Mario Schifano, uno dei più prolifici artisti del XX secolo in Italia, ha raggiunto quotazioni significative. I valori delle sue opere su carta vanno da €800 a oltre €15.000. Gli acrilici su tela di Schifano, invece, possono raggiungere quotazioni ancora più elevate, da €3.000 fino a oltre €100.000. Il valore delle sue opere dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni, la datazione, il soggetto raffigurato e la documentazione (archiviazioni).

Tra le opere di Schifano più ricercate dai collezionisti si trovano le sue grandi tele degli anni ’60. Nel 2022, è stato registrato un record di vendita notevole per un dipinto del 1962, che è stato venduto per circa €1.900.000. Tuttavia, è importante sottolineare che le stime di valore fornite sono puramente indicative e dovrebbero essere accompagnate da una valutazione gratuita da parte di un nostro esperto qualificato.

Mario Schifano Quotazioni e Valore Opere

Per valutare adeguatamente un’opera di Mario Schifano, è necessario prendere in considerazione una serie di fattori che influenzano il suo potenziale prezzo sul mercato. Questi fattori sono molteplici e coprono diversi aspetti dell’opera e della carriera dell’artista.

Uno dei principali elementi da considerare è la tecnica utilizzata da Schifano. Le opere realizzate su tela solitamente sono più apprezzate rispetto a quelle su carta, poiché richiedono un maggiore impegno e lavoro.

Un altro fattore significativo è la datazione dell’opera. Le opere realizzate negli anni ’60 sono generalmente le più ricercate, seguite da quelle degli anni ’70 e ’80, mentre quelle degli anni ’90 sono considerate meno prestigiose. L’epoca in cui è stata creata un’opera può avere un impatto sul suo valore, poiché alcune fasi della carriera di Schifano sono considerate particolarmente significative e innovative per il panorama dell’Arte Moderna italiana.

Le dimensioni dell’opera sono un altro aspetto importante da considerare. In generale, le opere di dimensioni più grandi tendono ad avere un valore superiore rispetto a quelle di dimensioni più ridotte. Le dimensioni possono influenzare l’impatto visivo dell’opera e la sua presenza nello spazio, fattori che possono essere considerati nella sua stima.

Il soggetto raffigurato nell’opera è un altro elemento che può incidere sul suo valore. Alcuni soggetti sono particolarmente ricercati, come i Monocromi, Esso e Coca Cola. Tuttavia, Schifano ha esplorato una vasta gamma di soggetti nella sua produzione artistica, tra cui Palme, paesaggi anemici, tele emulsionate, gigli d’acqua, futuristi, acerbi, querce e molti altri. La rarità e l’originalità del soggetto possono avere un impatto sulla valutazione dell’opera.

La qualità artistica dell’opera è un elemento cruciale da considerare. Schifano spesso ripeteva i soggetti delle sue opere, ma ci sono casi in cui alcune opere con lo stesso soggetto si distinguono per i colori utilizzati e la composizione, risultando esteticamente più belle rispetto ad altre. L’abilità artistica dimostrata dall’artista può influire notevolmente sul valore di un’opera.

La documentazione è un fattore di fondamentale importanza nella valutazione di un’opera di Mario Schifano pittore. Per essere vendute, le opere devono essere accompagnate dalla documentazione che attesti la loro autenticità. La presenza di una documentazione accurata e completa può influenzare in modo significativo il valore dell’opera sul mercato.

Infine, la conservazione dell’opera è un aspetto da tenere in considerazione. L’opera deve essere mantenuta in buone condizioni nel corso del tempo, evitando danni e alterazioni. Un’opera ben conservata avrà generalmente un valore superiore rispetto a una che ha subito danni o deterioramenti.

