tesori per i collezionisti fortunati.
In generale, per valutare correttamente una sua opera, è necessario considerare una serie di fattori, tra cui la qualità artistica, le dimensioni, la datazione, il soggetto e la storia dell’opera stessa. Solo attraverso una valutazione approfondita e accurata è possibile apprezzare appieno il valore e il significato delle opere di questo talentuoso pittore napoletano.
Al Mercato
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Abbiamo un’intima conoscenza dell’opera pittorica di Vincenzo Migliaro, che spazia dai suoi ritratti ai vividi dipinti che raffigurano la vita quotidiana della gente comune di Napoli. Il folklore, i costumi e la vivacità della città sono elementi centrali nelle sue opere, e noi siamo qui per comprendere e valutare appieno il valore della tua opera d’arte.
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Vincenzo Migliaro Vendita ed Acquisto
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Vincenzo Migliaro In Vendita
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Biografia di Vincenzo Migliaro Pittore
Nato l’8 ottobre del 1858 a Napoli, da Raffaele e Caterina Ramaglia, Vincenzo Migliaro proveniva da una famiglia di ceto sociale medio. Fin dalla giovinezza, mostrò una straordinaria propensione per l’arte, un talento precoce che lo portò a intraprendere un apprendistato presso lo studio napoletano dello scultore Stanislao Lista. Qui, immerso nell’ambiente creativo e stimolante dello studio, ebbe la fortuna di ricevere i primi insegnamenti artistici, con particolare enfasi sul disegno, che sarebbe diventato uno dei pilastri della sua espressione artistica.
Tuttavia, l’ambizione di Migliaro non si fermò qui. Animato dalla sete di conoscenza e dalla passione per l’arte, decise di proseguire la sua formazione iscrivendosi prima all’Istituto Reale e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1875. Fu qui che ebbe l’opportunità di studiare sotto la guida di maestri rinomati, tra cui spiccava il nome di Domenico Morelli, figura di spicco nel panorama artistico partenopeo dell’epoca. In questo contesto accademico, il giovane pittore trovò non solo istruzione, ma anche ispirazione e sostegno tra i suoi compagni di corso, tra cui Vincenzo Caprile, Gaetano Esposito e Antonio Mancini, tutti destini a diventare importanti pittori.
Il periodo trascorso all’Accademia segnò una fase cruciale nella crescita artistica di Migliaro. Fu qui che affinò le sue abilità tecniche, sperimentò nuove forme di espressione e acquisì una comprensione più profonda del mondo dell’arte. Tuttavia, la sua sete di conoscenza lo spinse oltre i confini nazionali. Nel 1878, grazie a un premio ottenuto in un concorso accademico, ebbe l’opportunità di recarsi a Parigi, il fulcro dell’arte europea dell’epoca.
Parigi si rivelò un crogiolo di ispirazione per Migliaro. Immerso nell’effervescenza culturale della capitale francese, si trovò in compagnia di altri artisti italiani, molti dei quali provenienti dalla scuola napoletana. Tra questi, si distinsero Giovanni Boldini e Giuseppe De Nittis, con i quali condivise idee, esperienze e collaborazioni artistiche. La permanenza a Parigi non solo arricchì il suo bagaglio artistico, ma ampliò anche le sue conoscenze verso una pittura innovativa, aprendo nuove porte per il suo lavoro.
Tornato in Italia, portò con sé l’esperienza e l’ispirazione di Parigi. Viaggiò per diverse città italiane, immergendosi nelle diverse tradizioni artistiche regionali e alimentando la sua creatività con nuove prospettive e stimoli. Tuttavia, fu a Napoli che decise di stabilirsi e dare inizio alla sua carriera espositiva.
La sua prima esposizione significativa avvenne nel 1890, quando partecipò alla Promotrice napoletana, un evento che segnò l’inizio di una serie quasi ininterrotta di partecipazioni a questo evento, oltre che a mostre ed esposizioni in tutto il territorio italiano. Il suo talento e la sua abilità tecnica gli valsero presto riconoscimenti e apprezzamenti da parte della critica e del pubblico.
Nel 1898 prese parte all’Esposizione Generale Italiana a Torino, un’opportunità per far conoscere il suo lavoro a livello nazionale. Tuttavia, fu nel 1901 che il suo nome si fece davvero sentire sulla scena artistica internazionale, quando debuttò alla IV Biennale di Venezia, guadagnandosi una posizione di rilievo tra gli artisti contemporanei. Prese parte a molte edizione della prestigiosa Biennale di Venezia fino agli anni ’30.