È importante notare che i Mario Schifano prezzi sono aumentati notevolmente negli ultimi anni. Questo è dovuto all’ampio apprezzamento della Pop Art sia a livello internazionale che in Italia. Schifano è considerato uno dei principali artisti italiani della Pop Art, il che ha contribuito ad aumentare i valori di mercato delle sue opere. Oggi è riconosciuto come uno dei più quotati artisti italiani dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

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Biografia di Mario Schifano Pittore

Mario Schifano è stato un artista visionario, noto per la sua influenza significativa nel mondo dell’arte moderna italiana. La sua storia artistica è intrecciata con un profondo amore per l’arte, l’innovazione e una vita segnata da momenti di successo e lotta contro i demoni personali.

L’Emergere di Mario Schifano nell’Arte Moderna

Nato da un padre archeologo coinvolto negli scavi di Leptis Magna in Libia, Mario Schifano ha ereditato una connessione con il passato e la cultura, che avrebbe influenzato il suo lavoro in modi inaspettati. Dopo un periodo di apprendistato al Museo Etrusco di Villa Giulia, fece il suo esordio artistico nel 1960. Questo fu un momento cruciale nella sua carriera, in quanto ottenne un riconoscimento precoce nel mondo dell’arte attraverso la mostra “5 pittori- Roma 1960” presso la Galleria La Salita.

Questa esposizione, in cui Mario Schifano espose i suoi monocromi, lo vide condividere il palco con altri artisti emergenti come Franco Angeli, Tano Festa, Francesco Lo Savio e Giuseppe Uncini. Questa mostra non solo segnò l’inizio del suo successo artistico, ma attirò anche l’attenzione critica su di lui.

Fin dall’inizio, Mario Schifano ha catturato l’interesse della critica artistica con i suoi quadri monocromi, che sembravano uno schermo fotografico pronto a ospitare numeri, lettere, segnali stradali e persino i marchi iconici della Esso e della Coca Cola. Questo stile distintivo lo ha portato a firmare un contratto in esclusiva con la gallerista americana Ileana Sonnabend, un passo che ha consolidato ulteriormente la sua posizione nell’arte contemporanea.

L’Influenza della Pop Art e l’Esplorazione Multidisciplinare

Negli anni successivi, Mario Schifano ha intrapreso un viaggio negli Stati Uniti, un’esperienza che avrebbe influenzato in modo significativo la sua arte. Qui è entrato in contatto con la Pop Art, una corrente artistica dominante negli anni ’60, ed è stato persino invitato a esporre alla mostra “New Realists” a New York, insieme a giganti dell’arte come Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Questo periodo ha segnato una svolta nella sua arte, poiché ha iniziato a incorporare elementi dei mass media nelle sue opere. Ha utilizzato fotografie, proiezioni sulla tela e manipolazioni pittoriche per esplorare il modo in cui i media di massa veicolavano i messaggi visivi.

Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nel corso della sua carriera, inclusi il Premio Lissone nel 1961 e il Premio Fiorino per la Nuova Figurazione a Firenze nel 1963. Le sue opere sono state esposte in importanti mostre e retrospettive internazionali, tra cui al Carnegie Institute di Pittsburgh, al National Museum of Modern Art di Tokyo e alla XL Biennale di Venezia.

La carriera di Mario Schifano non si è limitata alla pittura. Ha sperimentato il cinema, creando cortometraggi in bianco e nero negli anni ’60 e organizzando il primo spettacolo dal vivo multimediale italiano al Piper Club di Roma nel 1967. Questa interazione tra arte visiva e altre forme di espressione artistica è diventata una caratteristica distintiva del suo approccio eclettico e innovativo.

Nel corso degli anni, Mario Schifano ha continuato a evolversi, esplorando nuovi temi e stili. Ha dedicato una serie di opere al Futurismo italiano, dimostrando la sua versatilità artistica. Nel decennio successivo, il suo interesse si è spostato verso la televisione, con un processo di trasposizione delle immagini televisive sulla tela, seguito da interventi pittorici. In questa fase, ha anche sperimentato nuovi materiali, come smalti industriali, che hanno dato vita a opere vibranti e trasparenti.

Battaglia Personale e Nuove Sperimentazioni

Nonostante il successo artistico, Mario Schifano ha combattuto una battaglia personale contro l’abuso di droghe per gran parte della sua vita. Questo lo ha etichettato come “maledetto” nell’ambiente artistico, ma la sua passione per l’arte è rimasta costante. La sua vita personale ha conosciuto una fase di cambiamento significativo quando si è sposato con Monica De Bei e ha avuto un figlio, Marco. Questo periodo sembra aver influito sulla sua arte, che è diventata più densa e ricca di suggestioni.

Nel 1989, è stato uno dei protagonisti della rassegna “Arte italiana del XX secolo” presso la Royal Academy di Londra. Ha tenuto personali esposizioni al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara. Nel 1990, dopo un decennio di intensa produzione artistica, ha inaugurato la riapertura del Palazzo delle Esposizioni di Roma con “Divulgare”, una mostra di opere di dimensioni eccezionali elaborate con l’uso delle prime tecnologie digitali.

Queste opere riflettevano visioni satellitari, urgenze ambientali e tematiche legate alla guerra, portando avanti il suo interesse per i mezzi di comunicazione di massa. Schifano ha anche esplorato la fotografia e ha ampliato la sua produzione di quadri seriali, utilizzando la televisione come medium commerciale. La sua dedizione all’innovazione e alla sperimentazione è rimasta una costante nella sua carriera artistica.

La morte di Mario Schifano nel gennaio 1998, all’età di 63 anni, è stata un epilogo triste per la sua vita artistica. È scomparso a causa di un infarto nel suo studio di Trastevere, a Roma.

Mario Schifano Opere – Stile e Caratteristiche

Iconica: L’Arte di Mario Schifano

L’inizio del percorso artistico di Mario Schifano è nel campo dell’arte astratta-informale. Questa fase iniziale è stata caratterizzata da una sperimentazione radicale con forme e colori, che lo ha portato poi a concentrarsi sui suoi celebri “monocromi”. Questi lavori, distinti per l’uso di una singola tonalità su carta incollata su tela, rappresentano una svolta significativa nella sua carriera artistica.

Uno dei primi esempi di questi monocromi è “Milano”, dove Schifano ha usato il blu come colore dominante, e “Grande Verde”, che come suggerisce il titolo, si caratterizza per una tonalità verde. Entrambi questi lavori risalgono alla prima metà degli anni ’60 e testimoniano la sua ricerca estetica in questo periodo.

In seguito, Mario Schifano ha introdotto elementi pop nelle sue opere, integrando simboli della cultura di massa come i loghi di “ESSO” e “Coca-Cola”. Questo segna una nuova fase nella sua produzione artistica, dove la pittura diventa un medium per riflettere e dialogare con l’immaginario collettivo contemporaneo. L’uso dello smalto acrilico diventa una costante nella sua tecnica, conferendo brillantezza e profondità alle sue opere.

La sua creatività continua a evolversi, incorporando rielaborazioni della storia dell’arte, come nella serie del “Futurismo Rivisitato”, dove inserisce la famosa foto dei cinque pittori firmatari del Manifesto Futurista. Questa fusione di elementi storici e contemporanei caratterizza la sua ricerca artistica, che si spinge oltre i confini della tradizione.

Con il passare del tempo, Schifano amplia ulteriormente il suo repertorio, introducendo nuove serie tematiche come le “tele emulsionate”, che cercano di catturare le immagini della televisione attraverso la pittura. Questo interesse per i media di massa e l’iconografia pop riflette il suo desiderio di esplorare le dinamiche della società moderna.

Le sue opere diventano sempre più ricche e variegate, incorporando motivi come i “gigli d’acqua”, le “palme”, le “stelle”, gli “alberi” e i “paesaggi anemici”. Questa diversificazione tematica testimonia la sua continua sperimentazione e ricerca estetica.