Durante la sua carriera, Migliaro strinse legami significativi con altri artisti di spicco, tra cui lo scultore Vincenzo Gemito e il pittore Francesco Paolo Michetti, entrambi figure influenti nel panorama artistico napoletano. Nel 1911, consolidando il suo legame con la città che lo aveva visto crescere come artista, sposò Anna Scognamiglio, con cui condivise la sua vita e la sua passione per l’arte.
Nel corso degli anni, Vincenzo Migliaro continuò a esporre le sue opere in numerose mostre e esposizioni, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla sua produzione artistica. Nel 1927, insieme ai suoi cari amici Gemito e Caprile, tenne una personale alla Galleria Pesaro di Milano. Questo evento rappresentò un momento di grande orgoglio, unità e soddisfazione per questi artisti napoletani, accomunati dallo stesso nome, tanto che la mostra divenne nota come la mostra dei “Tre Vincenzi”.
Tuttavia, verso la fine della sua vita, Migliaro dovette affrontare alcune difficoltà. La sua vista cominciò a deteriorarsi, così come il suo tatto, e la sua situazione economica si fece sempre più precaria, nonostante il relativo successo ottenuto durante la sua carriera. Nonostante le avversità, continuò a partecipare attivamente alla scena artistica italiana, prendendo parte alle mostre della Società Amatori e Cultori a Roma, alle Biennali di Venezia e alla II Quadriennale Romana nel 1935. La sua ultima comparsa in una mostra risale al 1936, presso una Promotrice napoletana.
Vincenzo Migliaro si spense a Napoli nel marzo del 1938.
Vincenzo Migliaro Opere – Stile e Caratteristiche
Colori e Vita: L’Opera Pittorica di Vincenzo Migliaro come Specchio dell’Anima Popolare Napoletana
L’arte di Vincenzo Migliaro è un vibrante tributo alla vecchia Napoli, una celebrazione della vita quotidiana e dei colori vivaci che caratterizzano il tessuto sociale e culturale della città partenopea. Con la sua maestria pittorica, ha saputo catturare l’essenza stessa della vita popolare, trasformando le scene di vita quotidiana in vere e proprie opere d’arte.
Fin dalle sue prime creazioni, Migliaro si distingue per la sua capacità di mettere in risalto i costumi, gli usi e le tradizioni della vecchia Napoli. Attraverso una tavolozza di colori vibranti e un occhio attento per i dettagli, il pittore porta in vita scene vivide e coinvolgenti, immergendosi completamente nel mondo affascinante e pittoresco della città. Le sue opere trasudano vitalità e autenticità, offrendo uno sguardo privilegiato sulla vita quotidiana delle persone comuni.
La versatilità di Migliaro si manifesta anche nella varietà dei suoi stili pittorici. Da un lato, le sue opere presentano una pittura elaborata e dettagliata, in cui ogni pennellata è studiata con cura per catturare l’essenza dei soggetti ritratti. Dall’altro, troviamo quadri dall’impronta più impressionistica, caratterizzati da una pennellata veloce e d’impressione, che cattura l’effimero e il fugace di un momento o di una scena.
I soggetti prediletti di Vincenzo Migliaro riflettono la sua profonda connessione con la città di Napoli. Le sue opere spaziano dalle vedute panoramiche della città ai vicoli stretti e pittoreschi, dai mercati affollati con i loro personaggi colorati alle scene di vita quotidiana che si svolgono nei quartieri popolari. In particolare, una parte significativa della sua produzione è dedicata a immortalare vedute e scorci di Napoli ormai scomparsi nel tempo, come antiche locande o angoli suggestivi della città che hanno lasciato spazio al progresso e al cambiamento.
Questa dedizione alla rappresentazione della Napoli autentica e tradizionale fa di questo autore un vero e proprio “pittore della città”. Le sue opere sono testimonianze preziose di un’epoca passata, un tributo commovente alla ricchezza culturale e all’identità unica di Napoli. Come Ettore Roesler Franz ha fatto per le vedute di “Roma Sparita”, Vincenzo Migliaro ha immortalato con il suo pennello scorci di una Napoli che vive nella memoria collettiva, preservando per le generazioni future il patrimonio storico e culturale della città.
Quadri
- Due donne in preghiera (1882)
- Vecchia Napoli (1887)
- Fulvia (1887)
- Il suonatore e la sua donna (1900/05)
- Seduzioni (1906)
- Spacca Napoli
- Porta Capuana
- La venditrice di arance
- Napoli, il mercato della frutta di Borgo Loreto
- Via San Gregorio Armeno