Negli anni ’90, la sua pittura assume una qualità materica più pronunciata, evidenziando un’evoluzione stilistica che rimane fedele alla sua predilezione per la contaminazione tra arte e modernità. La serie delle “tele computerizzate” rappresenta un ulteriore passo avanti, dove esplora le potenzialità dell’arte digitale e il suo impatto sulla percezione visiva.

Mario Schifano Quadri

Ecco alcuni dei quadri più famosi di Mario Schifano:

1. Cartello (1960)
2. Grande verde (1960)
3. Segnaletico N.2 (1961)
4. Monocromo blu (1961)
5. Segnaletico (1961)
6. Ciro (1961)
7. La stanza dei disegni (1962)
8. Elemento per il Paesaggio (1962)
9. Solare (1962)
10. Tempo moderno (1962)
11. Big indication n. 1 (1962)
12. Giallo cromo (1962)
13. Milano (1962)
14. Grande particolare di paesaggio italiano in bianco e nero (1963)
15. Incidente D662 (1963)
16. Non è romantico! (1963)
17. Grande Angolo (1963)
18. Incidente D662 (1963)
19. Particolare di propaganda (1964)
20. Quando ricordo Giacomo Balla… (1964)
21. Window with ficus plant (1964)
22. Con anima (1965)
23. Ossigeno Ossigeno (1965)
24. Paesaggio anemico III (1965)
25. Paesaggio versione anemica con smalto e anima (1965)
26. Summer ’65 (1965)
27. Il Sogno Dada di Arturo Schwarz (1965)
28. Particolare di deserto (1966)
29. Dear Alberto, look at Mario (1966)
30. I am K. Malewitsch (1966)
31. Tutte stelle + particolare dell’oasi (1967)
32. Comrade, comrade (Dear Albert…) (1968)
33. Sala operatoria (1970)
34. Futurismo rivisitato a colori (1970 c.)
35. Fantasy of the Natural Patient (1970)
36. Coca cola (Tutto) (1972)
37. Compagni compagni (1972)
38. Da Freud al Mandrax: ultimo congresso 1972 (1972)
39. Paesaggio anemico (1973)
40. Interno + Esterno (1976)
41. O sole mio! (1979)
42. Oasi con cavallo (1979)
43. Per Costruzione di Oasi (1980)
44. Pomeriggio anemico (1982)
45. Pesci (1982)
46. Sentimenti a memoria (1983)
47. Paesaggio in Australia (1984)
48. Albero Per Terra (1984)
49. Giglio d’aqua (1984)
50. Scultura arsa dal sole (1984)
51. In memoria dello scultore inglese sconosciuto (1984)
52. Cielo Par Terra (1984)
53. Acerbo (1984)
54. Segreto di eterna giovinezza (1988)
55. Campi profughi (1991)
56. Udienza (1992)

Mario Schifano Firma

Ecco alcuni esempi di firme presenti su opere di Mario Schifano, realizzate con vari mezzi tecnici come matita e pennello, tutte contraddistinte dalla scritta “Schifano”. È fondamentale sottolineare che questi esempi hanno solo un valore indicativo e non costituiscono alcun certificato di autenticità. Nel corso della sua carriera, l’artista potrebbe aver apposto la sua firma in modi differenti, sia sul lato anteriore che su quello posteriore delle opere, utilizzando variazioni stilistiche. Questi campioni rappresentano semplicemente firme di opere che sono passate attraverso la nostra collezione.

Archivio Mario Schifano

L’Archivio Mario Schifano è l’istituzione incaricata di preservare e valorizzare il patrimonio artistico di questo illustre pittore della pop art italiana. Tra le sue molteplici responsabilità, vi è l’archiviazione, la catalogazione e la promozione delle opere di Schifano. Inoltre, l’Archivio assume il ruolo cruciale di rilasciare certificati di autenticità per le opere d’arte, mediante un approfondito esame condotto dal suo comitato, che valuta l’autenticità delle opere in questione.

https://marioschifano.it/